L'azienda, che ha trasferito la sede da Pordenone a Trieste, è esposta con le banche per più di 8 milioni. Il patron non demorde: "C'è progetto per ripartire con la produzione di televisori"
Sèleco spa ha chiesto e ottenuto l’ammissione al concordato preventivo, ma le incognite, riguardo al futuro dell'azienda di elettrodomestici, soprattutto televisori, sono parecchie. Entro il 9 novembre la proprietà deve depositare in Tribunale una relazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società. Obiettivo del romano Maurizio Pannella, presidente di Sèleco e proprietario anche dei marchi Saba e Nordmende, è la continuazione diretta dell’attività aziendale. A tal fine Pannella ha spostato il progetto aziendale, sede compresa, da Pordenone a Trieste, confidando di riavviare la produzione in un'area dotata di 'punto franco'. Tutto il piano, tuttavia, è per forza di cose legato alle decisioni che verranno da parte del Tribunale in merito alla proposta di concordato. Secondo quanto riportato da “Milano Finanza”, ad agosto Sèleco ha raggiunto un indebitamento di 8,4 milioni, con i ricavi piombati da 12,5 a 1,1 milioni. L'obiettivo è ristrutturare il debito, in gran parte contratto con gli istituti di credito, e riaccendere le macchine per assemblare televisori tra i 32 e i 55 pollici, assumere una cinquantina di dipendenti e raggiungere i cinquanta milioni di fatturato. Dopo l'esame del 9 novembre, la proprietà sarà chiamata entro il 27 dicembre adepositare in cancelleria una proposta rivolta ai creditori.