Non è stata sottoposta a sblocco la decisione sui pignoramenti ai consiglieri ed ex consiglieri regionali che non sono stati in grado di restituire le somme che dovevano essere rese dopo che è avvenuta la riforma dei vitalizi.
Da Trentino Riscossioni, la società della Provincia che si è occupata di riscuotere i tributi, è giunta la disponibilità (approvata dal cda e dal comitato di indirizzo dopo il parere di un consulente esterno) ad occuparsi del recupero di somme che non sono state restituite spontaneamente dagli ex consiglieri, che dopo il termine della legge avrebbero avuto circa tre mesi di tempo dalla data di ricezione della richiesta del consiglio regionale. Ora la decisione sarà invece di carattere politico: pignoramenti sì o no, e con quali rischi?
L’incontro che si sarebbe dovuto tenere per vagliare i pignoramenti
Il tema, lo scorso giorno, è andato a finire presso l’Ufficio della presidenza del consiglio, il quale avrebbe dovuto tenere un incontro con gli avvocati al fine di aggiornarli sui contenziosi ormai relativi agli ex che hanno fatto ricorso. L’incontro è però stato susseguentemente rimandato ai primi di luglio «per ragioni di tempo», secondo quanto ha spiegato la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo. Gli argomenti posti sul piano della bilancia sono stati diversi e alle 10 sarebbe stata programmata la seduta del consiglio.
La lettera di Avanzo in materia di pignoramenti
Alla fine dello scorso anno Avanzo scrisse una missiva ai consiglieri ed ex che non avevano ancora restituito gli anticipi con la richiesta di provvedere entro 30 giorni: se ciò non fosse accaduto, il passo successivo dell'Ufficio di presidenza chiedere, dunque, alla Trentino Riscossioni di dare avvio alle procedure di recupero del credito. La lettera aveva citato tutti i possibili passi, dall'ingiunzione tributaria all'esecuzione forzata con il pignoramento dei beni mobili e immobili intestati al debitore. Da ultimo, era stato spiegato che i beni sarebbero stati messi all'asta. «La linea resta questa ma c’è la volontà di procedere collegialmente con la Regione e quindi dovremo vederci per approfondire con i nostri legali e individuare un modus operandi». Parole della presidente.
Si cercherà di capire la posizione della maggioranza in materia di pignoramenti
La Svp frena, Bezzi si smarca. Sarà importante comprendere se sulla linea dei pignoramenti la maggioranza si mantiene in modo compatto. Questo è il dubbio di Giacomo Bezzi (Forza Italia), rappresentante dell’Ufficio di presidenza per le minoranze: «Se la scelta è di procedere insieme alla giunta, la maggioranza si assuma le proprie responsabilità e non chieda alla minoranza di sopperire ai voti mancanti. Io da ora in avanti mi asterrò». Ieri in ufficio di presidenza era venuto a mancare il vice Thomas Widmann (Svp) e Veronika Stirner (Svp) era venuta meno su più punti. Bezzi ha confermato la presenza di perplessità sulla linea difensiva fin qui adottata dalla Regione sui contenziosi e ha chiesto che si tornasse a discutere della gestione finanziaria di oltre 330 milioni della Regione che erano stati lasciati ai fondi di investimento: «Gli attuali contratti non garantiscono il capitale e non è ammissibile che l’advisor vada a coincidere con il gestore del fondo. E’ necessaria una forma di trasparenza».
Dellai pensa che si potranno restituire tali somme nel 2018
Altro punto discusso ieri dall’Ufficio di presidenza è stata la richiesta, presentata dall’ex governatore Lorenzo Dellai e dall’ex consigliera Iva Berasi di rateizzare le somme da restituire, 117.904 euro nel caso di Dellai, 38.873 euro per Berasi. «Una possibilità prevista dalla legge a fronte di precise garanzie fidejussorie», spiega Avanzo, «l’Avvocatura dello Stato ha comunicato che la restituzione
dovrà comunque avvenire entro il 2018». La proposta viene palesata su 3 voti su 6, astenuti Bezzi e Stirner. Il senatore Sergio Divina (Lega) che inizialmente aveva chiesto di addivenire alla rateizzazione, alla fine ha invece optato recuperare con un contributo mensile sull’indennità, evitando i pignoramenti.
La situazione della SAMTE
Il tribunale di Nocera Inferiore ha deciso di respingere il reclamo avanzato da SAMTE s.r.l. ( Società preposta al servizio di gestione rifiuti) nei confronti del Comune di Scafati.
Dopo la presentazione dell’istanza cautelare e contestuale opposizione all’esecuzione iniziata ai danni dell’Ente, che aveva al suo interno il pignoramento di circa 300.000 mila euro e proposta da SAMTE per il conferimento dei rifiuti 2010, il Giudice aveva sospeso la stessa esecuzione.
Dopo una tale ordinanza, la SAMTE aveva proposto reclamo, lo stesso che oggi è stato rigettato.
Un nuovo successo dell’Ufficio Avvocatura del Comune di Scafati mandato avanti dall’avv. Francesco Romano che segue quello del 2014. Un lavoro degno di nota che condurrà a risanare completamente i conti dell’ente con il pagamento minimo dei contenziosi.