Fallimento

Ministero della Giustizia: costituita la Commissione ministeriale per la revisione dei reati fallimentari


Marta Cartabia, titolare del Ministero della Giustizia, ha firmato il decreto che costituisce una Commissione ministeriale. Questo dovrà elaborare proposte di revisione dei reati fallimentari. Cartabia è intervenuta in tal senso allo scopo di adeguare le fattispecie penali alla rinnovata disciplina della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il suo obiettivo è rendere le suddette fattispecie funzionali non solo al recupero della continuità aziendale e alla prevenzione della crisi d’impresa. Ma anche alla garanzia delle ragioni dei creditori. Renato Brichetti, presidente di sezione della Corte suprema di Cassazione, presiede la Commissione. Ha il compito di terminare i lavori entro il 31 gennaio 2022. Ma in questo articolo, si esaminerà questa faccenda in dettaglio.

Composizione

A partecipare alla neonata Commissione per la revisione reati fallimentari sono diversi professionisti qualificati ed esperti, oltre a Raffaele Piccirillo, capo di Gabinetto, e Franca Mangano, capo dell’Ufficio legislativo. I primi componenti sono l'assistente professore di Diritto penale Enrico Basile e il professore di Diritto penale Massimo Donini. Il primo è impiegato presso l'Università commerciale “Luigi Bocconi” di Milano. Il secondo insegna presso l'Università di Modena e Reggio Emilia. A seguire ci sono Fausto Giunta, professore di Diritto penale presso l'Università di Firenze, Francesco Mucciarelli, professore associato di Diritto penale presso l'Università commerciale "Luigi Bocconi" di Milano, e Sergio Seminara, professore di Diritto commerciale presso l'Università degli Studi di Pavia.

Altri docenti inclusi nella nuova creatura del Ministero della Giustizia includono Paolo Veneziani, titolare della cattedra di Diritto penale presso l'Università di Parma. A seguire, ben cinque magistrati. Per la precisione, Maria Vessichelli, Alessandro Buccino Grimaldi, Luigi Orsi, Vincenzo Picciotti e Luca Pistorelli. L'ultimo nome presente sulla lista dei componenti della Commissione ministeriale per la revisione dei reati fallimentari è quello di Marco Riva. Questi è un commercialista e il titolare dello Studio Contabile e Tributario Riva Sas presso Arzignano. La sua inclusione è importante. Infatti, le tematiche di cui si occupa un commercialista comprendono non solo e reati tributari e il riciclaggio e l'autoriciclaggio, ma anche i reati fallimentari.

Scopo

Le linee guida del programma del Ministero della Giustizia vanno dalla giustizia civile alla giustizia penale. Per quanto riguarda questi ultimi, si punta a rendere più snello ed efficiente il sistema procedurale penale. Tra i temi al centro dei lavori della neo costituita Commissione Ministeriale, oltre alla revisione reati fallimentari, vi sono: la ricerca di equilibri tra le garanzie del giusto processo; la prescrizione per i reati; la prova; e la possibilità di attuare la giustizia in ogni fase e livello del procedimento. Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione ha aperto un dialogo attento e costruttivo con i vari portatori d'interessi. Tra questi, l'ordine professionale degli avvocati e la magistratura.

La riforma sulla crisi d'impresa, ovvero il Decreto legislativo numero 14 del 12 gennaio 2019, ha come obiettivo la riforma della materia delle procedure concorsuali e della crisi da sovraindebitamento. Ma la sua entrata in vigore non avverrà prima del 15 maggio 2022. Salvo ulteriori imprevisti e rallentamenti. E tuttavia, il Codice della crisi d’impresa non tratta in modo diretto le fattispecie penali nell’ambito dei c.d. reati fallimentari. Infatti, questo sembra limitarsi a cambiare la collocazione sistematica di tali delitti. Oltre che a sostituire la dicitura “fallimento” con la dicitura “liquidazione giudiziale”. Il Ministro Cartabia ha proceduto alla formazione di questa Commissione proprio per colmare questa lacuna lasciata dalla riforma.

I reati fallimentari

Allo stato attuale, in conformità al Regio Decreto numero 267 del 16 marzo 1942 (ovvero la Legge Fallimentare), i reati fallimentari sono i seguenti: - Bancarotta fraudolenta patrimoniale. Riferimento all'articolo 216, comma 1, numero 1; - Bancarotta fraudolenta documentale. Riferimento all'articolo 216, comma 1, n. 2); - Bancarotta fraudolenta preferenziale. Riferimento all'articolo 216, comma 3; - Bancarotta semplice. Riferimento all'articolo 217; - Ricorso abusivo al credito. Riferimento all'articolo 218; - Bancarotta impropria (c.d. societaria fraudolenta). Riferimento all'articolo 223, comma 1; - Bancarotta impropria da reato societario. Riferimento all'articolo 223, comma 2, n. 1) - Bancarotta impropria per operazioni dolose. Riferimento all'articolo 223, comma 2, n. 2) - Bancarotta impropria semplice. Riferimento all'articolo 224; - Falso in attestazioni e relazioni. Riferimento all'articolo 236 bis.

Come si è appena visto, la tipologia di reato più frequente disciplinata dal Ministero della Giustizia è la bancarotta. Questa può essere fraudolenta, semplice o impropria. Le condotte che integrano la fattispecie di bancarotta fraudolenta, rilevanti a livello penale, sono numerose. In particolare, il comportamento dell’imprenditore dichiarato fallito che è stato responsabile della distrazione, dell'occultamento, della dissimulazione, della distruzione o dello sperpero dei suoi beni, sia in parte che in tutto. Oppure la condotta della stessa figura che ha nascosto, sottratto, distrutto o falsificato i libri o le altre scritture contabili. Oltre a esporre e riconoscere delle passività inesistenti. L'articolo numero 216 prevede la sua reclusione dai tre ai dieci anni.

I casi di fallimento nel 2021

*Nel secondo trimestre del 2021, l'ISTAT ha rilasciato uno studio sullo stato delle aziende in Italia. *Il suo report, intitolato “Demografia d’Impresa”, registra una ripresa che però non è ancora ai livelli pre-pandemia. Rispetto al trimestre precedente, le nascite di nuove società sono aumentate del +3,2%. Allo stesso tempo, i fallimenti si riducono del 8,9%. I settori più colpiti sono quelli turistici e della ristorazione. A seguire, i servizi di trasporto. I casi di fallimento invece aumentano nei servizi assistenziali e sanitari, di cura alla persona, di istruzione e di intrattenimento. Per scongiurare i fallimenti, il governo ha predisposto diverse misure. Per questo è importante distinguere gli imprenditori che si sono attenuti alle normative vigenti da quelli che non vi si sono attenuti.

Le prossime mosse del Ministero della Giustizia

Poiché la Commissione è stata costituita da poco, non si sa ancora nulla sui procedimenti specifici che porterà avanti. Ma era comunque necessario che si prestasse attenzione ai reati fallimentari, un capitolo ultimamente trascurato. Il Ministro Cartabia, per il momento, ha già dato il suo nome alla Legge numero 134 del 23 settembre 2021. Questa riforma introduce l'improcedibilità. Per la precisione, un processo può estinguersi alla scadenza di due anni per l'Appello e uno solo per la Cassazione. Ma questi termini si possono prolungare rispettivamente di un anno e di sei mesi per i casi complessi. Il Parlamento, grazie alla Legge, ha adesso il potere di dettare i "criteri generali" per l'esercizio dell'azione penale.

Foto: Perugia Today


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