Crisi Aziendali

Pasta Zara, scacciato lo spettro fallimento


Via libera al concordato preventivo presentato da Pasta Zara. Il gruppo trevigiano dell'agroalimentare scaccia così lo spettro del fallimento che aleggiava da mesi per via di una situazione debitoria che sfiora i 300 milioni di euro. Il piano di rientro del debito presentato dall'azienda ha ottenuto il 70 percento di adesioni. Ora manca solo l'ufficialità da parte del Tribunale di Treviso. Il piano prevede un drastico taglio dei costi, razionalizzazione del prodotto e cessioni straordinarie, come quella dello stabilimento di Muggia (Trieste) alla Barilla per 118 milioni di euro. A Muggia lavorano 150 dipendenti che si occupano di imballaggio, confezionamento e etichettatura dei prodotti Pasta Zara. L'impianto di Muggia è uno fra i più grandi al mondo nel settore della pasta.

Nei mesi scorsi offerte per il salvataggio di Pasta Zara erano arrivate dalla cordata Banca Finint-Pillarstone, dal fondo britannico specializzato in credito Cheyne Capital e dall’accoppiata JP Morgan-One33 Investment House srl. Pasta Zara, controllata dalla famiglia Bragagnolo, è partecipata dalla finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia, Friulia (11,25%), e da Simest (11,76%), e ha un debito finanziario lordo di 241 milioni, di cui 178 milioni nei confronti di varie banche e in particolare 73 milioni riferibili ad affidamenti ottenuti da Banca Popolare di Vicenza e da Veneto Banca. Il tutto senza dimenticare che a livello di holding ci sono altri 50 milioni di euro di debiti nei confronti di Bank of China. Ora con l'accordo di ristrutturazione del debito e il via libera al concordato si aprono scenari finalmente positivi.


News correlate