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Safilo tra crisi e futuro


Il Gruppo Safilo, uno dei maggiori produttori al mondo di occhiali da sole e vista, leader nel settore dell'occhialeria di alta gamma, ha annunciato una imponente ristrutturazione. Niente affatto indolore dal punto di vista occupazionale. A causa, infatti, delle perdite accumulate dal 2015 ad oggi, ma soprattutto per via del ritiro delle licenze per la produzione di occhiali di lusso a marchio Dior, che scatterà dal 2020, Safilo ha presentato un nuovo piano industriale al 2024 che prevede tagli importanti a stabilimenti e forza lavoro. Il Gruppo di occhialeria fondato nel 1934 da Guglielmo Tabacchi e dal 2009 controllato dal fondo olandese Hal, oltre a limare gli obiettivi al 2020, a causa del venir meno delle licenze con Lvmh (tra cui Dior che vale 200 milioni di fatturato), ha messo in preventivo la chiusura definitiva dello stabilimento di Martignacco, 250 operai in provincia di Udine e altri tagli nelle sedi di Longarone (Belluno) e Padova (quella centrale), per un totale di 700 esuberi su 2.600 dipendenti in Italia, in pratica un lavoratore su quattro. Lavoratori e sindacati hanno accolto il piano del gruppo dichiarando lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti Safilo, blocco immediato degli straordinari e di qualsiasi altra flessibilità oraria e sciopero generale indetto per venerdì 13 dicembre. A spiegare il piano industriale l’amministratore delegato Angelo Trocchia che ha ammesso che la “fine delle licenze del lusso Lvmh”, inclusa quella con Dior, “rende necessaria una riorganizzazione e ristrutturazione industriale con conseguente riallineamento delle proprie strutture al «nuovo scenario produttivo che l’azienda si troverà presto a dover gestire. Dopo il 2021 Safilo, che ha circa 6.700 dipendenti a livello globale, perderà infatti circa 200 milioni di ricavi legati alle licenze con il colosso del lusso francese. Il Gruppo ha aperto un tavolo negoziale con i sindacati allo scopo di "individuare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per limitare gli impatti sulle persone coinvolte", con l'obiettivo comunque “di ritornare ancora più competitivo su scala globale e garantire all'azienda altri 150 anni di storia”.


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