Legge Fallimentare

Codice delle crisi di impresa e la digitalizzazione


Codice della crisi d'impresa e la digitalizzazione: ecco tutto quello che c'è da sapere

A seguito della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del D.lgs. n.83/2022 (“Decreto Insolvency”) è definitivamente entrato in vigore il Codice della Crisi e dell’insolvenza, la nuova cornice normativa unitaria ed organica in materia di crisi di impresa e procedure concorsuale che supera definitivamente la ormai vecchia “Legge Fallimentare”.

Tra le novità più salienti senza dubbio occorre ricordare il superamento della visione del fallimento - che da ora in poi chiameremo Liquidazione Giudiziale - nell’ottica di ricondurlo ad uno dei normali eventi che possono colpire la vita di una società ma anche la necessità di strutturare l’azienda in modo da far emergere anticipatamente e con grande celerità la crisi nonché la rinnovata centralità del Curatore e una sempre più marcata propensione per la piena telematicità e digitalizzazione delle procedure e delle attività connesse e conseguenti. Vediamo come.

Codice della crisi d'impresa: qual è l'obiettivo delle novità?

Come prima cosa, occorre comprendere quali sono le novità previste dal codice della crisi d'impresa. In linea generale, il rinnovato codice delle crisi d'impresa vuole imporre una nuova impostazione, decisamente diversa rispetto alla legge fallimentare vigente in precedenza. Celerità, tempestività, superamento della concezione dispregiativa legata al fallimento e continuità dell’attività di impresa anche in ipotesi di apertura della liquidazione giudiziale. Queste in estrema sintesi le maggiori novità.

Cosa afferma il nuovo Codice della crisi d'impresa?

A questo punto occorre comprendere cosa indica il nuovo Codice della Crisi. La riforma pone l’accento su una più rilevante accountability dell’impresa e degli organi aziendali. Ponendo l’accento sulla novella apportata all’articolo 2086 c.c., grazie al riformato articolo 375 del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza. Secondo il dispositivo di questi nuovi articoli è d'obbligo per l’imprenditore di un'azienda "istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa" al fine di monitorare costantemente l'andamento commerciale e non solo dell'azienda, cercando di prevedere quelle che possono essere fasi di squilibrio anche in funzione della rilevazione tempestiva dei segnali di crisi . Questo perché il fine ultimo di tale modifica deve essere quello di garantire la continuità aziendale e, in caso di crisi, riuscire ad agire per recuperare senza indugio la continuità aziendale. Inoltre, le operazioni inerenti al monitoraggio dell'azienda sono di assoluto rilievo e devono godere di risorse adeguate che permettano di seguire molteplici aspetti inerenti alla propria azienda. Seguire questo modus operandi non permetterà soltanto di operare nel pieno rispetto del dictum del Codice della crisi d'impresa ma sarà utile anche per far crescere in modo sano la propria attività commerciale.

Quali sono le indicazioni pratiche da seguire?

Far emergere anticipatamente la crisi, vuol dire improntare la propria attività di impresa tenendo in debito conto indici e fattori, anche economici, idonei a rilevare con tempestività ipotesi di squilibrio e, quindi, insorgenza della crisi. Il nuovo Codice della Crisi e dell’Impresa detta elementi chiavi ed adeguati da rispettare:

  • Individuare in anticipo eventuali squilibri economici e patrimoniali dell'azienda.
  • Verificare la sostenibilità dei debiti e accertarsi che ci sia la corretta continuità aziendale almeno per i futuri dodici mesi.
  • Accertare che non siano superati determinati limiti di debiti predisposti negli indici del Codice della crisi. In particolar modo, bisogna prestare attenzione a determinate categorie di creditori indicate al comma quattro dell’articolo 3 del Codice.
  • Ottenere le informazioni che servono per capire se è possibile effettuare il risanamento

Quali sono le soglie di rischio che le misure tecniche ed organizzative aziendali devono cogliere con tempestività?

Le soglie di rischio da controllare, come specificatamente individuate dal Codice della Crisi, sono indicate di seguito:

  • I debiti accumulati per retribuzioni che sono scaduti da almeno trenta giorni. Questi ultimi raggiungono la soglia critica se sono pari alla metà dell'ammontare complessivo delle retribuzioni mensili.
  • Debiti con fornitori che sono scaduti da oltre novanta giorni. Se il totale dei debiti scaduti con i fornitori è superiore a quello dei debiti che ancora devono scadere, allora deve scattare un campanello d'allarme.
  • Esposizioni con banche o altri operatori finanziari che siano scadute da più di sessanta giorni. Se le esposizioni non sono state pagate entro questo limite di tempo e superano il 5% allora bisogna considerare questa soglia di rischio.
  • Esistenza di esposizioni debitorie che superino la soglia imposta nell'articolo 25 comma uno del Codice. Se gli assetti di allerta predisposti evidenziano il superamento di queste soglie occorre attivarsi al fine di permettere il risanamento aziendale o, ove ciò non sia possibile, la liquidazione dell’impresa.

Quale ruolo ha la digitalizzazione nel nuovo Codice della crisi d'impresa?

Qual è il ruolo della digitalizzazione nel nuovo Codice della crisi d'impresa? Semplice, la digitalizzazione è diventata di fondamentale importanza in vari ambiti. Per cominciare, il Codice estende – nel seno di un sentiero già avviato a seguito del DM 26 febbraio 2015 n. 32 (“Regolamento recante le regole tecniche e operative per lo svolgimento della vendita dei beni mobili e immobili con modalita' telematiche nei casi previsti dal codice di procedura civile, ai sensi dell'articolo 161-ter delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile.”) che ha introdotto nel nostro ordinamento le modalità per svolgere procedure di vendita in modo telematico - anche al settore concorsuale l’adozione della vendita in modalità telematica, a prescindere dalla tipologia di procedura scelta (competitiva o secondo la disciplina del Codice di procedura civile), salvo che – secondo il prudenziale accertamento del Giudice - ciò non pregiudichi gli interessi dei creditori o l'efficiente svolgimento della procedura.

L’offerente quindi potrà presentare la propria offerta direttamente sul Portale delle Vendite pubbliche (per brevità P.V.P., istituito dall'art.13, comma 1, lett. b, n.1 del Decreto-Legge 27 giugno 2015, n.83 convertito con modificazioni dalla L. 6 agosto 2015, n. 132) entro il termine indicato nell’Avviso di vendita, tramite la compilazione di un form presente sullo stesso portale. Il Portale, sempre entro i termini indicati nell’Avviso di vendita - lex specialis della procedura competitiva - verificherà le offerte e le trasmetterà al gestore della vendita individuato dalla Procedura, sulla cui piattaforma potrà essere svolta la successiva gara al rialzo. Il P.V.P. assume nel nuovo Codice della Crisi di impresa una rinnovata centralità: è tramite questa sorta di marketplace del Ministero della Giustizia, sul quale oltre a svolgere l’obbligatoria pubblicizzazione legale delle vendite relative a tutti i beni (mobili ed immobili), potranno essere avanzate le richieste di ispezione e visite dei beni attraverso una Call To Action dedicata, dovranno essere presentate le proprie offerte come si accennava poc’anzi e dovranno essere stimati i beni posti in vendita attraverso una specifica modulistica caricata sul portale stesso. La più rilevante novella apportata dal Codice è data dalla introduzione dell’obbligatorietà della procedura di vendita telematica anche per il settore concorsuale. Vediamo quindi come funzionano le aste telematiche.

Cosa sono e come funzionano le aste telematiche?

Per effetto del Codice della crisi, viene estesa anche al mondo concorsuale le modalità di vendita telematiche, introdotte dapprima con il D.M 26 febbraio 2015 n.32. Viene, in ogni caso, fatto salvo il potere del Giudice di non disporre la vendita con queste modalità qualora, , per motivi urgenza o convenienza, l’asta online non si riveli adatta al sollecito svolgimento della procedura di vendita.. Le aste telematiche possono svolgersi in tre modalità differenti, scelte dalla procedura di vendita ed indicate espressamente nel bando di gara: vendita sincrona, vendita asincrona e vendita sincrona mista. Vediamo nel dettaglio le differenze: *Vendita sincrona * Modalità di vendita esclusivamente telematica, tramite P.V.P. Questo tipo di vendita prevede che i rilanci vengano presentati esclusivamente in via telematica entro un preciso lasso di tempo durante il quale è presente il referente della procedura e tutti gli interessati partecipanti all’asta..

Vendita asincrona Modalità di vendita esclusivamente telematica, tramite P.V.P. (beni immobili) ovvero tramite il sito del gestore della vendita (beni mobili). Anche in questa modalità d’asta telematica è previsto che i rilanci vengano effettuati telematicamente attraverso una piattaforma dedicata, in un preciso lasso di tempo. La differenza tra la modalità sincrona e asincrona risiede nel fatto che in quest’ultimo caso non è prevista la presenza contemporanea del referente della procedura e di tutti i partecipanti..

Vendita sincrona mista Modalità di vendita telematica ovvero mediante deposito dell’offerta in busta chiusa, presso il luogo fisico indicato nel bando di gara. La gara è esclusivamente telematica. Chi ha presentato offerta con modalità tradizionale (cartacea) presenzia personalmente alla gara avanti al referente della procedura, che inserisce materialmente i dati dell’offerente ed i rilanci sul sito del gestore della vendita. I rilanci vengono effettuati nella medesima unità di tempo con simultanea presenza del referente della procedura e di tutti i partecipanti. Affidarsi a un portale può essere sicuramente una mossa saggia, soprattutto se si è dei neofiti nel mondo delle aste. Figura chiave, quindi, nelle procedure di vendita è il Gestore della vendita, un soggetto privato, in possesso dei requisiti richiesti dal Ministero della Giustizia, sulla cui piattaforma viene a svolgersi l’asta al rialzo. Leader in questo settore è Abilio (https://www.abilio.com/vendite-giudiziarie-italia/) che oltre alla piattaforma per lo svolgimento delle gare, offre anche un’assistenza telefonica con una linea dedicata ai professionisti durante ogni fase dell’asta.

Conclusioni: rispettare il Codice della crisi d'impresa per evitare il fallimento è d'obbligo

In conclusione, un'impresa che vuole avere la giusta continuità e sopravvivere deve assolutamente rispettare il Codice della crisi d'impresa riformato. Può fare ciò anche avvalendosi della digitalizzazione dei sistemi e predisponendo i giusti assetti. Nel caso in cui non si riesca a evitare il fallimento di un'azienda, allora è necessario seguire le norme e le procedure che consentiranno di liquidare i propri beni, in maniera telematica, competitiva e totalmente trasparente, conducendo alla remise en forme della società.


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