Si tratta infatti del teschio di dinosauro più costoso mai acquistato. La somma spesa si aggira sui 500.000 sterline (ovvero 587.000 euro) e a effettuare la vendita in forma eccezionalmente telematica è stata la casa d'aste Christie’s di Londra. Quest'ultima, nel corso della stessa asta, ha ottenuto come profitto 1.841.250 sterline, ovvero 2.161.627 euro. L'esemplare in questione apparteneva a un Triceratops prorsus, esemplare vissuto 68-65 milioni di anni fa, cioè nel tardo Cretaceo. Può vantare una lunghezza di 165,1 cm e delle corna che misurano 60,96 centimetri.
Il triceratopo
Questo animale è il più celebre tra i Ceratopsidi, i cosiddetti "dinosauri cornuti". Come già affermato in precedenza, si tratta di un animale dalla dieta erbivora vissuto verso la fine del Cretacico. Aveva un becco senza denti, ma riusciva a masticare l'erba con i denti delle mascelle. Tra le sue caratteristiche più importanti, ci sono una testa con tre corni e delle ossa del cranio posteriore molto lunghe che formavano un vero e proprio collare osseo. Questi collari rendeva questa specie di triceratopi distinguibili dalle altre specie, ma anche tra di loro. Si dice che fossero utilizzate a scopo di difesa sia personale che dei propri piccoli dai possibili predatori, oltre che per il corteggiamento.
I triceratopi erano enormi e molto pesanti, ma non erano privi dell'agilità necessaria ad affrontare i loro predatori. I ricercatori e gli archeologi hanno rinvenuto numerosi resti di questa specie preistorica. Soprattutto i crani. Nonostante queste scoperte, non sono ancora riusciti a rintracciare delle impronte, dei nidi o dei mucchi d'ossa che possano testimoniare una loro vita sociale. Pertanto, è poco chiaro se fossero degli animali solitari o tolleranti della compagnia dei loro simili. La costa occidentale degli USA e del Canada sono i luoghi in cui sono stati rinvenuti la maggior parte dei resti di triceratopo. Adesso vediamo quali fossili hanno preceduto il nostro cranio di triceratopo venduto all'asta.
I fossili preistorici all'asta
Già nel marzo 2009 si è cominciato a pensare ai fossili preistorici come possibile fonte di guadagno da parte delle case d'asta. A New York, dei fossili e degli scheletri, che sono comparsi sul mercato prima del cranio di triceratopo venduto all'asta in questi ultimi giorni, hanno costituito una serie di ben 300 lotti. Il pezzo forte era uno scheletro di Dryosaurus, un dinosauro che si stima che fosse vissuto all'incirca 150 milioni di anni fa. La sua lunghezza superava i due metri. Quest'asta è passata alla storia per essere stata la prima a battere all'asta dei reperti con una datazione così lontana nel tempo, ma non ha riscosso molto successo a causa della crisi economica che imperversava a quell'epoca.
La casa d'asta aveva stimato il valore dello scheletro di Dryosaurus a 500 milioni di dollari, ma il compratore finale è riuscito ad aggiudicarselo per soli 300 milioni, proprio per la succitata crisi economica. Anche diversi fossili stimati molto meno del summenzionato scheletro, nel corso della stessa asta, si sono ulteriormente deprezzati nel corso dell'evento. Uno scheletro di allosauro, nel 2020, ha goduto di una maggiore fortuna. Il suo acquirente, per ottenerlo, ha speso 3 milioni di euro, ma il suo valore stimato era già abbastanza alto. Si parlava infatti di 1,2 milioni di dollari. E due anni prima, un allosauro e un diplodoco sono stati acquistati all'asta a 2,8 milioni di euro.
Il T-Rex Stan
Nell'ottobre 2020, uno scheletro quasi completo di un Tyrannosaurus Rex battezzato col nome di Stan, dal nome del paleontologo dilettanto che ne ha rinvenuto i resti, ha fatto la sua comparsa da Christie's. Per aggiudicarsi l'esemplare che misura 13 piedi di altezza e 40 piedi di lunghezza, nonché dotato di 188 ossa, è stata effettuata la spesa di 31,8 milioni di dollari, con una stima iniziale di soli 8 milioni di dollari. Questo è il prezzo più alto che sia mai stato versato per dei fossili di dinosauro. Prima di finire all'asta, Stan ha trascorso diversi anni a farsi esaminare presso il Black Hills Institute of Geological Research nel South Dakota.
Prima di Stan, un altro fossile di tirannosauro di nome Sue, nel 1997 è entrato a far parte di una collezione per una somma molto alta dopo una lunga disputa sulla sua proprietà legale. Il Field Museum of Natural History di Chicago, nell'Illinois, con il supporto di McDonalds e di Disney, ha infatti speso la somma di ben 8,36 milioni di dollari. Il suo nome deriva da quello di Sue Hendrickson, l'esploratrice e collezionista di fossili che l'ha trovata. Adesso è una delle attrazioni più importanti del museo. Ma c'è un altro reperto degno di nota di cui si è chiaccherato molto a lungo prima del cranio di triceratopo venduto all'asta.
L'allosauro Big Sara
Nel 2020, l'allosauro denominato "Big Sara" vissuto 150 milioni di anni fa, nel periodo Jurassico superiore e ricostruito presso i laboratori della Zoic di Trieste, è stato oggetto di un'asta tenutasi presso la casa d'aste Binoche et Giquello di Parigi. Il suo fortunato possessore tuttora anonimo ha versato una somma di oltre 2 milioni di euro per questo esemplare che misura 10 metri di lunghezza. La sua base d'asta ammontava invece a un solo milione di euro. La Zoic, da 40 anni specializzata nell'estrazione e lavorazione di resti fossili, aveva acquisito questo reperto fossile a 350 mila euro. È tra le 10 imprese al mondo che si occupano della ricostruzione dei reperti storici risalenti alla Preistoria.
Il cranio di triceratopo venduto all'asta... ma non solo
Tornando al discorso dei triceratopi, proprio nei giorni scorsi, lo scheletro del triceratopo più grande mai rinvenuto, lungo 2,62 metri e largo 2 metri, è stato acquistato durante l’asta “Naturalia” di Parigi. Ad aggiudicarselo per una somma di oltre 5 milioni di dollari è stato un anonimo acquirente americano. Prima di finite all'asta, gli esperti hanno potuto ammirare il fossile di triceratopo, denominato "Big John", prima a Trieste e poi a Parigi. La più recente notizia della vendita del cranio all'asta conferma che l'interesse per i reperti storici che datano fino alla Preistoria, nonostante tutto, è vivo più che mai, e chissà quali sorprese le case d'asta ci riserveranno in futuro.
Foto: Today