Stiamo parlando di Villa Bonelli e del rischio idrogeologico per il quale è stato necessario prendere provvedimenti. Nello specifico, parliamo del Quadrante Valli, cioè quella zona che è compresa tra via Giannetto Valli, viale Prospero Colonna, via Alberto Mancini e via dei Grottoni. La situazione è abbastanza nota e consolidata.
Circa quattro anni fa, sono stati stanziati dei fondi regionali provenienti dal Ministero dell’Ambiente, 3,5 milioni di euro che di sicuro non risolverebbero il problema, perché per le bonifiche c’è bisogno di più risorse. Si potrebbe, però, arginare una parte del dissesto, su via Giannetto Valli, dove la situazione era grave. Nessuna bonifica è ancora intervenuta. Ci sono altre zone che non possono essere messe da parte, il sottosuolo del quadrante è ricco di grotte e canali che nel tempo ha generato smottamenti nel terreno, crollo di mura e crepe sulle abitazioni.
La situazione è peggiorata a causa del forte maltempo e potrebbe anche peggiorare. La domanda attualmente è più che dovuta: dove sono finiti i fondi stanziati? Lo hanno chiesto chiesto i comitati di zona (Associazione Portuense Santa Silvia, Comitato Salva Prospero Colonna, Comitato Largo Ruspoli, Comitato Santa Silvia) che attraverso una comunicazione al Sindaco Marino hanno ricordato che, riprendendo la lettera: “sono stati stanziati 3,5 milioni dal Decreto Ventotene per la messa in sicurezza di un quadrante che sta franando […] Attualmente il Commissario prefettizio Dott. Santoro (Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico della Regione Lazio, ndr) che ha il ruolo di utilizzare quei fondi per mettere in sicurezza l’area, non li ha ancora messi a disposizione del Municipio XI, sostenendo che lo potrà fare solo quando sarà decaduto definitivamente l’intervento 16 del PRU Magliana che prevede l’edificazione di palazzine ed una strada sotto una collina che sta franando. È mai possibile – chiedono legittimamente le associazioni al Sindaco – che nonostante il Consiglio di Roma Capitale abbia posto alla Sua attenzione una siffatta gravissima situazione Lei non abbia ancora provveduto a quanto richiestoLe?”.
Si parla di un altro scandalo che ha le sue radici nella storia del quadrante. Anni fa l’area era destinata al verde pubblico, poi fu approvata la costruzione di due palazzine ed il prolungamento di via Prospero Colonna. Dopo c’è stato il dissesto idrogeologico dell’area e la Regione ha bloccato ogni possibilità di costruire fino alla messa in sicurezza della zona. L’imputato centrale è l’articolo 11 nel PRU (Programma di Recupero Urbano) di Magliana della legge nazionale 493/1993, che ha dato il via ad interventi urbanistici fra cui quelli succitati, nonostante la spinta verso il verde pubblico e il noto dissesto idrogeologico.
C’è stato un atto di Fabrizio Santori diffida i vari enti coinvolti a cui è indirizzato il documento “dall’autorizzare qualunque tipo di edificazione e opera viaria, ovvero attività a ciò finalizzate nel quadrante in dissesto geologico sottostante via Giannetto Valli (e quindi il settore racchiuso dalle strade via Mancini, via dei Grottoni, viale Prospero Colonna e via Giannetto Valli) al fine di scongiurare qualunque danno diretto o indiretto a palazzine, a infrastrutture, a cose od a persone”. Si chiede poi che siano annullati gli interventi di edificazione e urbanistici previsti, che sia posto in essere un atto deliberativo di variante all’attuale destinazione Zona E2, ovvero “espansione con piani particolareggiati o convenzionati” per ritornare alla Zona N, ossia “verde e servizi pubblici locali”, dunque, previa espropriazione, che “l’area sia destinata alla realizzazione di una sosta verde di contenimento con piantumazione di essenze boschive di stabilizzazione del terreno”.