I Beatles sono sinonimo di eccellenza quando si parla di musica e di produzione sonora all'avanguardia, superando la barriera del tempo e venendo amati e apprezzati anche ai nostri giorni e dalle generazioni più moderne. Pur essendo degli artisti a 360 gradi, stupisce come abbiano prodotto addirittura un dipinto, mentre si trovavano a Tokyo per proporre la propria musica e non certo per realizzare una simile opera. Risulta pertanto un appuntamento imperdibile quello promosso da Christie's, che ha deciso di battere all'asta proprio questo unicum del gruppo, suscitando l'interesse di varie categorie di collezionisti, dagli amanti della musica ai fan della band, passando per coloro che raccolgono quadri particolari e dal significato singolare. Il prezzo che si presume possa essere raggiunto è addirittura di 600.000 dollari, ovviamente considerando come questo pezzo raccolga un momento unico nel suo genere per i 4 fantastici musicisti, raccontando una storia che esula dalla loro nota e vastissima produzione musicale. Ad essere appagata è la suggestione del momento e il cristallizzarsi di una situazione intima durante un tour internazionale, che davvero non ha prezzo per coloro che amano questo genere di pezzi.
Il dipinto dei Beatles, un'opera d'arte nata per caso
Possiamo affermare che probabilmente i Beatles non avevano alcuna intenzione di realizzare un'opera d'arte quando, nel lontano 1966, sono partiti alla volta del Giappone per tenere una serie di concerti passati alla storia. Tuttavia, dal 29 giugno al 3 luglio, le loro possibilità di visitare la città si sono azzerate per motivi di sicurezza, costringendo la band a passare le proprie ore libere all'interno della suite dell'hotel Hilton. Seppure dorata, possiamo parlare di una vera e propria prigione, che presumibilmente li ha costretti a usare la loro enorme creatività per trascorrere il tempo. Proprio nella stanza 1005 è quindi arrivato per loro un gradito dono, cioè un set per dipingere che è stata la matrice per realizzare il quadro in possesso di Christie's. La leggenda vuole che le quattro icone si siano posizionate quindi ai lati del tavolo, con al centro un foglio di carta giapponese, dipingendo dal bordo al centro ognuno con il proprio stile. Poteva venire fuori un quadro disarmonico e caotico ma, come ogni cosa toccata dalla band, anche questa produzione artistica ha avuto una riuscita interessante, complice anche il clima suggestivo e la narrazione che la circonda. D'altro canto l'ispirazione deriva da uno dei fotografi più noti dell'epoca, Robert Whitaker, che casualmente viaggiava proprio con la band in questo tour e, con le sue immagini dai colori brillanti, ha stimolato la fantasia delle quattro star della musica.
Il dipinto dei Beatles: storia di un pezzo unico e della sua composizione
La base del dipinto è un acceso e vibrante colore rosso, al quale poi si sono sovrapposte altre tonalità altrettanto vivaci, stese tramite una pittura ad olio della quale, incredibilmente, i membri della band sembrano avere una notevole padronanza, forse dovuta a una vocazione artistica che li ha colpiti in maniera universale. Ognuno ha aggiunto un proprio tocco di stile, con Lennon, ad esempio, che ha scelto il tema della geometria e dell'ordine all'interno del caos. Harrison, invece, ha preferito il filone dell'astrazione, molto in voga in quegli anni, mentre McCartney ha realizzato delle forme che potremmo definire organiche. Altrettanto interessante è il filone di Ringo Starr, che si riscopre amante della fumettistica e crea delle figure ispirate a questo ambito. Ciò che ne deriva è un'opera potente e inaspettata, la somma di quattro personalità differenti in grado di creare un unico suono, sul palco così come sulla carta. Come riferito da Whitaker, testimone oculare della scena, il dipinto occupò la band per ben due notti, pur continuando a tenere i loro concerti e dedicandosi alla produzione musicale. Tuttavia, lo strano e casuale progetto che avevano iniziato li eccitava molto e quasi non vedevano l'ora di tornare all'opera per finire questo quadro così particolare. L'azione della pittura ha avuto un ruolo calmante per i cantanti, aiutandoli a superare non solo lo stress di un tour impegnativo all'apice del successo, ma anche una reclusione forzata alla quale non erano affatto abituati.
La storia di un'opera casuale che ha saputo superare la barriera del tempo
Una volta terminato il dipinto, prima di fare finalmente ritorno a casa, la band decise di donare il frutto del proprio lavoro al Beatles Fan Club di Tokyo, che poi il presidente stesso decise di acquistare in proprio. Non era stato dato alcun nome al quadro, ma nel corso degli anni '80, data la crescente attenzione che la storia dell'opera suscitava, questa venne ribattezzata Images of a Woman. Questo perché un lato del quadro, realizzato da Lennon, sembrava evocare i genitali femminili, ma senza che l'allusione fosse troppo sfacciata o creasse imbarazzi. Lo spirito della band, evocativo ma allo stesso tempo potente, era quindi racchiuso nella tela, dando voce a una serie di messaggi che gli appassionati erano eccitati nel leggere e decodificare. Nel 1989, quando il presidente Tetsusaburo Shimoyama morì, fu il collezionista Takao Nishino a rilevare l'opera ma, per la soggezione provata nei confronti di un quadro di questo livello, decise di tenerlo nascosto sotto il letto circa 10 anni per evitare che l'umidità e gli imprevisti potessero cancellare l'opera d'arte di una delle band più famosa del mondo. Nel 2012 il quadro ha lasciato il Giappone per la prima volta, per essere battuto all'asta da Weiss Auctions, nella prestigiosa sede di New York e con la possibilità di poter essere finalmente ammirato da tutti, sia per una bellezza comunque singolare, sia per il suo valore storico e contestuale.
Il dipinto dei Beatles: una nuova asta per deliziare i collezionisti di tutto il mondo
Venendo ai giorni nostri, ecco comparire nuovamente il celebre dipinto, nato in modo insolito e custodito nel corso dei decenni come un vero e proprio cimelio. Sarà Christie's a porre nuovamente la lente di ingrandimento su un'opera suggestiva, proponendola al mondo il 1 febbraio, durante l'importante appuntamento della The Exceptional Sale a New York. Ancora una volta il quadro verrà venduto nella città simbolo della modernità e del progresso, per una cifra stimata che parte dai 400.000 dollari. La previsione è che si possa arrivare a 600.000 dollari dopo una lotta agguerrita, perché per i collezionisti e gli amanti della band non ci sarà un'altra opera realizzata a otto mani dai componenti del gruppo. Parliamo di un unicum che racconta una storia, ponendosi come pietra miliare del successo dei Beatles nel loro apice a Tokyo, ma anche come un momento intimo tra quattro mura del quale si hanno testimonianze dirette e interessanti.
La pittura e la musica: la stessa anima in due arti diverse, unite dal valore universale dei Beatles
Ciò che maggiormente colpisce di questa opera d'arte è la sua capacità di seguire il mood della band, pur trattandosi di una diversa arte e di un ambito che direttamente non gli apparteneva. Questo non ha impedito loro di riproporre lo stesso stile vivido e brillante che troviamo all'interno delle loro canzoni, intramontabili brani che però hanno saputo aggiungere unicità e modernità al panorama musicale, innovando il passato in maniera unica e particolare. Lo stesso principio lo ritroviamo all'interno del quadro, dove quattro mani diverse si fondono a creare un insieme organico e ben bilanciato, esattamente come avviene per la musica. Impossibile non notare le diverse personalità e, un occhio attento e conoscitore dei Beatles, potrebbe capire a chi appartiene ogni angolo del quadro senza sapere la disposizione durante la pittura. Inoltre, il fascino del dipinto è dato dalla testimonianza diretta del fotografo, che ha saputo cogliere l'intimità di una situazione inaspettata, umanizzando dei mostri sacri che sul palco si trasformavano in vere e proprie divinità.
Siamo curiosi di assistere al momento in cui il dipinto verrà assegnato al fortunato collezionista, ma tutti devono prepararsi a uno scontro agguerrito, in quanto i fan della band sono ancora moltissimi, nonostante siano passati decenni dall'apice del loro successo. Si tratta di un pezzo unico per ogni amante della musica ma anche della pittura moderna, non tanto per il valore artistico ma per tutto il background che si nasconde dietro alla produzione. In fondo, ciò che ogni collezionista ricerca è l'oggetto unico e raro, che consente di fare un salto di qualità e arricchisce quanto già posseduto, suscitando ammirazione e un pizzico di invidia in tutti gli altri interessati. Questa è l'occasione adatta per portarsi a casa un oggetto di questo tipo, ma anche per partecipare a un momento che passerà alla storia, se si pensa infatti che, dalla sua nascita, il quadro è stato battuto all'asta solo una volta e le occasioni di averlo per sé sono state davvero poche. L'adrenalina del momento sarà ai massimi livelli e, coloro che non riusciranno a spuntarla, potranno comunque dire di aver visto da vicino l'unico quadro dei Beatles prodotto nel corso della loro stellare carriera. Il momento artistico era quello successivo all'uscita di Revolver, quando la band di Liverpool ha deciso di confermare al mondo quanto innovativa e allo stesso tempo universalmente apprezzata poteva essere la loro musica. Attendiamo con fermento il 1 febbraio prossimo, per sintonizzarci con New York e assistere a uno degli appuntamenti più importanti della stagione, che farà parlare di sé per tutto il 2024 ed entrerà nella storia del collezionismo. Christie's è poi una garanzia quando si parla di aste di alto livello, dal punto di vista del controllo e della verifica di ogni aspetto legato alla veridicità e alla conservazione delle opere. Affidarsi all'operato dei suoi specialisti significa avere la certezza di entrare in possesso di pezzi unici e interessanti, solo eccellenze legate al mondo del collezionismo nelle sue numerose sfaccettature. In questo caso si è deciso di unire pittura e musica, in un connubio del tutto particolare e proveniente da un contesto storico e culturale altamente suggestivo.
The Beatles, Images of a Woman, 1966. Courtesy of Christie’s Images Ltd