Concordato Fallimentare

L'Acmar in concordato


C'è stata una forte situazione debitoria, ma ciò “non metterà a rischio la ricostruzione dei sottoservizi dell’Aquila”, ha spiegato più volte, facendo opera di mediazione, il presidente della stazione appaltante, la società Gran Sasso Acqua, Americo Di Benedetto.

Si tratta di uno dei casi post ricostruzione del 2009, un evento che fa parlare

Si tratta di un caso che fa molto discutere in quel dell’Aquila e nell'insieme delle ricostruzioni post-terremoto del 6 aprile 2009, proprio giacché la cooperativa edile emiliana ha acquisito diverse commesse all'interno della zona aquilana.
Tra queste, quella quella relativa alla ricostruzione dei sottoservizi del centro storico concerne proprio un lavoro complesso da 80 milioni di euro in totale, dove 32 di questi per il primo lotto, costitusconouna Società consortile a responsabilità limitata (Scarl), la Asse centrale, con altre aziende aquilane come la Taddei Spa ed Edilfrair.
La Taddei Spa, fra le tante cose, appartiene algruppo Edimo, che si occupa delle più ampie realizzazioni industriali, in mezzo alle quali, nei giorni antecedenti, il tribunale di Roma aveva deciso di dichiarare il fallimento di un’altra società, la Edimo Spa.

Di Benedetto esclude la possibilità che ci siano particolari problemi, ma si riserva di effettuare le opportune verifiche del caso

“Da quello che percepisco da queste prime valutazioni, sebbene non faccia piacere, la situazione che si è creata non è tale da incidere sulla prosecuzione dei lavori del primo lotto dei sottoservizi”, spiega Di Benedetto ai giornalisti che lo hanno contattato.
“Nei prossimi giorni convocherò una riunione con le imprese che mi comunicheranno lo stato dell’arte ufficialmente”, ha poi spiegato a tutti.

Relativamente all'inizio dei lavori, quando si partirà?

Relativamente all’inizio dei lavori, “il Comune dell’Aquila deve andare in Giunta per l’aspetto autorizzativo-amministrativo, cioè per il permesso a costruire. Poi si può partire - rispiega - naturalmente dopo avere verificato come si sono organizzate le imprese”.

“In tal senso – terminando il suo discorso- la mia preoccupazione è verificare la possibilità di andare a realizzare l’importante opera senza problemi e nel più breve tempo possibile”.

Nel frattempo è stata depositata dalla Acmar presso il tribunale, la richiesta di concordato in bianco

Come si evince nel quotidiano online Ravenna & Dintorni, “la cooperativa edile Acmar ha depositato in tribunale la richiesta di concordato in bianco. Si tratta di uno strumento che consente alle aziende in difficoltà di prendere tempo congelando i debiti, a fronte dell’impegno a predisporre, entro il termine stabilito dal tribunale, un piano da sottoporre ai creditori per la ristrutturazione. Si tratta sostanzialmente di una strada simile a quella intrapresa a febbraio 2014 da Iter, altra grande coop dell’edilizia ravennate”.

Che cosa riporta il quotidiano

Stando al quotidiano era diverso tempo che si parlava del cattivo stato economico della Acmar e del suo dissesto finanziario, sebbene a livello ufficiale i vertici dell'azienda si erano occupati sempre di smentire il tutto, parlando sempre di una grande ripresa, creando un po' di confusione. Era quanto ripeteva, in fondo, anche sempre il vice sindaco, Giannantonio Mingozzi. Adesso la notizia del grave stato di crisi è ormai ufficializzata e giunge direttamente dal presidente della società Alfredo Zaccaria, che ha sottoscritto la richiesta presentata al tribunale proprio di recente, ovvero il 25 febbraio e dunque, la scorsa settimana.
Partendo da questo aspetto, in totale, Acmar si dovrà occupare di un'analisi molto attenta della situazione debitoria, ed effettuare una reale stima della liquidità che è possibile recuperare, per poi mettere i creditori alle condizioni di accettare una percentuale di restituzione del debito. Ci saranno, poi, circa 120 giorni di tempo per presentare un piano al tribunale, nel frattempo la situazione economica dell’Acmar si sarà fermata e non saranno ammesse azioni da parte di nessuno dei creditori.

Quali sono i sottoservizi che rientrano nei lotti interessati

Tra i sottoservizi interessati possiamo menzionare le reti di distribuzione idrica, le fognature, la rete Enel a bassa e media tensione per l’illuminazione pubblica e privata, la rete telefonica e quella a fibra ottica.

Il primo lotto dei lavori raggiunge una somma di circa 30 milioni di euro e potrà condurre alla realizzazione di una “galleria intelligente”, all'interno della quale potranno camminare una persona per ispezionare lo stato delle reti, sotto tutto il corso principale del centro storico del capoluogo abruzzese.
Le gallerie che potranno essere ispezionati avranno dotazioni di carattere tecnologicamente avanzato, come ad esempio, degli impianti di controllo distanziati, degli impianti antifumo, una illuminazione all'interno, nonché impianti antiratti.


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