Curatore Fallimentare

Come diventare curatore fallimentare


Il curatore fallimentare è una delle figure professionali più interessanti e richieste del momento. Ma qual è, in buona sostanza, il compito e la funzione di questo professionista? E come si diventa curatore fallimentare? Nella nostra guida troverete tutte le risposte alle vostre domande e curiosità.

Curatore fallimentare: quali sono le sue funzioni?

Partiamo dalla legge e, in particolare, dall’art. 31 comma 1 della Legge Fallimentare che definisce i contorni ed il contenuto della figura professionale del curatore fallimentare. La Legge stabilisce che: “Il curatore fallimentare si occupa dell'amministrazione del patrimonio fallimentare di una impresa e compie tutte le operazioni della procedura affinchè tutti gli obblighi verso i creditori siano assolti. Lavora sotto la vigilanza del giudice delegato e del comitato dei creditori”. Si tratta, dunque, di una figura professionale di estrema importanza nell’ambito della procedura fallimentare che ha il compito di gestire il patrimonio dell’impresa fallita e di compiere tutte quelle operazioni necessarie per preservare il patrimonio dell’impresa e per far sì che il debitore riesca ad adempiere a tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei creditori. Nello specifico, il curatore fallimentare ha le seguenti funzioni:

  • amministra il patrimonio fallimentare ma sempre sotto la vigilanza ed il controllo del Giudice Delegato e del comitato dei creditori;
  • previa autorizzazione del Giudice delegato, può delegare ad altri soggetti specifiche operazioni delle quali si assume l’onere finanziario;
  • sta in giudizio, sempre previa autorizzazione del Giudice Delegato. Quanto alla capacità di stare in giudizio, è necessario precisare che il curatore fallimentare non può assumere la veste di avvocato nel giudizio stesso;
  • previa autorizzazione del Giudice Delegato, può farsi aiutare da terzi nell’esercizio del suo incarico ma sotto la sua responsabilità.

Nell’esercizio del proprio incarico, inoltre, il curatore fallimentare deve anche redigere e presentare una relazione dettagliata relativa alle circostanze e alle cause che hanno condotto l’impresa al fallimento, entro 60 giorni dalla sua dichiarazione. Ogni sei mesi dalla presentazione della relazione iniziale, il curatore fallimentare dovrà redigere e presentare un’ulteriore relazione avente ad oggetto le attività svolte nonché il conteggio degli esborsi e degli incassi. Inoltre, il curatore fallimentare è chiamato ad indagare sulla responsabilità e diligenza del soggetto fallito e, in caso di società, è chiamato ad indagare sulla eventuale responsabilità degli amministratori. Ancora, il curatore fallimentare è chiamato ad effettuare le seguenti attività:

  • effettua l’inventario dei beni;
  • appone i sigilli;
  • forma il progetto di stato passivo;
  • prepara il programma di liquidazione;
  • assume la qualità di “parte” del procedimento;
  • gestisce l’impresa nel caso in cui venga disposto l’esercizio provvisori;
  • si occupa della vendita dei beni;
  • può sospender la vendita dei beni nel caso in cui sia stata presentata offerta migliorativa;
  • predispone il progetto di riparto.

Come diventare curatore fallimentare: i requisiti

La Legge Fallimentare precisa che possono svolgere la funzione di curatore fallimentare solo le seguenti categorie di soggetti:

  • gli studi professionali e associati;
  • gli avvocati, i ragionieri, i dottori commercialisti, i ragionieri commercialisti;
  • coloro che abbiano già svolto funzioni di direzione, controllo ed amministrazione in una società per azioni.

La Legge individua anche quelle categorie di soggetti che non possono svolgere le funzioni di curatore fallimentare. In particolare:

Come diventare curatore fallimentare: la presentazione della domanda

Da tutto quanto premesso, è evidente che le funzioni ed i compiti del curatore fallimentare sono particolarmente delicati ed importanti. In ragione della complessità dell’incarico che va a ricoprire, il curatore fallimentare ha una funzione pari a quella di un pubblico ufficiale della Repubblica Italiana. Per tale motivo, egli dovrà svolgere ed adempiere ai propri doveri in base alla natura del suo incarico e con diligenza. Chi possegga tutti i requisiti previsti dalla Legge potrà presentare la domanda per diventare curatore fallimentare. La domanda dovrà essere presentata al Giudice Delegato di riferimento. Basterà recarsi presso la cancelleria commerciale e fare domanda di iscrizione alla lista dei curatori fallimentari. La nomina del curatore viene effettuata dal Tribunale nella sentenza di fallimento. La nomina può avvenire anche con decreto nel caso in cui siano subentrate revoche o sostituzioni del curatore nell’ambito del procedimento. Il curatore nominato dal Tribunale potrà accettare la nomina entro i due giorni successivi alla domanda. I compensi del curatore fallimentare vengono liquidati, ai sensi dell’art. 39 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, dal Tribunale. Nella liquidazione dei compensi, il Tribunale tiene conto dell’opera presentata dal professionista, dell’importanza del fallimento e dei risultati ottenuti.

  • il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado del fallito;
  • coloro che hanno concorso e causato il dissesto dell’impresa nei due anni precedenti;
  • i creditori;
  • coloro che si trovino in evidente conflitto di interesse.

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