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Icar: per il momento evita il fallimento ma qual è il suo futuro?


Per oltre 70 anni sul mercato l'azienda di condensatori elettrici e sistemi in bassa e media tensione, ha fatto la storia industriale del nostro Paese. Ora potrebbe davvero sparire per sempre. Icar nacque dopo la seconda guerra mondiale a Monza. Segnò il vero boom economico nel nostro Paese. *Grazie a lei Monza divenne un centro di riferimento industriale molto importante. *Sul sito web ufficiale dell'azienda è stata inserita la dicitura di azienda in liquidazione già da mesi. La notizia non arriva dal nulla. Era nell'aria già da un po' di tempo. Guido Castellini, il titolare dell'azienda, e i suoi collaboratori non hanno ancora esternato una dichiarazione ufficiale sulla questione fallimento impresa.

Un'azienda già in crisi prima della pandemia

*Icar esportava la sua produzione in più di cento Paesi nel mondo. *Una società che da Monza aveva conquistato mezza Europa. I suoi stabilimenti produttivi si espandevano in altri sei punti strategici in Europa. Le sue fasi produttive andavano dal produrre dei film di polipropilene fin ad arrivare a realizzare dei prodotti completi che venivano esportati in più di cento Paesi del mondo. L'azienda non è da poco tempo che si trova in uno stato di crisi. La sua sofferenza finanziaria dura da più tempo rispetto alla durata della pandemia, per cui non è stata causata dall'emergenza sanitaria. Certamente in un momento già difficile la pandemia ha significato ricevere il colpo di grazia.

Questo periodo, infatti, a causa di tutte le restrizioni, a causa dei limiti commerciali dovuti alla pandemia da Covid-19 la situazione di Icar si sarebbe ulteriormente aggravata. La restrizione dei consumi ha influito su tutti i settori aziendali. Sono poche le aziende che non ne hanno risentito. Se prima la situazione era preoccupante con la pandemia i debiti sono di conseguenza aumentati. Tutto questo non ha fatto altro che peggiorare e mettere in preoccupante rischio la posizione di più di duecento lavoratori dipendenti. I lavoratori dell'azienda sono dislocati in tutte le cento sedi europee. In Italia le principali sedi sono quelle di Monza e Villa D'Adda, nel bergamasco, sede storica dell'azienda.

A rischio il futuro dei suoi lavoratori

La nomina di un liquidatore ha fatto scattare il vero campanello d'allarme di tutti i lavoratori di Icar. A ottobre i lavoratori hanno indetto uno sciopero dopo aver appreso della notizia della liquidazione. Uno sciopero di otto ore. Ora che il liquidatore ha dichiarato una situazione finanziaria gravissima le preoccupazioni sono aumentate. Sembrerebbe non esserci via di scampo, la dichiarazione di fallimento potrebbe essere imminente. Dal punto di vista retributivo la situazione è ancora più difficile. Infatti, è dal mese di settembre che si è drammatizzata la situazione dei lavoratori. Da settembre, appunto, tutti i lavoratori in cassa integrazione non viene più erogato l'anticipo del trattamento inps. Fino a quel momento è stato di fondamentale importanza.

I dipendenti e le loro famiglie da settembre sono precipitati in una situazione non facile. Situazione dalla quale difficilmente si era in grado di vedere una via d'uscita. Non hanno avuto modo di creare un percorso di salvaguardia dei posti di lavoro che potesse dare speranza ai dipendenti. I sindacanti si sono fatti sentire e hanno cercato di appoggiare le istanze in questo momento drammatico. I debiti dell'azienda continuavano a crescere. Eppure l'azienda gode di una grande stima sul mercato. Negli anni si è imposta come un azienda di qualità e soprattutto di grande esperienza e conoscenze importanti e consolidate nel proprio settore. Tutto questo si rispecchia nel loro importante portfolio clienti.

Quale futuro per Icar?

Nonostante il calo, nonostante la crisi causata dalla pandemia di covid-19 l'azienda ha continuato a ricevere ordini. La sua esperienza e il suo portfolio clienti sono da sempre la sua forza. Ha continuato a produrre durante l'anno più difficile della storia moderna. Questo anche grazie al fatto che ha puntato sui prodotti che più servivano in questo momento drammatico: i prodotti medicali. In particolare Icar ha potuto continuare la produzione grazie alla realizzazione di defibrillatori. Il problema principale è stato costituito dalla poca disponibilità finanziaria che avrebbe potuto significare aumentare la produzione di quei beni più richiesti durante l'emergenza. Avrebbe, infatti, potuto aumentare la produzione e aumentare il numero di nuovi clienti.

Purtroppo ad oggi sembra possibile un solo futuro, ovvero la richiesta di dichiarazione fallimentare da parte del liquidatore. Non sembrano esserci delle possibilità diverse dal fallimento. I sindacati a fine febbraio hanno subito voluto scrivere al Ministero per lo Sviluppo economico per richiedere un incontro e capire come poter affrontare questo momento. Oltre al Ministero si sono rivolti anche alla Regione. Sono quasi duecento lavoratori che hanno firmato la richiesta di un incontro con urgenza. Purtroppo gli interessati all'acquisto della storica azienda hanno fatto un passo indietro e ora non sembrerebbero esserci nuovi pretendenti. Sembrava possibile disegnare un finale diverso per i lavoratori di Icar. Invece siamo in attesa di una dichiarazione che sembra inevitabile.

Crisi finanziaria e non aziendale

Icar ha dimostrato che la sua crisi è prettamente finanziaria. Non ha segnato un reale calo della produzione. Non ha perso clienti in questi anni. *Quindi cosa significa per un'azienda storica come la sua una crisi finanziaria? *La crisi finanziaria è evidente nelle aziende quando si verificano continue interruzioni nella catena dei pagamenti. Accompagnate da un clima ostile a causa di conflitti interni con fornitori, clienti, lavoratori. L'incertezza creata spinge i manager a prendere decisioni affrettate. Queste tendono ad aggravare ulteriormente la crisi, è una fase molto difficile per qualsiasi azienda. Comporta una serie di decisioni che determineranno la futura permanenza dell'azienda nel mercato. L'incertezza genera nell'organizzazione una mancanza di "credibilità" nei dirigenti per ribaltare la situazione.

Icar e le aziende in crisi finanziaria

Indipendentemente dal fatto che la crisi finanziaria di Icar sia influenzata da fattori esterni o da fattori interni dobbiamo ricordare che siamo anche in un momento di forte crisi finanziaria globale. Questo indubbiamente colpisce la domanda e il consumo della popolazione, scatenando una serie di effetti collaterali. Fattori tecnologici, che possono rendere obsoleta l'azienda e privarne la competitività. Oppure una crisi settoriale che può essere influenzata da qualche politica governativa. Le crisi finanziarie nelle aziende hanno la loro origine principale internamente. È possibile prevedere crisi finanziarie per poter agire tempestivamente. Non bisogna aspettare che la situazione diventi cronica a causa di inadempienza e attendere pazientemente che i creditori vengano a prendere ciò che resta dell'azienda.


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