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Bar e ristoranti, nonostante la riapertura sono comunque a rischio fallimento?


L'Italia tornerà a essere zona bianca e sta per dimenticarsi l'attesa dei dpcm, delle zone rosse, dei conseguenti divieti di spostamento abbinati alle necessarie auto-certificazioni.Le paure legate alla pandemia ancora in corso e ai problemi a essa legati rimangono, purtroppo, le stesse di un anno fa. Infatti, la paura di fallimento impresa covid-19 non è uno spettro troppo lontano anche se, ormai, sembra esserne passata di acqua sotto i ponti da quando il Paese viveva spaventato le prime chiusure forzate. Le attuali riaperture, consentite dall'arrivo dell'estate e dalla campagna di vaccinazione, saranno durature o a settembre, ottobre, con il cambio di stagione il rischio fallimento bar sarà sempre presente dietro l'angolo?

Seduti su di una bomba che sta per esplodere

Il paese è forse seduto su di un dispositivo esplosivo ancora da disinnescare. In molti già lo sanno e sono fermi, in attesa, di vedere quali saranno i futuri scenari e le scelte del governo. Il problema riguarda il comparto dei pubblici esercizi, quello che comprende pizzerie, catene di ristorazioni, stabilimenti balneari, pasticcerie, discoteche, bar e ristoranti. Il settore maggiormente colpito e che fino a oggi è stato vittima di una vera e propria emorragia in termini economici. Si parla, purtroppo di 30 miliardi di euro di perdite già stimante e il rischio fallimento ristoranti resta comunque alto ancora oggi. Lo stato di crisi ancora, nonostante la ripartenza, può portare verso una crisi profonda.

Il rischio fallimento bar, non solo è serio e nemmeno troppo remoto. Sono infatti 50.000 le imprese del settore coinvolte. Si parla di 300 mila posti di lavoro che, per via dell'emergenza Covid 19 rischiano di andare perduti. Questo è il grido di allarme che Fipe-Confcommercio sta ripetendo da un po' di tempo, sperando di non indossare le vesti di una nuova Cassandra. Anzi l'associazione sottolinea che diversi imprenditori in questo momento stanno maturando l'idea di non proseguire la loro attività con la chiusura dell'anno fiscale. Questo perché le misure di sostegno adottate dal governo per fronteggiare la situazione sono state ritenute insufficienti e restano troppi gli oneri da affrontare.

Servizi, trasporti, turismo e Green Pass

Anche Confesercenti è sintonizzata sulla stessa linea d'onda, tanto che il suo presidente Pezzullo ha recentemente commentato, amaramente, che se passare da zero a uno vuol dire ripresa, allora sì tutto questo può essere considerato come una ripresa. Il presidente di Confersecenti ha poi divulgato una sua analisi dove si evidenzia come, nell'arco dell'intera settimana, l'unico giorno buono in termini di profitto resta il sabato. Rimane così alto il rischio fallimento bar e di altre tipologie di negozi. Tanti i motivi, dai servizi che restano insufficienti, ai lavori pubblici, fino all'assenza di un programma, vedi il ritardo sul Green Pass e il mancato arrivo di diversi turisti stranieri che potevano rappresentare una boccata d'ossigeno agli inizi dell'estate.

Inoltre, il presidente Pezzullo, durante una conferenza che si è tenta recentemente a Isola d’Ischia, ha deciso di esporsi in prima persona perché a suo dire ci sono troppi proclami sulla ripresa ma quello che manca è un confronto con i protagonisti presenti sul territorio, gli esercenti e i commercianti italiani. Come già detto il fine settimana non è ancora un vero fine settimana, solo il sabato si lavora, mentre il venerdì e la domenica sono giorni che ancora presentano pochi incassi. La ristorazione boccheggia mentre altri comparti non hanno più ossigeno. I negozi di abbigliamento, di scarpe, di souvenir, di prodotti tipici e, anche, le gioiellerie risentono già adesso della crisi, già avvertita negli anni pre-Covid.

Arriveranno i turisti stranieri?

La complicata situazione attuale risulta poi aggravata dai tanti, troppi, lavori pubblici ancora in corso, che a Ischia, così come in altre località italiane, stanno creando disagi e problemi per le vacanze. Senza trascurare la condizione dei servizi, vera e propria incognita che già doveva essere potenziata per permettere agli studenti di seguire in presenza, evitandogli la Dad ma che tutt'oggi appare insufficiente. Tra le tante incognite spicca anche quello del pass europeo di prossimo arrivo che dovrebbe facilitare il turismo nei mesi più caldi, ma funzionerà? Di fatto il Green Pass dovrebbe registrare l'avvenuta vaccinazione, l'eventuale risultato del tampone necessario per viaggiare o se l'intestatario è già guarito dal Covid.

A quanto afferma l’Associazione di categoria degli albergatori, la situazione non è semplice. Il vice presidente nazionale di Federalberghi, Costanzo Iaccarino, si dichiara ottimista in fondo, anche se a suo parere la situazione appare così confusa che è difficile fare previsioni che non vadano incontro a un disastri. Quello che manca è una pianificazione capace di supportare i numeri del turismo, senza un piano, un progetto diventa impossibile risollevarsi. Tanto il tempo perduto, mesi interi come aprile e giugno, occasioni sprecate sacrificate in nome della sicurezza della nazione. Il rischio fallimento bar resta alto, così come quello degli alberghi e di tante altre categorie costrette a fronteggiare una emergenza Covid che si è dimostrata più lunga del previsto.

Come fronteggiare il rischio?

Esiste una ricetta per salvare il salvabile? Forse sì, infatti già a partire dal mese di luglio i numeri del turismo saranno più alti ma quest'estate presenta ancora diversi nuvoloni all'orizzonte. Diverse categorie aspettano buone notizie dal Governo che secondo Fipe, finora, ha offerto solo risposte parziali, come ad esempio la garanzia al 100% che lo Stato sostiene per importi aventi un tetto massimo di 25.000 €, cifra che però sembra non essere in grado di soddisfare le effettive esigenze delle imprese del settore. Senza dimenticare l'onnipresente burocrazia italiana che continua a essere troppo soffocante, finendo con appesantire le procedure degli ammortizzatori sociali e costringendo le aziende ad anticipare i pagamenti. Sulle tasse, in questo complicato anno, non ci sono state cancellazioni ma solo differimenti.

Quanto resta alto il rischio fallimento bar?

A oggi il peggio, forse, non è ancora del tutto passato anche se si vedono spiragli di luce. La situazione appare decisamente complicata, sono tante le variabili che si devono considerare e che possono ancora entrare in gioco rivestendo un ruolo importante. Il peggio è effettivamente passato o le nuove varianti del Covid 19 come l'inglese Delta porteranno a nuove chiusure nei mesi freddi? Il Green Pass nato per facilitare il turismo durante l'estate porterà ai risultati sperati o il nostro Paese avrà perso ancora tempo e denaro in attesa della risposta? I proprietari di bar e ristoranti sono lì fermi sull'uscio, in attesa della nottata che, come diceva Edoardo De Filippo, deve passare.


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