Crediti deteriorati: cosa sono
La difficile congiuntura economica che ha investito il nostro paese negli ultimi anni ha fatto emergere un numero elevato di crediti deteriorati, anche detti "Non Performing Loans" (N.P.L.), ossia esposizioni debitorie di soggetti che non sono in grado di adempiere totalmente o parzialmente le obbligazioni derivanti da contratti di mutuo, finanziamento ecc., stipulati con istituti di credito.
Con questo termine, quindi, si evidenziano quei crediti la cui riscossione da parte delle banche risulta dubbia.
Si fa indistintamente riferimento sia all’incapacità di adempiere al pagamento del capitale che agli interessi.
Diverse tipologie di crediti deteriorati
Secondo uno studio riportato dalla Banca d’Italia, i crediti deteriorati possono essere distinti in 3 sottoclassi:
- sofferenze: esposizioni verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
- inadempienze probabili: esposizioni, diverse dalle sofferenze, per le quali la banca valuta improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, che il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni contrattuali;
- esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: sono esposizioni, diverse dalle precedenti, che sono scadute o eccedono i limiti di affidamento da oltre 90 giorni o oltre una predefinita soglia di rilevanza.
Linee Guida della Banca Centrale Europea
Con un comunicato stampa del 20 marzo scorso, la Banca Centrale Europea ha emanato delle linee guida da seguire ogni qualvolta le banche si trovino in presenza di crediti deteriorati.
Nel comunicato si precisa che con le citate linee guida si definiscono le misure, i processi e le migliori prassi che le banche dovrebbero adottare nel trattamento degli NPL.
Le banche sono esortate ad attuare strategie ambiziose ma realistiche per la riduzione degli N.P.L.
Queste linee guida costituiranno le basi per strutturare il dialogo continuo di vigilanza con le banche; la governance è uno degli aspetti considerati nelle stesse.
In merito a dette linee guida, Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana, ha ricordato che “Le linee guida della Bce chiedono alle banche, in particolare quelle con elevati livelli di crediti deteriorati, di definire una strategia credibile con obiettivi quantitativi e qualitativi per la progressiva riduzione dell’ammontare di crediti deteriorati. Le linee guida fanno dunque chiarezza su due elementi importanti. Primo, non esiste solo la cessione forzata a prezzi di liquidazione quale strumento per ridurre i crediti deteriorati, ma anche la gestione interna, la cartolarizzazione e o un mix delle varie opzioni. In secondo luogo che la strategia, se credibile e supportata da una adeguata governance e adeguate procedure, richiede del tempo per essere attuata.”
Sabatini ha concluso affermando che “Le linee guida contribuiscono a fare chiarezza e non aggiungono ulteriore pressione sulle banche che sono pienamente consapevoli della necessità di affrontare con strategie differenziate il problema nella logica di recupero della redditività.”