Crisi Aziendali

Tecnologia spaziale, Arescosmo confida nel concordato


L'azienda di Aprilia alle prese con sofferenze bancarie che bloccano stipendi e pagamenti ai fornitori. Questo, affermano i sindacati, "nonostante commesse da eseguire per milioni di euro"

Futuro ancora incerto per i circa 100 lavoratori della ex Aero Sekur di Aprilia, diventata oggi Arescosmo, la cui vertenza sindacale è aperta ormai da diversi mesi. L'azienda, oeprante nel settore delle tecnologie spaziali e della Difesa, è presente anche a Torino e San Pietro Infine (CE). Nonostante le commesse già incamerate, il perdurare della crisi aziendale ha reso necessario richiedere al Ministero del Lavoro una cassa integrazione straordinaria che va avanti da svariati mesi. A rendere ulteriormente difficile la condizione dei dipendenti è stata l’apertura di un concordato in continuità, i cui contenuti non sono ancora stati resi noti. E contestualmente una dichiarazione di esuberi strutturali in tutti i siti, che ha motivato l’apertura di una mobilità ad oggi su base volontaria. Attualmente le condizioni per garantire il futuro della società sono legate ad un filo: l’impresa deve attendere i attendere i tempi della giustizia per ottenere l’omologa del Concordato. Nel mentre si cerca di mantenere la gestione finanziaria al fine di scongiurare il peggio. Ma le speranze di farcela, tra i lavoratori, iniziano a vacillare. Perché l’azienda oltre a non riuscire a pagare gli stipendi, non ha possibilità di pagare i fornitori, il tutto a causa di innumerevoli difficoltà di gestione con le banche. Arescosmo nasce dalla divisione del business con la società di origine Aero Sekur SpA avvenuta nel maggio 2017, la quale ha mantenuto la divisione airborne. Il business della società si proietta in due divisioni; nel settore della Difesa fornisce sistemi di protezione collettiva e individuale, mentre la divisione Spazio sviluppa nuove tecnologie e nuovi prodotti a supporto dell'esplorazione spaziale attraverso una collaborazione con i principali Istituti di Ricerca nazionali ed europei. “Al momento non intravediamo una risoluzione - dice Elisa Bandini Segretaria Generale della Femca Cisl di Latina – la mancanza dell’appoggio bancario non rende possibile l’esercizio dell’attività finanziaria per far fronte al pagamento degli stipendi dei dipendenti e dei fornitori. Al momento continuiamo ad avere fiducia che il risanamento possa avvenire grazie ad un piano industriale che la magistratura ritenga credibile, perché si tratta di un’azienda che ha diversi milioni di commesse da eseguire, inoltre c’è stata anche comunicata la presenza di un investitore che ha intenzione di rilanciare il sito, diversamente saremmo di fronte ad un dramma sociale, in quanto sarebbero un centinaio di persone a perdere il posto di lavoro”.


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