Crisi Aziendali

Trevi Holding presenta domanda di concordato


Dopo l'autunno, anche la primavera è piuttosto calda per i big italiani delle costruzioni. La società romagnola punta ad un accordo di ristrutturazione del debito funzionale alla ripatrimonializzazione della controllata Trevifin

Dopo l'autunno, anche la primavera resta piuttosto calda per i big delle costruzioni italiane. Dopo Astaldi e Condotte Holding, anche la romagnola Trevi Holding S.E. (Thse), socio di maggioranza del gruppo di ingegneria civile Trevi Finanziaria Industriale (Trevifin), ha presentato domanda di pre-concordato in bianco davanti al Tribunale di Forlì-Cesena. L'obiettivo è giungere ad un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell'articolo 182 della legge fallimentare. L'iniziativa, si legge in una nota della società, è volta a garantire a THSE "il giusto quadro in cui cogliere le opportunità di investimento che potranno derivare da un esito favorevole delle due diligence in corso da parte dei fondi di investimento interessati a sostenere finanziariamente la società nell'operazione di ripatrimonializzazione di Trevifin". Thse punta infatti a "partecipare alla manovra di ripatrimonializzazione" di Trevifin "con il supporto degli istituti finanziari e/o fondi di investimento interessati". Il gruppo Trevi sta negoziando con le banche, verso cui è esposta per 700 milioni di euro, la ristrutturazione del debito con una manovra finanziaria che prevede un aumento di capitale da 130 milioni, la conversione in equity di 310 milioni di crediti e la vendita delle attività oil&gas agli indiani di Meil per 130 milioni. Ad inizio aprile l’assemblea straordinaria di Trevifin che doveva votare il bilancio era stata rimandata proprio per definire le mosse propedeutiche all'accordo di ristrutturazione con gli istituti di credito. L'assemblea dovrebbe tenersi nel mese di maggio. 


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