I capi del Basket Livorno, la società di pallacanestro a partecipazione pubblica chiusa nel 2009 con oltre 2 milioni di euro di debiti , hanno effettuato una frode ai creditori con operazioni finanziarie “finte”. Si sta indagando su un'operazione in particolare (ma non sarebbe l'unica secondo la Procura che indaga dal 2010) che risalirebbe alla primavera 2009 quando la Srl avrebbe fatto passare, con l’interposizione di società di carattere fittizio, la sponsorizzazione di 140.000 euro di Unicoop Tirreno (che tuttavia è del tutto estranea alle contestazioni) come finanziamento, con un relativo aumento di capitale.
Questo è quanto dicono i giudici della prima sezione civile della Corte di Appello di Firenze nella sentenza depositata in cancelleria lo scorso lunedì e con la quale è stato respinto il reclamo degli avvocati di Bielle che presentavano la seguente richiesta «la revoca del fallimento emesso dal Tribunale civile di Livorno il 20 maggio 2014 e l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo».
Cosa fece l'allora presidente Patrizio Tofani
Patrizio Tofani, che è l' ex presidente di Basket Livorno srl risponde al telefono alle 19,30 di venerdì 14 marzo 2014. In questa telefonata spiega il suo ruolo all'interno della società di cui ha fatto parte tra il 2007 e il 2009. Se il tentativo fosse andato bene, ci sarebbero stati ben tre risultati. Ovvero: la scongiura del fallimento, l'esclusione dell'indagine penale per bancarotta fraudolenta dove sono indagati l'ex presidente della SRL Patrizio Tofani e la liquidatrice Anna Lisa Mazzoa; si sarebbero potuti salvare gli amministratori pubblici coinvolti attraverso la Livorno sport (la società del Comune aveva il 5% di Bielle) da successive conseguenze amministrative, prima tra queste con la Corte dei Conti.
Il 3 marzo 2009 fu stipulato un contratto di sponsorizzazione
Il 3 marzo 2009 il cda di Bielle decide di cedere i diritti di immagine alla Master Segnaletica Srl che poi, il 20 marzo effettua un contratto con Unicoop Tirreno per 180.000 euro di sponsorizzazione. Diciotto giorni più tardi la Master Segnaletica ha inviato un bonifico alla EGG Company srl (socia di Basket Livorno e gestita di fatto da Patrizio Tofani) di 140.000 euro.
La settimana dopo c'è l’emissione di un assegno della stessa cifra che dalla EGG va a Basket Livorno. «L'operazione così strutturata - spiega il commissario giudiziale David Conti - anche se apparentemente neutra produce i seguenti risultati: Basket Livorno scrive a bilancio un ricavo per cessione di diritti di immagine di 10mila euro, la Master Segnaletica incassa 180mila euro senza contabilizzare la fattura, occultando l'introito al Fisco e la conseguente rilevazione del debito Iva, la EGG incassa 170.200,40 euro dalla Master Segnaletica senza apparente giustificazione. Infine la EGG versa 140mila euro nelle casse di Basket Livorno a titolo di prestito/debito e pertanto, quale socio, formalmente adempie agli obblighi precedentemente assunti». In questo meccanismo il nucleo di polizia tributaria della Finanza ipotizza «la distrazione dal patrimonio di Basket Livorno in liquidazione di 7.900 euro».
Si parla addirittura di contabilità parallele
Attraverso l'inchiesta, la finanza scopre due contabilità paralele nel pc dell'ex presidente. Così la corte cristallizza i comportamenti della Srl. «Il finanziamento della EGG non era dovuto e dunque con tale mezzo non si faceva che fare rientrare nel patrimonio sociale il prezzo della sponsorizzazione della società (peraltro sottratto alla medesima). Va pure rimarcato – affer,a - che nel momento in cui la EGG ha deliberato di dare luogo al finanziamento aveva assunto tale obbligazione verso la società e pertanto il pagamento era divenuto giuridicamente dovuto e posto anch’esso a garanzia dei creditori a cui si postergava».
È altrettanto corretto - dicono i giudici - «che attraverso questa operazione era stata depauperata la società del solo importo del finanziamento, dato che la sponsorizzazione era rientrata nel pagamento. Al contrario la società era stata depauperata sia del credito di finanziamento verso la CGG di 140.000 euro sia dal provento della sponsorizzazione per 290.000 euro. Ne segue che la EGG era tenuta sia ad effettuare il finanziamento, sia a reintegrare la società di un’attività che aveva palesemente sottratto al patrimonio di questa con il meccanismo di acquisizione della sponsorizzazione».
Infine si conclude: «La distrazione di importi così significativi, mascherata con meccanismi contabili e fittizi, ha avuto l’effetto di nascondere ai creditori operazioni di attivo dimostrative della ricorrenza di atti di fronde.Il tempo poi, non è un elemento che giustifica l’operazione truffaldina: anche se è lontana ha alterato con effetti che si sono trascinati fino alla proposta concordatoria la situazione patrimoniale». La Basket Livorno è stata così condannata al fallimento bis.