Crisi Aziendali

Trenta giorni per salvare la Pernigotti


Produzione sospesa e dipendenti in presidio permanente all'interno della fabbrica dove, con tutta probabilità, passeranno anche il Natale senza la minima garanzia di un futuro lavorativo

Produzione sospesa alla Pernigotti e tempo che passa senza che emergano sviluppo positivi o possibili soluzioni. La fase è di stallo totale con i dipendenti che continuano a presidiare la fabbrica di Novi Ligure mentre la proprietà turca ribadisce l'intenzione di chiudere lo stabilimento mantenendo però il marchio, con la produzione ovviamente trasferita all'estero. Al momento restano poco più di 30 giorni, festività comprese per cercare di trovare soluzioni diverse dalla chiusura. Ieri è arrivata l’ennesima fumata nera dall’incontro svoltosi presso l’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte. I sindacalisti della rsu dello stabilimento e delle segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Uil e Uila Uil hanno respinto la richiesta della proprietà di rientrare al lavoro sino all’8 gennaio, giudicando “improponibili e confuse le proposte dell’azienda”, che ha confermato ancora una volta di navigare a vista, senza un piano credibile per il futuro. D'accordo con i lavoratori, così, si è deciso di continuare l’assemblea permanente. E proprio l'8 gennaio è previsto un incontro chiave al Ministero dello Sviluppo Economico. 


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