Nonostante siano passati 24 anni dal titolo mondiale vinto da Micheal Schumacher nel 2001, la Rossa di quella edizione ancora continua a far parlare di sé. Si tratta di una delle auto più iconiche della storia, in quel caso guidata da un pilota ancora nel cuore e nella mente di tutti i tifosi del GP. Non stupisce più di tanto, quindi, che dopo l'ultimo Gran Premio di Montecarlo questo cimelio sia stato battuto all'asta per una cifra record di 16 milioni di euro, fino ad oggi mai raggiunta per un'auto di questo genere. All'evento hanno partecipato collezionisti, appassionati ma anche ospiti d'eccezione, che hanno voluto celebrare non solo l'eccellenza del marchio italiano, ma anche l'uomo che in quegli anni ha portato alto il simbolo del cavallino rampante.
La vendita record della Ferrari di Schumacher
Con i suoi 15,98 milioni di euro, commissioni comprese, questa vendita di una Ferrari si configura come la più onerosa mai battuta all'asta e probabilmente sarà dura nel tempo battere questo primato. La fascinazione di questa macchina deriva indubbiamente dal ricordo di quella storica giornata, quando il pilota sette volte campione del mondo trionfò ancora una volta sulla pista di Monaco, regalando l'ennesima gioia ai tifosi della Rossa. Seppure non è stato diffuso il nome dell'acquirente, per ovvi motivi di privacy, si tratta di un uomo presente nell'area Vip dell'ultimo GP, quando a vincere la gara è stato un acclamato Lando Norris. Uno degli aspetti più interessanti è che l'asta partiva in questo caso dalla cifra, comunque ragguardevole, di 8 milioni di euro, che tuttavia è stata raddoppiata dall'acquirente per battere l'agguerrita concorrenza, visto il forte interesse di diversi partecipanti, pronti a contendersi il cimelio.
Un record per la Ferrari ma non per la Formula 1
Seppure per la Ferrari è stato stabilito un record con questo modello del 2001, nella storia della Formula 1 è un'altra la vettura che detiene il titolo di mezzo più pagato da un collezionista all'asta. Si tratta della Mercedes W196, che gli appassionati di storia delle corse ricordano guidata negli anni '50 da due icone di questo sport, Juan Manuel Fangio e Stirling Moss. La Mercedes ha avuto diversi facoltosi proprietari, passando in numerose mani e toccando la cifra record di 52 milioni di dollari.
La Ferrari di Schumacher: un connubio impossibile da dimenticare
Nonostante la Mercedes detenga il record di denaro speso per l'acquisto all'asta di una macchina da corsa, battere il fascino della Ferrari di Schumacher nel cuore dei tifosi e degli appassionati è quasi impossibile. Si tratta di un periodo d'oro della storia del cavallino rampante, guidato da uno straordinario pilota dal 1996 al 2006. In questo periodo sono stati collezionati ben 5 titoli mondiali consecutivi, impressi nella mente di tutti per lo strapotere nella meccanica e l'abilità messa dal tedesco nella guida. Dopo un breve ritorno sulle piste nel 2010 con la Mercedes, è nota la triste vicenda che ha coinvolto Schumacher, tradito su un'altra pista, quella da sci, dopo una caduta durante una giornata di attività sportiva. Da quel momento la famiglia ha cercato di mantenere il massimo riserbo sulle sue condizioni, proteggendo la propria privacy dopo la sciagura. Tuttavia, i tifosi e gli appassionati non hanno dimenticato questa icona della Formula 1 e non perdono occasione per celebrarlo e ricordare le sue imprese. Negli ultimi anni, poi, la comparsa sulle piste del figlio del tedesco ha in qualche modo riacceso l'amore dei nostalgici, che hanno apprezzato la romantica continuità da una generazione all'altra, seppure ognuno con il proprio percorso professionale.
Ferrari che hanno dato vita ad aste record
Non è la prima volta che le Ferrari divengono massimo oggetto del desiderio durante un'asta, in quanto nel corso degli anni le vetture di Maranello hanno fatto sognare diversi collezionisti, venendo aggiudicate per cifre molto elevate. Pensiamo, ad esempio, alla vendita di Board Arrow Auctions, che ha raccolto 31 milioni di euro grazie alla vendita di vetture come Mercedes, Bmw e appunto, Ferrari. Il modello più apprezzato è stato, infatti, la Ferrari 275 GTS del 1965, che conta solo 200 esemplari prodotti. In questo caso è stato un collezionista olandese a portarsi a casa il cimelio inserito nelle Ferrari storiche, per una cifra di 1.525.000 euro. Sempre parte di questo evento è stata la Ferrari F40 Competizione, del 1989, venduta per una cifra di 2.312.500 euro, oppure la Ferrari 166 Spyder Corsa, del 1948, che ha alzato notevolmente le cifre ed è stata pagata ben 7.543.750 euro.
Acquistare un'auto da corsa all'asta: perché si spendono delle cifre folli per possedere un cimelio delle piste
- Capolavoro di meccanica e dinamica
Le auto da corsa professionali, che partecipano alla massima competizione come la Formula 1, sono dei veri e propri capolavori di meccani e dinamica. Nel corso degli anni, dagli inizi del '900 a oggi, si sono raggiunti livelli di perfezione sempre più elevati, raggiungendo standard di assoluta perfezione. Si tratta quindi di macchine con un elevato valore tecnico, solitamente ancora funzionanti, che attraggono non solo gli amanti della F1 ma anche tutti coloro che apprezzano le tecniche di costruzione e la meccanica messa in campo dagli ingegneri.
- Ricordi iconici della storia italiana
Acquistare un'auto da corsa come una Ferrari vincitrice del Gran Premio di Montecarlo significa aggiungere alla propria collezione non una semplice auto da corsa, ma un pezzo di storia italiana. La storia del nostro Paese, infatti, non passa solo per le vicende politiche, per i conflitti o per i cambiamenti sociali, ma anche per episodi sportivi esaltanti, momenti di gioia collettiva che rimangono nel cuore degli appassionati e anche nella mente delle generazioni future. Si tratta quindi di cimeli con un elevato valore storico e culturale, che donano alla collezione di coloro che li comprano un notevole valore aggiunto. Oltre al lato economico, infatti, molte collezioni si costruiscono anche su sentimenti romantici e ricordi importanti, come nel caso del trionfo di Schumacher del 2001.
- Mantenimento del valore dell'auto acquistata
Possiamo affermare che acquistare all'asta un'auto come la Ferrari del 2001 è un investimento destinato non solo a mantenere certamente il proprio valore nel tempo, ma anche a crescere negli anni. Parliamo di vetture il cui fascino non tramonterà mai e che potranno essere eventualmente rimesse all'asta e vendute a cifre ancora più alte del precedente acquisto. Per i collezionisti si tratta quindi non solo di un acquisto romantico, ma anche di un valido investimento nel caso in cui si volesse ottenere del guadagno futuro.
Acquistare un'auto da corsa all'asta: come farlo in sicurezza?
Come accaduto per l'acquisto all'asta della Ferrari di Schumacher del 2001, sono molte le vetture iconiche che periodicamente vengono proposte ai collezionisti per arricchire la loro collezione. Considerato l'enorme esborso di denaro che una transazione di questo genere richiede, toccando cifre record come i 16 milioni spesi per questa vettura, ci si chiede quali sono gli aspetti da considerare per comprare in sicurezza.
- Affidarsi solo a case d'asta dalla solida reputazione
Quando si acquista un oggetto da collezione, soprattutto dal valore così elevato, è sempre opportuno affidarsi solo a case d'asta sicure e dalla solida storia alle spalle. Queste sono infatti in grado di garantire trasparenza e affidabilità, eseguendo tutti i controlli sul cimelio, assicurando una transazione sicura e vigilando sulla legalità dell'asta. Le grandi aste stagionali vengono solitamente pubblicizzate con largo anticipo, dando al collezionista il tempo di valutare gli oggetti proposti, in questo caso le vetture da corsa, e decidere se possono realmente essere un valore aggiunto per la propria collezione.
- Visionare prima i beni
Parlando di vetture dall'elevato valore intrinseco ed economico, comprare al buio potrebbe essere un grande errore. Il suggerimento è di visionare sempre prima ciò per cui si sta lottando all'asta, così da verificarne lo stato di fatto e la corrispondenza delle informazioni fornite. In generale le grandi case d'asta consentono spesso di vedere prima gli oggetti, organizzando una preview, in modo che il collezionista si senta sicuro di ciò che sta comprando e non riceva brutte sorprese al momento della transazione.
- Richiedere privacy
Come accennato, non conosciamo il nome del fortunato e abile collezionista che è riuscito a portare a casa un pezzo unico come la Ferrari del 2001 di Schumacher. Questa è una prassi che dovrebbe ripetersi ogni volta che si compie un acquisto di questa portata, in modo da proteggere sia la privacy dell'acquirente sia l'oggetto da eventuali interessi di furto. In passato è successo varie volte che opere e oggetti di un certo valore fossero poi trafugati da malintenzionati, quindi sempre meglio prendere tutte le precauzioni del caso e nascondere i dati sensibili.
- Leggere attentamente la perizia e l'ordinanza di vendita
In qualsiasi asta, ma a maggior ragione se si vuole acquistare un pezzo di questa portata, il consiglio è di leggere con attenzione l'ordinanza di vendita, per verificare se esistono dei cavilli e degli obblighi che possano nuocere nell'immediato o in futuro all'acquirente. Molto importante è anche che il mezzo sia accompagnato da un'apposita perizia che ne certifichi lo stato di fatto, da far poi controllare a professionisti di fiducia per avere la certezza di quello che si sta comprando e del suo eventuale funzionamento. Coloro che acquistano cimeli come la Ferrari di Schumacher si avvalgono solitamente di una squadra di esperti, come periti e avvocati, che possano vigilare sulla trasparenza e sulla buona riuscita di una transazione di questa portata. In attesa di vedere nuovamente la Ferrari trionfare sulle piste, dopo un periodo di forte flessione rispetto agli anni d'oro di Micheal Schumacher, siamo curiosi di sapere quale sarà il prossimo modello iconico che verrà venduto all'asta. Non sarà facile battere la cifra record di 16 milioni ottenuta da questo modello del 2001, ma gli appassionati del cavallino rampante sono sempre pronti a stupirci e combattere a suon di milioni per aggiungere alla propria collezione un modello iconico, che ha fatto la storia delle corse e del Gran Premio.
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