Pignoramenti

Settembre: tornano i pignoramenti


La crisi economica provocata dalla pandemia ha fatto sì che l' agenzia delle entrate concedesse un po' di tregua ai debitori. Le cartelle esattoriali e i pignoramenti sono dunque stati messi in blocco, in attesa di momenti migliori per l'economia del paese. La proroga è però ora terminata e dal 1° settembre 2021 la pace fiscale giunge alla sua fine e tornano quindi le scadenze. I pagamenti arretrati saranno quindi nuovamente sottoposti a riscossione e questo vale anche per le procedure cautelari ed esecutive, come un eventuale pignoramento, ipoteca o fermo amministrativo. Si torna dunque pian piano verso la normalità ed è bene essere informati sugli obblighi a cui adempiere.

Le scadenze

Come forse molti sanno, la pandemia ha portato alla sospensione del pagamento di varie rate fiscali, prorogando le scadenze. Chi ne aveva la possibilità, poteva comunque portarsi avanti a pagare e mettendosi già subito in regola, ma con le economie di ciascuno in difficoltà, l'agenzia delle entrate ha permesso di posporre le scadenze. Ora, con il 1° settembre 2021, le proroghe sono giunte al loro termine ed è quindi necessario ricominciare a versare le rate arretrate. Le sospensioni erano state regolate del decreto di legge "Sostegni bis", che scadrà con il 31 agosto senza ottenere ulteriore proroga. Le notifiche degli atti, dei pagamenti delle cartelle esattoriali, delle procedure di riscossione e delle rateizzazioni ritorneranno quindi a essere inviate ai contribuenti.

Ci sarà però comunque la possibilità di diluire i versamenti, in un periodo di quattro mesi. Il decreto Sostegni inizialmente prevedeva soltanto un'unica soluzione di pagamento, ma, alla luce di recenti riflessioni, è stato deciso di concedere la facoltà di effettuare i pagamenti arretrati dovuti nel 2020 in quattro rate. Per ogni scadenza c'è la facoltà di effettuare il pagamento entro i 5 giorni di tolleranza aggiuntivi previsti dalla legge. In caso di pagamenti oltre i termini previsti, verranno meno i benefici dati dalla misura agevolata e i pagamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto. Riprendono inoltre normalmente anche i pignoramenti sugli stipendi e sulle pensioni, anch'essi temporaneamente in pausa.

Avvisi di accertamento

Non solo pignoramenti: la legge di conversione del decreto Sostegni bis ha sancito una proroga fino al 31 agosto 2021 anche alla sospensione dei versamenti di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito Inps e avvisi di accertamento esecutivo. La sospensione comprende anche il pagamento delle rate dei piani di dilazione, che scadono nello stesso periodo (per i soggetti che hanno residenza, sede legale oppure sede operativa nei comuni in zona rossa di cui si parla nell’allegato 1 del DPCM 1° marzo 2020, la sospensione è dal 21 febbraio 2020). I versamenti degli atti sospesi sono da effettuare entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione e cioè entro il 30 settembre 2021.

Per non perdere i vantaggi dati dalla definizione agevolata, chi è in regola con i pagamenti del 2019 deve effettuare in quattro mesi, partendo da luglio 2021, il pagamento delle rate non ancora versate nel 2020. Entro il 31 agosto 2021 si paga quindi la rata scaduta il 31 maggio 2020 (rottamazione ter); entro il 30 settembre 2021, è necessario pagare le rate scadute il 31 luglio 2020 (rottamazione ter, più saldo e stralcio); entro il 31 ottobre 2021, infine, si pagherà la rata scaduta il 30 novembre 2020 (rottamazione ter). Restano inoltre confermati i termini per il pagamento delle rate di febbraio, marzo, maggio e luglio 2021, da effettuare entro il 30 novembre 2021.

I pignoramenti

Il pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione è una procedura a cui un creditore, che sia l'agenzia delle entrate o un privato, può ricorrere nei confronti del debitore per ottenere il saldo del debito contratto. Quando il pignoramento dello stipendio è in atto, il datore di lavoro è tenuto a trattenere dallo stipendio mensile del dipendente in questione un quinto del suo salario abituale (pari al 20% dello stipendio netto). Questo verrà versato dal datore di lavoro direttamente al creditore, fino a che il debito non sarà stato saldato completamente. La somma trattenuta dai pignoramenti deve però sempre garantire al debitore la possibilità di vivere dignitosamente ed è per questo motivo che durante la pandemia le trattenute sono state sospese.

A partire dal primo settembre 2021, appurato il miglioramento generale della situazione pandemica, riprenderanno a operare gli obblighi imposti al soggetto terzo debitore, cioè il datore di lavoro. Quest'ultimo è infatti nuovamente tenuto a rendere indisponibili al soggetto debitore le somme oggetto dei pignoramenti (in genere il quinto di cui sopra) e di versarle invece all'agente di riscossione fino all'estensione dell'intero debito. Il debitore, in questo caso, non dovrà fare nulla in maniera diretta, ma si vedrà nuovamente ridotto il proprio stipendio. Ripartono anche le verifiche di inadempienza nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni (PA) e società con prevalente partecipazione pubblica, che sono da effettuare sempre prima di disporre pagamenti di un importo superiore ai cinquemila euro.

Un calvario di scadenze?

Come abbiamo visto, da settembre 2021 tutte le proroghe previste in precedenza cesseranno e si tornerà a effettuare i pagamenti dovuti con regolarità. La preoccupazione di molti sta però nel fatto che oltre ai recuperi dei pagamenti arretrati, ci saranno anche i nuovi pagamenti maturati. Inoltre, è vero che le somme arretrate possono essere versate a rate, ma comunque ci sono più tipologie di pagamento che ripartono tutte insieme, rischiando così di avere tante rate diverse tutte insieme, ottenendo un vero e proprio "mese di tasse". Sul tema si è espresso anche il presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, proclamando la necessità di una programmazione equilibrata per un fisco giusto e di facile comprensione, a vantaggio sia dei contribuenti sia dello Stato.

In sintesi, cartelle esattoriali e pignoramenti tornano alla normalità

Ricapitolando, il primo settembre 2021 scadono tutte le proroghe di pagamento previste dal decreto Sostegni bis e si tornerà gradualmente alla normalità. In primo luogo vediamo il ripristino delle cartelle esattoriali, da pagare in quattro rate per non perdere eventuali agevolazioni. Tornano anche gli avvisi di accertamento e gli addebiti Inps, anch'essi sospesi fino al 31 agosto. In questo caso, però, la sospensione riguarda i pagamenti dei piani di dilazione previsti in scadenza nello stesso periodo, mentre per quanto riguarda i versamenti degli atti sospesi si potrà aspettare il 30 settembre 2021. Infine, riprendono anche le procedure esecutive e cautelari quali ipoteche, fermi amministrativi e pignoramenti, con la ripresa degli obblighi del soggetto terzo debitore.


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