Terreni all'asta a Firenze

Lotto 5 - Appezzamento di terreno collinare precedentemente destinato a cava a cielo aperto di pietra serena, attualmente in fase di ripristino morfologico con scadenza al 07.02.2019, denominata “Forcone del Carpine” in Comune di Firenzuola (FI), nel bacino estrattivo del Peglio. Dalla relazione del perito risulta che “All’attualità i beni sono nella disponibilità del Comune di Firenzuola in forza di immissione in possesso del 30.10.2015, concessi all’Impresa Franchini Marino e Figli & C. S.r.l. con sede a Firenzuola P. IVA 03650050481, società aggiudicataria, per l’esecuzione dell’Autorizzazione al Ripristino Morfologico.” Lo stesso perito stimatore precisa, altresì, che “L’appezzamento di terreno è in zona Peglio ed è stato oggetto, insieme ad altri Mappali di terzi, di Autorizzazione di Cava per estrazione di pietra serena, denominata “Forcone del Carpine”, ora decaduta. Non è recintato ed è attualmente incolto, in fase di Ripristino Morfologico con asportazione di materiale di scarto e mitigazione degli interventi di cavamento. E’ in Zona di “Territorio Aperto” e non è prevista edificabilità. Non è recintato, è raggiungibile per mezzo di strada sterrata, è presente viabilità interna. Una volta terminata la fase di Ripristino Morfologico, il terreno sarà oggetto di Autorizzazione al Ripristino Vegetazionale con oneri economici che rimarranno a carico dell’aggiudicatario, stimati dal Comune nell’ordine di € 70.000. Prima della scadenza del Ripristino Morfologico e dell’Autorizzazione al Ripristino Vegetazionale, sarà ancora possibile presentare progetto estrattivo di Cava, per l’ottenimento di nuova Autorizzazione, per un volume complessivo di ca. 80.000 mc (dato desunto da dichiarazione del Comune) ai sensi della L.R. n. 35/2015. Sarà altresì possibile assoggettare il progetto alla preliminare, V.I.A. (Valutazione ‘Impatto Ambientale) ai sensi della L.R. n. 10/2010, procedura non obbligatoria. La nuova Autorizzazione alla Cava interromperà l’iter attuale di Ripristino Morfologico. Le indagini in loco hanno evidenziato che il versante in oggetto presenta linee di frattura diffuse e profonde e che la qualità della pietra naturale non è buona, per cui non si potranno estrarre blocchi arenacei di pietra serena di prima qualità utilizzabili a fini ornamentali, ma più probabilmente blocchi per massicciate, scogliere ed altro…. Nonostante quindi il vantaggio rispetto ad una Cava di nuovo impianto di assumere uno stato dei luoghi con viabilità e infrastrutture interne già realizzate, così come la scoperchiatura, la scarsa qualità della pietra estraibile comporterà, a parità di costi estrattivi, ricavi molto modesti.”