Concordato Fallimentare

Modena, Patto di Ferro sostituisce concordato per Acciaieria Rubiera


Modena, Patto di Ferro sostituisce concordato per Acciaieria Rubiera

Questa iniziativa ha creato molto interesse, grazie anche al nome della società che resta molto evocativo. Ma come si è arrivati a questo?

Il primo passo è stato quello di conferire il mandato della gestione dei crediti dei soci a ulteriori sostenitori esterni.

Giancarlo Ongis di Metalgroup spa e Alessandro Gasparini di Sideral Refrattari srl,sono il presidente e l’amministratore delegato di Patto di Ferro, ed hanno il ruolo di capo fila per i creditori consociati. L’iniziativa è stata poi portata all’attenzione del dottor Domenico Livio Trombone, commercialista noto del modenese e specializzato in queste operazioni. Di fatti, quest’ultimo sarà l’advisory dell’intera operazione.

Un’azione di classe per andare oltre le storture della legge fallimentare attuale. La situazione spesso peggiora a causa del comportamento degli imprenditori in difficoltà. Questi spesso marciano sul concordato di continuità, ponendo in essere azioni che vanno a danno dei fornitori.

L’iniziativa non vuole solo tutelare il credito dei fornitori con azioni controllo e ostative, ma vuole collaborare per garantire continuità di forniture autorizzate dal Tribunale. In questo modo si è evitato per Acciaieria di Rubiera l' addebito di penali contrattuali così come il rischio di perdere la clientela estera.

Dai primi di Novembre l' Acciaieria di Rubiera è di nuovo in attività, grazie ad un contratto d'affitto d'azienda sottoscritto con Rubiera Special Steel Spa. La newco è stata costituita dalla controllante Ring Mill Spa di Nuova Olonio di Dubino (provincia di Sondrio), società leader mondiale nella produzione di flange speciali controllata dalla famiglia Galperti, che conta 4 generazioni di imprenditori.

L' operazione ha tutelato circa 100 lavoratori, andando ad escluderne una decina che hanno scelto di entrare in mobilità. L’intero know how aziendale è rimasto salvo.

La proposta di concordato prevede il pagamento del 60% dei crediti chirografari. Le altre offerte non coprivano neanche il 10%. Il Patto di Ferro ha ottenuto una così grande credibilità che attorno a questo è cresciuto l’interesse di altri operatori del settore per proposte alternative di acquisto. Inoltre sta diventando il punto di riferimento per imprenditori e professionisti con iniziative analoghe.


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