Crisi Aziendali

Vertenza Blutec, concordato entro il 31 ottobre


Quasi mille lavoratori ancora in ansia nonostante l'approvazione in via definitiva del decreto crescita sblocchi di fatto la tutela degli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre. Un poco di sollievo, dunque, ma per i 670 dipendenti ex Fiat, oggi Blutec, non è sufficiente. Loro al nuovo Governo chiedono da subito un deciso cambio di passo in una vertenza che coinvolge anche i 300 lavoratori del vasto indotto. Una svolta, denunciano i sindacati, che il territorio di Termini Imerese, attende da troppi anni.

Nel mirino, dipendenti e sindacati, hanno già messo una data chiave, quella del 31 ottobre, entro la quale il commissario giudiziario della Blutec dovrà presentare il piano industriale. “Al nuovo governo diciamo che non c'è più tempo da perdere se si vuole cambiare passo e soprattutto se si vuole dare un segnale importante alla Sicilia – afferma la Cgil isolana - la vertenza di Termini Imerese è un'occasione per dare una risposta concreta ai bisogni dei cittadini e al Mezzogiorno”.

A più di tre anni dalla riapertura dei cancelli dell'ex Fiat, le nebbie sull'azienda e sul suo effettivo rilancio non si sono mai sollevate. E il piano industriale per la conversione delle linee di produzione dalle auto tradizionali a quelle 'green' non è mai decollato. Quei cancelli erano stati chiusi il 24 novembre 2011, mettendo di fatto fine alla quarantennale storia siciliana della Fiat. Dopo cinque anni di cassa integrazione, era arrivata la nuova suggestione targata Blutec. Con i vertici che avevano annunciato di voler realizzare mini car e auto elettriche insieme a produttori cinesi. Tutto quanto rapidamente naufragato, nel marzo scorso, con l'arresto della proprietà e il sequestro dell'azienda.


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