Crisi Aziendali

Whirlpool, si va alle barricate


Scioperi in corso in tutte le fabbriche italiane del gruppo Whirlpool per protestare contro la vendita del sito di Napoli annunciato nei giorni scorsi dalla multinazionale americana. I circa 5 mila 500 lavoratori degli 8 siti produttivi italiani sono pronti ad incrociare le braccia per ribadire il proprio no alla cessione del ramo d'azienda alla svizzera Prs, Passive Refrigeration Solutions e chiedere il rispetto dell'accordo 2018 che prevedeva, al contrario, un rilancio dello stabilimento campano di lavatrici dove sono impiegati 430 lavoratori. Una mobilitazione che culminerà il 4 ottobre prossimo in una maxi manifestazione a Roma.

Nel frattempo anche il governo si muove al fine di sbloccare la situazione. Il premier Giuseppe Conte sarebbe pronto a convocare i vertici della multinazionale americana per tentare di riaprire il tavolo di confronto. Whirlpool, dopo aver avviato la procedura di cessione di ramo d'azienda, nonostante l'accordo stretto col Governo, dice di essere disponibile sì al confronto, ma solo nell'ambito di questo percorso di dismissione e vendita. I sindacati ovviamente non ci stanno: “Whirlpool deve ritirare la procedura di cessione e sedersi di nuovo al tavolo, ripartendo dagli accordi che erano stati firmati a ottobre e che prevedevano investimenti nel nostro paese” ha tuonato il leader Cgil Maurizio Landini.


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