Marcia indietro per il concordato di JP Industries, la ex Antonio Merloni-Ardo con stabilimenti a Fabriano e Nocera Umbra. Nei giorni scorsi la proprietà ha deciso di ritirare la domanda di ammissione alla procedura e il relativo piano concordatario liquidatorio quinquennale che prevedeva anche 343 esuberi. Ad innescare il repetino dietrofront dell'azienda, che conta al momento quasi 600 dipendenti, la richiesta di integrazioni da parte del Tribunale fallimentare di Ancona che avrebbe espresso dubbi sulle coperture finanziarie, quindi sulle fondamenta del piano concordatario, dando alla proprietà 15 giorni di tempo per integrare la documentazione. L'azienda ha preferito ritirare quanto depositato a fine gennaio per stilare un nuovo piano. “Le organizzazioni sindacali – si legge in una nota – ritengono fondamentale condividere un percorso che dia continuità e prospettiva al progetto JP iniziato 8 anni fa, verificando la possibilità di utilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione e le strade da percorrere per garantire, in totale trasparenza, la sopravvivenza industriale e difendendo in primis l’occupazione, nell’interesse dei territori e delle centinaia di famiglie coinvolte. In questa direzione chiedono con forza all’azienda e alle Istituzioni uno sforzo straordinario”. Il congelamento del concordato, infatti, ha rimesso in discussione il destino dell'impresa fabrianese che con i 343 esuberi e la creazione di una 'newco', sempre guidata dall'attuale proprietà, puntava a ripartire riassorbendo 250 persone.