E' sicuramente meno costoso che vendere beni direttamente in vetrina. Si tratta, infatti, di un usato che potremmo definire sicuro. Questa è stata la scelta del Tribunale civile, che ha provveduto alla nomina dell'avvocato Maurizio Consoli, il quale ha provveduto alla liquidazione giudiziale dei beni della Coop. Quest'ultimo era ed è l'amministartore giudiziario, ovvero il gestore a livello straordinario di quelle che sono le attività delle cooperative operaie. E' inoltre colui che si occupa delle trattatibe che devono essere fatte con gli utenti interessati all'acquisto. E' stato, infatti, anche il commissario deposto alla vendita, l’uomo che aveva il potere di firma davanti al notaio, e che era stato incaricato della chiusura delle trattative da lui stesso aperte.
Gli otto market, dopo la nomina a seguito del concordato del commissario liquidatore, passeranno alla Nordest
A seguito dell'udienza in Tribunale è stata effettuata, nel giro di poche ore, la nomina del liquidatore. Adesso abbiamo circa il 40% di sconto negli otto market che stanno per passare alle Nordest.
La seconda investitura che c'è stata, del tribunale di Consoli - non del tutto atipica nelle procedure consorsuali come questa - è uno dei passaggi che sono stati previsti dal decreto depositato ieri nella cancelleria di Foro Ulpiano, attraverso il quale il collegio presieduto dal giudice Arturo Picciotto, viene formato dal giudice relatore delegato Daniele Venier e dal giudice a latere Riccardo Merluzzi, che si è occupato dell'omologazione come da “pronostico” del piano di concordato preventivo dello stesso Consoli, dopo che c'era stata una riserva della decisione al termine della relativa udienza di omologa celebrata lo scorso lunedì.
L'udienza di fallimento è stata dichiarata improcedibile
C'è stata, dunque, una dichiarazione di improcedibilità per l’istanza di fallimento formale presentata a metà ottobre dai pm Federico Frezza e Matteo Tripani, dalla quale era venuto fuori il commissariamento del Cda presieduto da Livio Marchetti ed aveva avuto inizio, appunto la procedura consorsuale diretta al salvataggio di quanti più posti di lavoro possibili (528 ad oggi, contro 53 esuberi) e di quanti più risparmi ci potessero essere per i libretti sociali possibili (l’81,38% stando al tipo di concordato appena omologato).
Il «giudizio» sulla «sussistenza dei presupposti di ammissibilità della procedura», è possibile leggere all'interno del decreto del Tribunale, «esce addirittura rafforzato agli esiti della procedura competitiva del 3 giugno», ovvero l’asta per la vendita di immobili e rami d’azienda che si è chiusa con introiti “certi” per quasi 59 milioni di euro. Secondo il commissario giudiziale “terzo”, il commercialista di Udine Andrea Bonfini, di cui i giudici hanno tenuto conto, riportando alcuni stralci nel decreto, siamo «indubitabilmente» a «scenari di realizzo più favorevoli rispetto ai flussi stimati in occasione della redazione del piano con possibilità di miglioramento della percentuale di riparto beneficiabile dai creditori», dei quali solo l’1,17% ha votato in modo negativo rispetto al piano stesso.
Offerte con circa il 40% di sconto per tutta la merce
Sono state presentate delle offerte aventi circa il 40% di sconto su tutta la merce (carne e ortofrutta escluse) all'interno di otto punti vendita. E i consumatori ne hanno approfittato. C'è stata una lotta per accapparrarsi la merce sugli scaffali, vere e proprie code alle casse, ripiani messi sottosopra.
Per quanto concerne la nomina di Consoli a liquidatore giudiziale, per il Tribunale «è idonea da un lato a ridurre in misura rilevante, le spese di procedura, considerato che il compenso in favore del liquidatore è stato quantificato nel ricorso in misura inferiore a quella minima riconoscibile per legge, e dall’altro a consentire di continuare a giovarsi delle conoscenze acquisite dall’amministratore giudiziario nel corso della sua complessa e proficua gestione».
Le altre nomine previste
Oltre a Consoli, il decreto di omologa ha effettuato tre nomine per il comitato dei creditori, che è stato poi posto all'autorizzazione delle vendite del liquidatore. Ne faranno parte Caterina Di Benedetto Caiaffa del Comitato di tutela soci Coop nato dopo il blocco dei libretti Ccfs, auspicata dallo stesso Consoli, la Prandi Comunicazione & Marketing che già erano in collaborazione con l’amministratore giudiziario per la parte commerciale, e soprattutto il Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo di Reggio Emilia, il braccio del sistema delle cooperative “rosse” che fa capo alle Nordest e che nel 2014 aveva investito i sette milioni alle Operaie presiedute ancora da Marchetti perché venisse evitato il tracollo della liquidità: c'era: «una garanzia ipotecaria su immobili» alle Torri più «una garanzia pignoratizia su quote di Folium Srl», la controllata immobiliare delle Operaie, ma c'è stata una vera e propria rinuncia diventando «creditore chirografario» semplice poiché, nel frattempo, avevano avuto inizio le trattative di vendita.
La scaletta dei cambi d’insegna a Trieste prevede questo sabato la chiusura dei negozi destinati proprio alle Coop Nordest. Seguirà quella dei market prenotati dagli “autoimprenditori” il sabato successivo e infine quella dei “futuri” Conad e Despar nel primo fine settimana di luglio.