Concordato Preventivo

Sirio: al via il concordato preventivo


Il concordato preventivo Sirio, azienda specializzata nella gestione del catering commerciale in ambito ospedaliero, è adesso una realtà. Il 18 giugno 2021, il Tribunale fallimentare di Ravenna, presieduto dal giudice delegato Alessandro Farolfi, ha accolto l'istanza di un concordato con riserva insieme ai commissari giudiziali Chiara Ruffini e Carlo Alfonso Lovato (fonte: Portale dei Creditori). Adesso l'azienda ha tra i 90 e i 120 giorni di tempo per depositare la domanda di concordato. Ma come ci si è arrivati a questo punto? E sarà possibile scacciare lo spettro del fallimento da un'impresa rinomata sul territorio italiano che si occupa di soddisfare le necessità di una realtà importante come quella ospedaliera?

La storia

La Sirio S.p.A. viene fondata nel 1992 a Ravenna. La Fornace Zarattini presso cui ha sede conta solo quattro concessioni e 30 dipendenti. Ma ha avuto il suo prototipo in Sirio Bar, brand operativo fin dagli anni Sessanta, insieme a Sirio Grill e la Ghiotta. Nel 2004, Stefania Atzori ne diventa Presidente e Amministratore Delegato. È la principale azionista insieme all'imprenditore Luciano Giuseppe Lomonaco. L'obiettivo della Sirio è quello di diventare il punto di riferimento nel suo settore e leader di mercato su scala nazionale. Obiettivo che riesce a raggiungere anche con l'apertura agli scali aeroportuali e alle maggiori autostrade nel 2006 (fonti: https://siriospa.it, ADB Corporate Advisory e La Repubblica).

Infatti, l'aeroporto Marconi di Bologna e l'autostrada A22 del Brennero sono i primi luoghi extra ospedalieri in cui vengono inaugurati i punti vendita della Sirio. Ma l'azienda si espande anche a Roma e nelle Marche. Nel 2012, alleandosi col marchio Burger King, la Sirio apre dei nuovi punti vendita sia a Lido di Jesolo che a Venezia. Gli aeroporti vedono l'ingresso del brand La Ghiotta nel 2014. Nel 2018, l'impresa può trarre il bilancio di più di 80 punti vendita in Italia, più di 65 milioni di fatturato e più di 700 dipendenti. Nulla che lasci presagire un concordato preventivo per Sirio in un prossimo futuro (fonti: https://siriospa.it e La Repubblica).

La situazione nel 2019

Ma prima d'iniziare a parlare del suddetto concordato preventivo di Sirio, si consideri lo scenario nel 2019, prima dello scoppio della pandemia. In quell'anno, l'impresa apre due nuovi punti vendita a marchio Burger King a Rimini e a Rozzano. Il bilancio aziendale, per quanto concerne la gestione del catering negli ospedali di Roma, Torino, Fano, Orbassano e Pesaro e negli aeroporti di Genova e Napoli, è positivo. Questo anche grazie alla stipula di accordi con brand come Cioccolatitaliani, Paul e Alice Pizza. Il nuovo obiettivo della Sirio è di aprire altri 18 punti vendita nell'arco di pochi mesi, in modo da poter contare su un totale di 100 (fonte: https://siriospa.it).

Nel complesso, l'azienda può vantare un ricavo complessivo di 36,7 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 3,8 milioni di euro. Questo per merito dello sviluppo omogeneo del settore ospedaliero, di quello autostradale e di quello aeroportuale. Il 15 maggio del 2019, la Sirio inaugura ad Ancona il suo primo sushi bar Zako, complice la sempre più crescente popolarità della cucina giapponese, anche se in questo caso viene fusa con la cucina hawaiana e quella brasiliana. Nel febbraio del 2020, si aggiungono altri due locali, rispettivamente presso la stazione di Genova Brignole e il centro commerciale Punta Di Ferro, sito a Forlì (fonti: https://siriospa.it, Food Service e inStoremag).

La situazione durante la pandemia

La stessa impresa ammette esplicitamente che c'è stato il passaggio da un +20% nei primi due mesi del 2020 a un -60% dopo l'introduzione del primo lockdown di marzo. Molte altre aziende nell'ambito della ristorazione e del catering affrontano le stesse difficili vicissitudini in ambito economico. L'Istat segnala un calo di fatturato del -24,1% in questo settore. I primi sei mesi di questo primo anno con il Coronavirus porta un bilancio di 24,8 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 3,2 milioni di euro, nelle casse della Sirio. L'azienda si ritrova con un debito netto di 120,1 milioni di euro (fonti: https://siriospa.it e il sito dell'Istituto nazionale di statistica).

Il concordato preventivo Sirio è solo l'ultima fase della crisi aziendale che ha avuto inizio in quell'anno. L'ultimo post pubblicato dall'impresa risale al 18 gennaio 2021 e riguarda l’apertura di un punto vendita all’interno del Presidio Ospedaliero "Santa Croce" di Fano. Prima di questo, l'azienda ha diffuso la notizia dell'apertura del Carrefour Bistrot nello Shopville Gran Reno di Casalecchio di Reno, il 18 dicembre 2020 (fonte: https://siriospa.it). Quanto riportato segnala l'interesse di portare avanti l'attività, nonostante tutto. Nel frattempo, nell'aprile del 2021, il Tribunale di Bologna revoca il consiglio di amministrazione dell'azienda. Inoltre, procede alla nomina di un amministratore giudiziario con poteri di verifica della situazione contabile, economica e finanziaria dell'impresa (fonte: Ravenna Today).

I dipendenti

Chi opera alle dipendenze della Sirio sa che, in base all'articolo 2751 bis numero 2 del Codice Civile, i suoi crediti di lavoro sono protetti in caso di concordato preventivo. Per crediti di lavoro si intendono gli stipendi o gli altri tipi di retribuzione maturati che ancora non sono stati ancora corrisposti. Ma già nel 2019 il sindacato Ugl del settore terziario, nella persona del segretario Giuseppe Greco, ha segnalato situazioni d'irregolarità riguardo alla dignità e al trattamento economico dei suddetti lavoratori. E adesso esprime una seria preoccupazione riguardo al mantenimento dei posti di lavoro, alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari della Sirio (fonti: Mondo Dirittto, Top Notizie e Ravenna Today).

Il concordato preventivo Sirio: adesso?

In questo momento, non sussistono ulteriori novità riguardanti l'azienda. Ma se non presenterà una domanda di concordato entro i prossimi 120 giorni di tempo, la sua situazione finanziaria potrebbe peggiorare. Nel frattempo, però, i punti vendita della Sirio sono tuttora operativi. Malgrado le incertezze, nessun dipendente sembra essere stato lasciato a casa finora. Il che farebbe ben sperare in una ripresa a breve termine. Soprattutto visto che la crisi è maturata in tempi relativamente recenti, e non ci sono state situazioni pregresse. Se la Sirio andasse in fallimento, altri brand potrebbero essere coinvolti nel processo. Se non altro, in termini di immagine. Tra questi, i già citati Burger King e Zako.

Foto: Corriere di Romagna


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