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Fallimenti in calo nel primo trimestre 2016


Stando a quanto suggerisce l'Osservatorio Cerved, nel corso del primo trimestre si sarebbe riscontrato un calo delle procedure concorsuali aperte, grazie principalmente al buon contributo offerto dalla ripresa riscontrata nel Mezzogiorno d'Italia.

Livelli comparabili a quelli di tre anni fa

Più nel dettaglio, sottolinea Cerved, nel corso dei primi tre mesi dell'anno sarebbero state circa 3.600 le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare, per una statistica in flessione del 4,5 per cento rispetto a quanto era stato rilevato nel corso dello stesso periodo del 2015. Il numero dei fallimenti rimane naturalmente su livelli piuttosto elevati, almeno in termini assoluti, ma può comunque denotare alcuni aspetti di positività grazie al ritorno ai livelli comparabili con quelli del 2013, e grazie alla conferma del trend decrescente già osservato nel corso degli ultimi mesi.

Per quanto concerne il campione analizzato, viene ribadita la flessione dei fallimenti nelle società di capitali e nelle società organizzate in diversa forma giuridica (rispettivamente - 5,4 per cento e - 6,3 per cento). Appare invece in controtendenza il numero delle procedure fallimentari delle società di persone, che risultano essere in crescita del 3,7 per cento. Positivo è anche il trend delle procedure concorsuali differenti da quelle fallimentari: sono oltre 500, un quinto in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e il 46 per cento in meno rispetto al picco massimo registrato nel corso del 2013.

Fallimenti, settore per settore

Per quanto attiene i dati sui singoli settori, il calo maggiore dei fallimenti lo si è avuto nel settore dell'edilizia (- 12,9 per cento), sicuramente uno dei comparti più duramente colpiti dalla crisi economico finanziaria. Più lieve è stata invece la contrazione riscontrata nel settore dei servizi, con un passo indietro dell'1,9 per cento: anche in questo caso, giova ricordare che, contrariamente a quanto sia avvenuto con il settore delle costruzioni, il terziario in passato ha sofferto meno degli altri comparti gli effetti della crisi, almeno per quanto concerne il dato statistico legato alle aperture delle procedure fallimentari.

A metà strada tra il dato dell'edilizia e quello dei servizi, si colloca invece il trend dell'industria, con una flessione dei fallimenti dell'1,2 per cento sui dodici mesi precedenti.

Territorialmente parlando, a trainare il trend positivo - come affermato in apertura del nostro approfondimento - è soprattutto il Mezzogiorno, con i fallimenti che per la prima volta scendono sotto quota 1.000 unità: nei primi tre mesi dell'anno sono 915, con un calo del 9,7 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2015. In calo le procedure fallimentari anche nel Nord Ovest (- 5,1 per cento), e nel Nord Est (- 2 per cento). Nel Centro si registra invece lo stesso livello di procedure fallimentari aperte tra gennaio e marzo del 2015.

Stando a quanto afferma Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved, si starebbe registrando un "atterraggio morbido dopo l'impennata dei default degli scorsi anni". L'attenzione è dunque ora incentrata ai prossimi mesi, quando verranno diffusi nuovi dati aggiornati sull'andamento del fenomeno.


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