Crisi Aziendali

Crisi e risanamento aziendale: tutte le (nuove) possibili soluzioni


I nuovi orientamenti richiedono i criteri della Commissione in relazione alle operazioni di aiuto finanziario delle autorità pubbliche alle imprese in crisi. La Commissione ha recentemente adottato una comunicazione sull'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato, alle misure adottate nei confronti degli istituti finanziari nel contesto dell'attuale crisi finanziaria mondiale. Gli orientamenti specificano l'approccio della Commissione alle operazioni di sostegno finanziario da parte delle autorità pubbliche per le imprese in crisi o in difficoltà. In virtù del principio generale di divieto degli aiuti di Stato (art. 87, comma 1, del Trattato istitutivo della Comunità Europea), gli aiuti concessi alle imprese in difficoltà non possono comunque costituire la norma. La scomparsa delle imprese inefficienti è una conseguenza naturale del funzionamento del mercato e se gli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione consentono alle imprese in crisi di restare in attività, è generalmente a scapito dei loro concorrenti.

Partecipazione finanziaria della società beneficiaria ai suoi costi di ristrutturazione Gli orientamenti si basano sul principio che, in ogni operazione di ristrutturazione, l'impresa beneficiaria deve finanziare una parte sostanziale dei suoi costi di ristrutturazione. A seconda delle dimensioni dell'impresa beneficiaria, soglie minime determinano il suo contributo al costo complessivo della propria ristrutturazione: almeno il 50% nel caso di grandi imprese, il 40% nel caso di medie imprese e il 25% nel caso delle piccole. Le linee guida sono quindi rivolte soprattutto alle grandi aziende operanti su tutto il territorio dell'Unione Europea. In effetti, queste società detengono quote di mercato significative e gli aiuti di Stato loro concessi incidono maggiormente sulla concorrenza e sugli scambi. Il contributo dell'impresa beneficiaria consente di rafforzare la fiducia dei mercati nel ritorno a una situazione di redditività dell'impresa in tempi ragionevoli. Inoltre, questo contributo garantisce che l'aiuto sia limitato al minimo necessario per ripristinare tale redditività, limitando nel contempo la distorsione della concorrenza. Gli orientamenti del 1999 imponevano già un contributo sostanziale del beneficiario alla propria ristrutturazione. Gli orientamenti del 2004 enunciano più chiaramente il principio che il contributo deve essere reale e senza aiuti.

Principio dell'aiuto una tantum Inoltre, gli orientamenti stabiliscono un periodo uniforme di dieci anni durante il quale l'impresa beneficiaria dell'aiuto non può ricevere nessun altro aiuto per il salvataggio o la ristrutturazione. Questo principio dell'aiuto unico mira a prevenire l'uso ripetuto di aiuti per il salvataggio o la ristrutturazione per mantenere artificialmente le imprese in attività. Un'importante eccezione a questa regola è stata prevista nei casi in cui un aiuto alla ristrutturazione segua un aiuto per il salvataggio nell'ambito della stessa operazione di ristrutturazione.

Definizione di aiuto al risanamento aziendale Le linee guida estendono il concetto di aiuto al salvataggio al fine di consentire all'impresa beneficiaria di adottare misure urgenti, anche di natura strutturale. Le imprese in difficoltà, infatti, potrebbero dover adottare immediatamente misure strutturali urgenti per fermare o ridurre il deterioramento della situazione finanziaria in fase di salvataggio. Secondo gli orientamenti del 1999, durante la fase di salvataggio non è stato possibile applicare misure di ristrutturazione finanziate da aiuti di Stato. Salvataggio e ristrutturazione comportano certamente meccanismi diversi, ma spesso sono due fasi di una stessa operazione. Una distinzione così rigida tra salvataggio e ristrutturazione non era priva di difficoltà. Pertanto, l'aiuto al salvataggio è intrinsecamente temporaneo e reversibile. Il suo obiettivo è dare il tempo necessario per analizzare le difficoltà dell'azienda e sviluppare un piano in grado di porvi rimedio. Al contrario, la ristrutturazione di un'impresa in difficoltà si basa su un piano concreto volto a ripristinarne la redditività a lungo termine. Qualsiasi aiuto concesso in seguito all'adozione e all'attuazione di un piano di ristrutturazione o di liquidazione per il quale è stato chiesto un aiuto è considerato aiuto alla ristrutturazione.

CONDIZIONI GENERALI DI AUTORIZZAZIONE ALLA CONCESSIONE Norme comuni si applicano agli aiuti, al salvataggio e alla ristrutturazione:

  • l'impresa deve trovarsi in difficoltà in base alle linee guida;
  • un'impresa di nuova costituzione non può beneficiare di aiuti al salvataggio o alla ristrutturazione durante i primi tre anni di attività.

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