Il creditore istanteNon è necessario che il credito sia liquido ed esigibile e, quindi, che il creditore sia munito di titolo esecutivo. Tuttavia, in presenza di quest’ultimo, il requisito di certezza renderà difficile per il debitore contestarlo nell’istruttoria fallimentare. Inoltre, il creditore istante sarà al riparo delle contestazioni avanzate dagli altri creditori in fase di accertamento del passivo o di eventuali impugnazioni da parte di questi.L’aver provocato il fallimento, però, non da’ al creditore alcun titolo preferenziale rispetto agli altri.
Il tribunale, però, potrebbe accertare autonomamente l’esistenza dei presupposti di ammissione automatica al passivo, usando i poteri inquisitori.
Richiesta proveniente dal pubblico ministero.Il pubblico ministero può prendere l’iniziativa e presentare egli stesso un’istanza per la dichiarazione di fallimento.Ai sensi dell’art. 7 l.f. il pubblico ministero ha un potere-dovere e non una facoltà. I casi in cui l’imprenditore ha l’obbligo di chiedere il fallimento, sono:- l'insolvenza risulta nel corso di un procedimento penale, ovvero dalla fuga, dalla irreperibilità o dalla latitanza dell'imprenditore, dalla chiusura dei locali dell'impresa, dal trafugamento, dalla sostituzione o dalla diminuzione fraudolenta dell'attivo da parte dell'imprenditore;
- l'insolvenza risulta dalla segnalazione proveniente dal giudice che l'abbia rilevata nel corso di un procedimento civile. (parte seconda)