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Mercato auto: nuovo crollo in Italia?


Il mercato auto in Italia sta vivendo un momento difficile per una serie di cause conclamate. Tutto è iniziato durante il primo lockdown quando le vendite dell'auto si sono pressoché azzerate. Lentamente, il settore automotive ha iniziato a crescere, ma di poco, perdendo il 27,9% di vendite rispetto all'anno precedente. Il fatturato è stato oscillante: si è passati da un 90% di vendite auto in meno tra marzo e aprile 2020 per poi migliorare in estate. L'autunno ha visto una ricaduta fino ad avere una piccola inversione grazie agli incentivi statali. Nonostante la manovra promossa dagli organi statali tutte le case automobilistiche hanno subito perdite consistenti e prolungate durante tutto il 2020.

Le auto elettrificate e ibride trainano il mercato Al mercato delle auto con i motori ad alimentazione tradizionale si contrappongono i nuovi modelli di auto elettrificate. Sono state loro a far risalire le vendite nell'annata funesta in cui ha fatto la sua comparsa la pandemia da coronavirus. La spinta maggiore è stata data sicuramente dai bonus statali tanto da far raddoppiare le vendite delle full hybrid e delle mild hybrid. E sono state loro, di conseguenza, a far salire la percentuale di vendita. Le auto a benzina e diesel sono state sorpassate dalle auto ibride ed elettrificate registrando una differenza del 20% rispetto all'anno precedente. Guardando i dati scopriamo che nel 2019 sono state vendute l'84,3% di auto a benzina e diesel mentre nel 2020 solo il 68,6%.

Conosciamo bene il funzionamento dei motori ad alimentazione tradizionale come benzina e diesel ma quanto sappiamo dei nuovi modelli di auto elettriche? La prima suddivisione da fare è quella fra le auto ibride ed elettriche. Le prime sono composte da un motore a combustione benzina o diesel e un altro elettrico. I due equipaggiamenti lavorano in sinergia per garantire un certo risparmio sui consumi del carburante. Il motore elettrico, a sua volta, può essere suddiviso in quattro modelli: micro hybrid, mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid. Le differenze fra questi motori riguardano esclusivamente lo spazio di utilizzo dello stesso rispetto ai motori tradizionali. Infine è presente nel mercato auto, l'elettrica, la quale necessita di ricarica per funzionare non avendo alcun altro motore a sostenerla.

Il secondo problema del mercato: le forniture carenti La crisi iniziata nel 2020 continua a salire anche nel 2021 nonostante le manovre fatte e i vari finanziamenti elargiti. Alla base di tutto rimane il problema della pandemia e la difficoltà nel rifornirsi dei componenti necessari. A frenare l'aumento di vendite nel mercato auto è soprattutto l'Asia. È da lì, infatti, che provengono i principali produttori di componenti automobilistici ed è lì che bisogna intervenire per far ripartire il mercato. Purtroppo, il ritardo nelle vaccinazioni, l'instabilità governativa di alcuni stati e l'esplosione di nuovi focolai, ritardano gli approvvigionamenti. A questi inconvenienti si vanno ad aggiungere i danni causati dagli eventi atmosferici che spingono con aumentata ferocia e violenza su una situazione già di per sé precaria.

Abbiamo già detto come questa mancanza sconvolga il mercato dell'auto ma quali sono le case automobilistiche più colpite? La questione non riguarda solamente l'Italia ma coinvolge tutto il mondo. I danni maggiori li sta vivendo la giapponese Toyota costretta a tagliare del 40% la produzione annuale. La mancanza di microchip ha richiesto un calo drastico a causa della mancata copertura dei componenti in arrivo da Vietnam e Malesia. Luoghi in cui si sono verificati dei focolai della variante Delta alquanto preoccupanti. Seguono a ruota le americane Ford e General Motors, le tedesche Audi e Volkswagen e il gruppo Stellantis nato dalla fusione tra FCA e PSA, creando un gruppo italo-franco-statunitense.

Il mercato dell'auto in Italia Il problema come già anticipato coinvolge tutto il mondo e tutte le case automobilistiche, ma qual è la situazione nel mercato italiano? Secondo gli ultimi dati registrati nel mese di novembre 2021 la situazione è ancora drammatica. Volendo paragonare i dati con quelli registrati nello stesso mese nel 2019 vediamo un calo del 30,8%. A conti fatti ciò significa che nel corso della pandemia si è perso un numero superiore alle quattrocentomila immatricolazioni. Un numero consistente che fa preoccupare. A subire le perdite è anche il mercato a noleggio con un tracollo per quello a breve termine. Il noleggio a lungo termine, invece, ha visto calare di metà il suo investimento.

Alcuni produttori, nonostante le varie problematiche, stanno vivendo un periodo soddisfacente. È questo il caso di Fiat: la casa automobilistica italiana sta vincendo il titolo di "auto più venduta" in Brasile nel 2021 con il suo modello Fiat Argo. Gli altri anni a vincere il titolo era la Chevrolet Onix. In assoluto la vettura più amata dai brasiliani. Ma quest'anno a spuntarla è la nostra italiana. Il merito va soprattutto alla capacità di Fiat a far fronte alla crisi dei semiconduttori. L'azienda in Brasile, infatti, non ha subito grossi contraccolpi perché aveva già un approvvigionamento sufficiente a superare la crisi. La mancanza di chip nel mercato auto ha colpito duramente invece Chevrolet, costringendola a ridurre la produzione.

Come contrastare la crisi del mercato automotive Gli stati mondiali devono agire su due fronti per combattere la crisi del mercato dell'auto. Come prima cosa devono promuovere il vaccino per contrastare la pandemia. Al momento non esistono altri mezzi efficaci per controllare la diffusione del virus. In secondo luogo devono ragionare assieme ai produttori asiatici affinché invertano le loro politiche produttive. A causa del Covid, tutti i produttori di semiconduttori avevano agito allo stesso modo. L'imperativo era ridurre la produzione per contrastare il calo della domanda. Ma nella realtà è avvenuto il contrario. La domanda - anche a seguito dello Smart Working - è invece cresciuta in modo esponenziale. Una sinergia fra assistenza sanitaria e l'aumento di produzione potrebbe concorrere a superare la crisi.

Quali sono le previsioni del mercato auto per il 2022? Secondo il presidente italiano Michele Crisci dell'UNRAE - l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri - la ripresa può essere sostenuta solo per mezzo di incentivi statali. Bisogna ricorrere alla sostituzione dei motori tradizionali con quelli più sostenibili seguendo un piano strutturato a lungo termine. Il cambiamento deve avvenire con l'aiuto del Governo al fine di ampliare la diffusione di nuove tecnologie. A questa politica deve affiancarsi una maggiore presa di coscienza da parte della popolazione sull'efficacia dei vaccini. L'unico mezzo disponibile al momento per contrastare la pandemia. La crisi di microchip potrebbe causare, inoltre, un incremento del prezzo di produzione che potrebbe risultare deleterio per la ripresa del mercato. Risulta pertanto necessario intervenire con un piano di collaborazione internazionale.


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