Concordato Preventivo

Richieste di concordato per la CoopCa ed Italiana Coke


Qui di seguito l’annuncio della presidente della Regione Debora Serracchiani, alla quale il Tribunale ha comunicato, come ci si aspettava, la decisione qui di seguito: “Il Tribunale di Udine ha prorogato fino al prossimo 8 aprile il termine per depositare il piano nell’ambito della richiesta di concordato avanzata dalla cooperativa di consumo carnica CoopCa”.

La decisione ha fatto tirare un sospiro di sollievo all'amministrazione regionale

La decisione è stata ben accetta dai membri dell’amministrazione regionale che da lungo tempo stanno seguendo la storia e nella quale la Regione potremmo dire avere un piccolo ruolo. La parentesi negativa della CoopCa, infatti, non può ricevere alcun paragone rispetto ad un tavolo di crisi come quello relativo della Electrolux dove la Regione venivachiamata ad avere un ruolo di carattere fondamentale. Per spiegarla come dice l’assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, “a Regione sta accompagnando in maniera molto esterna questo iter con l’obiettivo di creare, o perlomeno favorire, tutte le condizioni perché l’esito sia il più positivo possibile”.

“Si tratta di una scelta di grande responsabilità - ha aggiunto Serracchiani esprimendosi sulla proroga - perché dopo la prima presentazione del piano di ristrutturazione al Tribunale, si erano create le condizioni per un suo sostanziale miglioramento». «Sappiamo - ha detto ancora - che il consiglio di amministrazione di una importante cooperativa di consumo già operante nel nostro territorio ha dato un mandato esplorativo al proprio presidente al fine di verificare, nei tempi stretti che la situazione richiede, le possibili condizioni per un eventuale intervento, da sottoporre a un successivo vaglio dello stesso Consiglio di amministrazione, riguardante una parte della rete di negozi del Friuli Venezia Giulia”.

Al momento sono in cinque i negozi che potrebbero salvarsi

I negozi che potrebbero salvarsi sono  Tarvisio, Codroipo, Tolmezzo mercato, Rivignano e Spilimbergo. In Veneto Limena e Marcon. Si stanno valutando, intanto, anche gli asset.
“Tecnicamente – spiega l’avvocato Giuseppe Campeis legale del cda di CoopCa - non si tratta di una proroga, ma dell’accoglimento della nostra istanza di integrare i documenti. L’integrazione di documenti - nel caso il Tribunale ammetterà al concordato la CoopCa, come tutti ci auguriamo, riguarderà l’acquisto di altri tredici punti vendita, oltre a qualche altro documento di dettaglio e di controllo. Il tribunale ci ha concesso il massimo del tempo possibile, vale a dire quindici giorni”.

Di una decisione ottimale parla anche il presidente della Regione

Sergio Bolzonello, in merito alla decisione del Tribunale, spiega: “Una buona decisione per il futuro della procedura concordataria, perché concede altre due settimane di tempo per dare risposte alle richieste dei giudici e nel contempo permette di poter integrare la parte di possibili, altri partner interessati”.
Tutti gli interessati a fare un'offerta possono presentare una proposta simile: “sapendo anche - spiega l’assessore Bolzonello - che nel caso venisse accettato il Piano ammesso al concordato ci sarebbe ulteriore tempo per l’integrazione di altre offerte fino alla convocazione dell’adunanza dei creditori”. Bolzonello non ha celato a nessuno che attualmente la speranza è la seguente “quanto manifestato in questi ultimi giorni da importanti realtà cooperativistiche trovi sbocco in una proposta concreta.”.

A Savona anche l’Italiana Coke ha presentato richiesta di concordato preventivo in bianco

Le speranze che la cokeria potesse riprendersi dopo una crisi di liquidità, e un ciclo di cassa integrazione già partito per circa 40 persone, era collegato ad un piano di carattere riorganizzativo del lavoro diretto ad ottimizzare i costi.
Non c’è stato il tempo di portare avanti la situazione. Adesso in Valbormida sono a rischio circa 400 posti di lavoro diretti e diverse centinaia nell’indotto.
L’azienda ha, così, deciso di presentare la richiesta di concordato, per trovare un accordo con i creditori in modo da eludere il fallimento, e ieri ha deciso di inviare una comunicazione ufficiale al Prefetto e al sindaco di Cairo, Fulvio Briano, per procedere all'informazione sul fatto che alcuni istituti hanno deciso di chiudere le linee credito andando a compromettere “i pagamenti essenziali per evitare lo spegnimento non controllato dei forni”.

Le dichiarazioni di Briano e di Tino Amatiello della Filctem-Cgil

“Sono preoccupato – spiega Briano – per le ripercussioni sull’occupazione che potrebbero diventare un problema molto rilevante. Se venisse conclamata una crisi di questo tipo, la situazione potrebbe necessitare un intervento del governo. Siamo nel momento piú basso dell’economia del territorio. Non ci siamo minimamente sollevati dalla crisi Ferrania e già si apre un’altra ferita”.
“L’azienda non ci ha avvisato – aggiunge Tino Amatiello Filctem-Cgil -. Sono arrabbiato e preoccupato. Ê vero che il concordato è un passaggio che permette di lavorare, ma non vorremmo che ci fossero problemi anche con le banche. Chiediamo un incontro urgentissimo con le istituzioni”.