Non c'è due, senza tre. Dopo il flop sotto le insegne JP Industries, che nel 2012 aveva acquisito i comparti 'del bianco' di una Antonio Merloni Elettrodomestici in crisi, un pacchetto che comprendeva i siti di Fabriano, quello umbro di Gaifana e i 700 lavoratori allora impiegati, anche l'ultimo cambio di marchio operato dall’imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli, con la nascita di Indelfab - Industrie elettrodomestiche fabrianesi a fine giugno e la messa in liquidazione della stessa pochi giorni dopo, per l'esattezza il 3 luglio, è finito nel peggiore dei modi. Il Tribunale di Ancona ha infatti dichiarata fallita Indelfab rigettando la richiesta di concordato liquidatorio presentato dalla stessa proprietà il 30 settembre scorso. Il giudice della sezione Fallimentare del tribunale marchigiano ha fissato l'udienza per l'analisi dello stato passivo per il 18 marzo 2021 e nominato i tre curatori fallimentari: Simona Romagnoli, Sabrina Salati e Luca Cortellucci. Per i lavoratori, attualmente in cassa integrazione per cessazione fino al prossimo 15 maggio, con ulteriori possibili altri sei mesi di proroga, si apre il baratro del licenziamento. Vale a dire, l'apertura della procedura di mobilità con due anni di Naspi per l'intera forza lavoro: 294 a Fabriano (3 quadri, 27 impiegati, 264 operai di cui 90 lavoratori nello stabilimento del Maragone e 204 in quello di Santa Maria) e 272 a Gaifana in Umbria (11 impiegati e 261 operai). Ora, su appello della sottosegretaria allo Sviluppo Economico Alessia Morani, la situazione di Indelfab e delle maestranze sarà al centro di un incontro al Mise programamto per il prossimo 10 dicembre.
Le tappe della vicenda
Nel 2012 JP Industries, newco fondata da Porcarelli, compra il 'comparto bianco' della ex Antonio Merloni. La nuova azienda, nonostante i proclami, di fatto non è mai stata completamente operativa, con la proprietà che ha fatto ampio ricorso alla cassa integrazione. Nel 2016 i vertici avevano anche aperto una procedura di mobilità per oltre il 50% della forza lavoro, salvo poi ritirarla ufficialmente un mese più tardi dietro rassicurazioni in merito alla concessione di ammortizzatori sociali e di nuovi fondi destinati alla JP Industries dall’Accordo di programma per le aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni. Ma tutto ciò non è servito e negli ultimi tre anni la produzione è sì proseguita, ma sempre a singhiozzo. Tanto che in primavera Porcarelli ha presentato domanda di concordato, poi anch'essa ritirata.
La breve vita di Indelfab
“Industrie elettrodomestiche fabrianesi”, note come Indelfab, nascono dalle ceneri di una JP già produttivamente morta a fine giugno e dopo pochi giorni, il 3 luglio, vengono messe in liquidazione con successiva apertura della procedura di mobilità per tutti i dipendenti attorno a ferragosto. La procedura viene ritirata e sostituita da una richiesta di concordato liquidatorio. Richiesta che il 20 novembre scorso è stata rigettata dal Tribunale perché non supportata da un adeguato e credibile piano di rientro e rilancio.