Concordato Preventivo

Sirio ammessa alla procedura di concordato preventivo


Lo scorso 18 giugno 2021 il Tribunale di Ravenna, competente per il fallimento delle imprese dell' Emilia Romagna, ha ammesso la Siro al procedimento di concordato preventivo. Con questa ammissione il foro di Ravenna ha concesso alla società di catering il termine di 4 mesi per depositare la documentazione e la relazione di attestazione e la proposta di concordato preventivo. In alternativa la Sirio S.p.A. potrà presentare la documentazione attinente all'accordo di ristrutturazione e alla relazione redatta dal professionista attestatore. Con l'ammissione di Sirio al concordato preventivo la società può continuare a svolgere la sua attività aziendale. Inoltre la società di catering si accinge a mettere in atto tutte le misure necessarie a porre termine alla crisi che l'ha investita.

Sirio, la sua storia

Grazie alle conoscenze accumulate nel settore della ristorazione durante gli anni '60 con il marchio Sirio Bar, nasce a Ravena nel 1992, la Sirio. Iscritta nel registro imprese di Ravenna, la società inizia a operare nel settore della ristorazione ospedaliera. Ben presto amplia il suo raggio d'azione e nel 2006 sbarca sul canale autostradale con il marchio Sirio Grill. Nel 2012 l'azienda ravennate entra nel competitivo segmento del Fast Food acquistando il franchising della nota catena americana Burger King. Si aprono cosi i punti di ristoro fast food di Venezia e del lido di Jesolo. Nel 2014 crea il marchio La Ghiotta e aggredisce il mercato aeroportuale. Nel 2018, infine, apre il canale City per la gestione del catering commerciale nel centro città.

La crescita della Siro sul mercato della ristorazione è stata, negli ultimi anni, poderosa e veloce. Nel 2019 la società Ravennate entra negli aeroporti di Bologna e Genova, mentre nel luglio del 2020 iniziava la collaborazione con Carrefour. Inoltre lo scorso dicembre la Sirio, comunicando la presa in gestione di 14 punti vendita situati nei locali food delle stazioni di Torino Porta Susa e Milano Porta Garibaldi, annunciava il suo ingresso nel canale ferroviario. Oggi Sirio possiede oltre 80 punti vendita che danno lavoro a circa 700 dipendenti e, a fine 2018 ha dichiarato un fatturato di circa 65 milioni di euro. Malgrado questo si è sviluppata una crisi che ha portato Sirio al concordato preventivo.

Crisi della Sirio. La genesi

Ripercorriamo i passi che hanno portato la Sirio al concordato preventivo. Tutto inizia con la presentazione a febbraio, da parte del Collegio Sindacale, di un esposto. Nel documento, redatto dall'organo collegiale dei lavoratori, si prospettavano una serie irregolarità contabili tra cui: ostacoli posti agli organi di controllo interni, sotto fatturazione e mancata comunicazione di operazioni considerate price sensitive. Il collegio sindacale aveva inoltre sollevato dubbi sull'integrità del capitale sociale. Oltre a questo un indagine della Procura di Trento ha messo in luce che Sirio, titolare di alcuni punti ristori in diverse aree di servizio sull'Autostrada del Brennero, avrebbe volutamente dichiarato fatturati inferiori al reali in modo da retrocedere una quota inferiore di royalities.

Che qualcosa non andasse per il verso giusto lo si era già intuito quando, il 26 marzo 2021, la società ravennate ha approvato il bilancio al 31 dicembre. Da quei dati di bilancio, infatti, emergevano le condizioni, previste dal Codice Civile, per la riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale. La perdita, registrata da Sirio, di 14, 1 milioni di euro aveva, infatti, portato il patrimonio netto della società di catering a un negativo pari a 3,43 milioni di Euro. Con queste premesse, il 14 aprile 2021, il Tribunale di Bologna accoglie l'esposto del Collegio Sindacale e revoca del Consiglio d'Amministrazione della Sirio e nomina un amministratore giudiziario. Tale figura dovrà verificare la situazione contabile, economica e finanziaria della società.

Le conseguenze del provvedimento e le motivazioni del Tribunale Come prima conseguenza del provvedimento emanato dal Tribunale di Bologna, il titolo azionario della Sirio S.p.A è stato sospeso da Borsa Italiana. Questo proprio mentre stava segnando un rialzo del 15 %. Rialzo che era dovuto principalmente alla comunicazione, da parte del Consiglio d'Amministrazione, dell'approvazione di un piano di rilancio della Sirio. Tra le motivazione che hanno portato all'adozione del provvedimento da parte del Tribunale di Bologna c'è la convinzione che questo piano di rilancio prevedesse obiettivi irrealizzabili. Inoltre sotto la lente d'ingrandimento dei giudici è finita un operazione di scissione inversa con la società Arturo srl. Secondo il tribunale, infatti, in questa operazione ci sarebbe un evidente conflitto d'interesse negli accordi tra Arturo e Sirio S.p.A e tra quest'ultima e i suoi soci storici.

Conflitto d'interesse, dunque, che secondo il Tribunale di Bologna sarebbe stato portatore di un potenziale danno per la società ravennate. Tra alcune delle irregolarità che i giudici hanno evidenziato nelle motivazioni del provvedimento di revoca ci sono, tra l'altro, la cattiva gestione dei pagamenti indebiti che avrebbero esposto la Sirio S.p.A a un danno potenziale stimato in poco più di 3 milioni di euro. Inoltre il Tribunale di Bologna ha evidenziato l'inadeguatezza degli assetti amministrativi, definendo tardivo e poco credibile il tentativo degli amministratori d'implementare il sistema aziendale della Sirio. Per ultimo i giudici hanno ritenuto che il piano di riassetto aziendale e di rafforzamento finanziario abbia dei tempi di realizzazione troppo lunghi. In questo modo si è giunti con Sirio al concordato preventivo.

La risposta del AD alla decisione del Tribunale di Bologna.

In seguito alla pubblicazione del provvedimento di revoca su diversi organi di stampa l'Amministratore Delegato della Sirio ha risposto con una nota. Per motivi di tempo e spazio riporteremo solo i punti salienti con i quali l'azienda ravennate evidenzia la sua posizione sulla faccenda e sulla crisi. Secondo la nota la crisi attuale della Sirio va messa in relazione esclusivamente con la crisi provocata dalla diffusione del Covid 19. Malgrado ciò, continua la nota, l'azienda ha utilizzato tutte le risorse disponibili al fine di garantire la tutela dei posti di lavoro e il pagamento degli stipendi. Inoltre la Sirio ha proposto agli azionisti un piano di ricapitalizzazione che possa garantire la continuità aziendale poiché il provvedimento del Tribunale non prefigura la fine della società.

Sirio concordato preventivo, la situazione a oggi.

Al momento non ci sono ulteriori novità che riguardino la Sirio e la sua situazione giudiziaria ed economica. Tuttavia se l'azienda ravennate non presentasse la proposta di concordato entro il termine di 120 giorni, la sua situazione economica potrebbe subire un netto peggioramento. Malgrado la situazione i punti vendita della Sirio sono tutti operativi e nonostante tutte le incertezze del caso sembra che nessun dipendente sia stato licenziato. Con queste premesse è lecito sperare in una ripresa a breve e medio termine, anche in considerazione che la crisi è maturata in tempi molto recenti e che non esistono situazioni pregresse. In caso di fallimento della Sirio, brand come Burger King o Zako, potrebbero risentire della situazione.


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