Lo staff a Palazzo Chigi è stato ridotto e si annunciano ulteriori tagli futuri sui super dirigenti.
Questa è la mossa a sorpresa che il premier Matteo Renzi ha preparato da giorni e che dovrebbe essere posta in atto a breve. Manca davvero poco. L’Italicum, abbiamo visto che è passato alla Camera, ci sono state però grandi polemiche e c’è stato il no alla parità di genere. Per chi pensa che si tratti di un colpo d’immagine per Renzi, ovvero un’uscita da manuale, si sbaglia. All’indomani della battaglia parlamentare ha deciso di mettere in atto un contro-attacco con un provvedimento anti casta, molto popolare nel Paese, per recuperare un po’ di seguito, soprattutto tra i fedeli seguaci di Beppe Grillo.
Il tempo del rodaggio dopo l’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi è terminato. Non solo, sono anche scaduti i giorni della “meraviglia”. Infatti, appena arrivato all’appartamento del premier, per esempio, il presidente del consiglio si è stupito delle fattezze della camera da letto, enorme, grande quanto un campo da calcetto.
Adesso bisogna passare alla fase successiva, quella dei fatti. Così Renzi ha deciso di bissare su scala maggiore, ovviamente, ciò che aveva effettuato come sindaco della città a Palazzo Vecchio, in merito alle auto blu. Ricordiamo, infatti, che qui due anni fa mise all’asta tre Alfa Romeo 159 e una Volvo S 60, ovvero quelli che erano i mezzi con autista al servizio della giunta.
Gli assessori non l’han presa bene, alcuni di questi, infatti, provarono a segnalare i problemi pratici per gli spostamenti, salvo successivamente andare a capire dalla reazione del sindaco che non era il caso di continuare. Adesso resta da capire come la prenderanno i 35 sottosegretari appena nominati e che si ritroveranno senza auto blu e autista, benefit che dovrebbero essere mantenuti solo dai nove viceministri.
Intanto una chicca che proviene dal passato. Un aneddoto risalente al 13 novembre 2009. Ore 15, ingresso di Palazzo Vecchio: Renzi intravede un’auto blu che avanza tra la folla di piazza Signoria. «Guarda questo, ma chi è?», chiede. Dall’Alfa 159 grigia scende l’allora vicesindaco Dario Nardella di ritorno da un incontro istituzionale. Renzi lo apostrofa: «Da dove sei passato?». «Da piazza Signoria, non è vietato», replica sorpreso l’altro. Risultato: Nardella ripreso pubblicamente e piazza della Signoria vietata a tutte le auto, con un provvedimento di giunta.