Legge Fallimentare

Novità introdotte nella composizione negoziata


La composizione negoziata è una procedura introdotta nel nostro ordinamento nel 2012 e riformulata con il nuovo Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza (D.lgs. n.14/2019),che consente alle imprese in difficoltà di gestire le situazioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che rendono possibile la crisi o l’insolvenza. Grazie a essa, le aziende possono negoziare con i propri creditori il rimborso dei debiti in modo più agevole e flessibile rispetto alle procedure tradizionali previste dalla legge fallimentare. Il Decreto Legge 24-2-2023, n.13, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 febbraio 2023, introduce importanti novità in materia di composizione negoziata, al fine di semplificare e agevolare l'accesso a questa procedura da parte delle imprese in difficoltà.

Come funziona la composizione negoziata e novità introdotte dal DL 24-2-2023, n.13

La composizione negoziata è stata introdotta in Italia con la legge n.3 del 2012, con l'obiettivo di fornire alle imprese in crisi uno strumento alternativo alla liquidazione giudiziale prevista dalla legge fallimentare. Si tratta di un accordo stipulato tra il debitore e i creditori, che prevede un piano di ristrutturazione del debito e delle passività dell'impresa, al fine di consentire la ripresa dell'attività economica. Grazie alla composizione negoziata, le aziende possono intervenire tempestivamente per trovare una soluzione alla propria crisi finanziaria, in modo più rapido e flessibile rispetto alle procedure tradizionali.

Con l'entrata in vigore del Decreto Legge 24-2-2023, n.13, la composizione negoziata subisce importanti modifiche, volte a semplificarne la procedura e ad agevolare l'accesso a questo strumento. In particolare, il decreto legge prevede che la composizione possa essere richiesta non solo dal debitore, ma anche da uno o più creditori, qualora sussista l'interesse pubblico alla tutela dell'occupazione o della continuità dell'impresa. Inoltre, viene introdotta la possibilità per le imprese di avvalersi di un conciliatore esterno, che affianchi il debitore nella negoziazione con i creditori.

Composizione negoziata: cosa cambia con il nuovo decreto legge

Il decreto prevede che il debitore possa presentare istanza di accesso alla composizione negoziata presso il tribunale del luogo in cui ha sede la propria attività, ove si svolgerà anche la fase di negoziazione. Inoltre, vengono introdotte anche alcune novità riguardo alla predisposizione del piano di composizione, prevedendo che il debitore possa presentare una prima proposta di composizione unitamente all'istanza di accesso alla procedura. Vi è poi la possibilità di apportare successive modifiche durante la fase di negoziazione. In aggiunta, è possibile avvalersi della figura del conciliatore esterno, che può essere nominato dal tribunale o scelto di comune accordo dalle parti, al fine di favorire la negoziazione tra il debitore e i creditori.

La nomina del conciliatore esterno rappresenta un'importante novità, in quanto tale figura può affiancare il debitore nella definizione del piano di composizione, attraverso un supporto tecnico e professionale. Il decreto prevede che, qualora l'accordo non venga raggiunto, il tribunale possa comunque approvare il piano di composizione proposto dal debitore, a condizione che il piano sia ritenuto idoneo a garantire la soddisfazione dei creditori e la ripresa dell'attività economica dell'impresa. In questo modo, il decreto legge offre alle aziende in crisi uno strumento di negoziazione più flessibile e adattabile alle proprie esigenze, al fine di favorire la ripresa dell'attività economica e la tutela dell'occupazione.

Vantaggi della composizione negoziata per le imprese in difficoltà

La composizione negoziata, si caratterizza per una grande semplicità non essendo complessa a livello burocratico; consente di rimediare alla situazione di crisi e di ripianare i debiti con i creditori attraverso una negoziazione amichevole. Uno dei principali vantaggi della procedura consiste nella possibilità di adottare soluzioni personalizzate, adattate alle esigenze specifiche dell'impresa in crisi. Inoltre, consente di evitare la procedura concorsuale, che può comportare costi elevati per l'azienda e il rischio di perdita dell'attività economica. Nel caso in cui non si raggiunga un accordo con il creditore, è comunque possibile ricorrere all’istituto del concordato preventivo per la cessione dei beni.

Offre poi una maggiore flessibilità rispetto alla procedura concorsuale, poiché permette di negoziare direttamente con i creditori e di trovare soluzioni più vantaggiose per tutte le parti coinvolte. La possibilità di definire un piano di ripianamento dei debiti personalizzato consente all'impresa di mantenere l'attività economica in vita, senza interrompere il rapporto con clienti e fornitori. Infine, la composizione negoziata assicura l'opportunità di preservare l'occupazione e di evitare il licenziamento dei dipendenti dell'impresa in crisi. In questo modo, si configura come uno strumento utile per la tutela dell'interesse pubblico, garantendo la continuità dell'attività economica e il mantenimento dei posti di lavoro.

La composizione negoziata come strumento di rilancio dell'impresa

Attraverso la negoziazione con i creditori, l'impresa può ottenere una riduzione del debito, estinguere le passività e ristrutturare la propria attività. Ecco alcuni punti chiave che mostrano l'efficacia di questo strumento:

  • Permette di evitare la procedura fallimentareconcorsuale, che spesso comporta costi elevati e può danneggiare gravemente l'immagine dell'azienda.
  • Grazie alla riduzione del debito, l'impresa può migliorare la propria liquidità e avere maggiori risorse per investire nell'attività.
  • Consente all'azienda di mantenere il controllo sulla propria attività e di continuare a operare, evitando la vendita forzata di asset e il licenziamento di dipendenti.
  • Può favorire il rapporto tra l'impresa e i suoi creditori, migliorando la fiducia reciproca e creando le condizioni per una collaborazione futura più efficace.

Con la nuova normativa introdotta dal Decreto Legge 24-2-2023, n.13, la composizione negoziata diventa ancora più attrattiva per le imprese che cercano una soluzione rapida ed efficace per superare la crisi.

Quando evitare di ricorrere alla composizione negoziata

Sebbene la composizione negoziata possa essere un'alternativa valida alla risoluzione delle controversie attraverso procedure giudiziarie o arbitrali, ci sono alcune situazioni in cui potrebbe non essere la scelta migliore.

Infine, non è molto indicata nei casi in cui una delle parti coinvolte non è disposta a negoziare in buona fede o a rispettare gli accordi raggiunti. In questa situazione, potrebbe essere necessario ricorrere a procedure giudiziarie o arbitrali.


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