Crisi Aziendali

Spar Arreda, ecco il piano di salvataggio


La storica azienda di cucine marchigiana, che impiega 90 lavoratori, punta ad ottenere l'omologa del concordato. La parola ora spetta ai creditori

Una relazione di oltre 130 pagine. E' quella presentata dalla SparArreda, storica azienda di cucine marchigiana, per tentare di ottenere il via libera al concordato richiesto nel febbraio scorso. Il piano di salvataggio, depositato presso il tribunale di Pesaro e svelato da Il Resto del Carlino, chiarisce punto per punto come coprire il debito, ma anche come 'ristorare' al 100% i creditori privilegiati. Le cifre previste dal piano, spiega il quotidiano nazionale, sono queste: volume d’affari di 10 milioni l’anno, con crescita prevista del 20 per cento annuo, ritorno in bonis entro il 2026, pagamento di un milione di euro di arretrati ai dipendenti, 2,5 al Fisco, versamento da 2,9 milioni all'Inps. C'è poi tutto il capitolo relativo ai creditori chirografari, banche in primis, che devono avere circa 8 milioni di euro, ma che al massimo avranno un 40% di quanto spetterebbe loro. Nel frattempo l'azienda continua a dare lavoro a circa 90 dipendenti. Le strategie produttive prevedono, al fine di contenere i costi e massimizzare le vendite, la dismissione della linea dedicata ai prefabbricati,  concentrando in un unico stabilimento quella delle cucine. Ora il commissario giudiziale dovrà valutare la fattibilità del piano producendo una relazione che sarà poi valutata dai creditori. 


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