Nonostante tutto, il fatto in Italia non ha destato alcuno scalpore. Si tratta di una studentessa americana che, per poter recuperare un po’ di soldi per mantenersi agli studio, ha deciso di farlo in un modo insolito, ovvero: mettere all’asta on line la propria verginità, conservata e custodita con premura nei suoi 28 anni.
Basta pensare che le offerte sono salite fino a 800 mila dollari.
Stando all'Istant Poll di Skuola.net su circa 500 studenti italiani, pochi scandali: 1 su 2 non considera infatti l'iniziativa della ragazza particolarmente sconvolgente. Ci sono, poi, alcuni studenti che sarebbero ben disposti a fare lo stesso.
Lo pseudonimo che la ragazza ha scelto è Elizabeth Raine, e sebbene il suo volto sia stato svelato, il suo vero nome resta attualmente un mistero. La studentessa di medicina ha messo in vendita attraverso un appuntamento di 12 ore e la sua verginità. Al momento sono state ricevute delle offerte del valore di 800mila dollari, per la chiusura dell’asta c’è ancora qualche ora di tempo.
La maggior parte del ricavato verrà utilizzato per coprire le spese universitarie, mentre un buon 35% dovrà essere devoluto in beneficenza.
Circa 500 intervistati non sono rimasti molto colpiti dalla trovata di mettere all’asta on line la propria verginità. Circa il 30% del totale ritiene di aver sentito notizie molto peggiori sul web, tv, o quotidiani. 1 su 10, invece, pensa che, nel caso l'asta abbia un nobile intento, il fine possa giustificare i mezzi. Un'altro 10% ritiene, invece, vede soprattutto il lato pecuniario della vicenda: se il guadagno è abbastanza proficuo, meglio.
Mezzo milione di euro sembrerebbe una cifra adeguata per metà degli intervistati. Il 50% ha risposto con un netto no. La metà si è mostrata più aperta. Il 30% accetterebbe di buon grado la ricompensa se l’offerente fosse di suo gradimento. Il 15% lo farebbe per denaro, i soldi cambiano la vita. Meno del 5% lo farebbe solo per una cifra più alta.
I risultati della ricerca hanno rivelato che sono più le giovani donne dei giovani uomini: più del 60% infatti ha dichiarato di essere di sesso femminile. L'età si concentra, invece, tra i 14 e i 18 anni.
La domanda ultima resta: dove sono finiti i valori di un tempo? Nessuno sembra chiederselo, ormai.