Spesso le case abitate da coppie di anziani sono troppo grandi per le loro esigenze, ma vendere, comprare una casa più piccola e magari cambiare quartiere, sarebbe la scelta più traumatica. Un’alternativa molto infelice, come già detto, è quella di cedere la nuda proprietà: si vende e si resta ad abitare nella “propria” casa fino alla dipartita e gli eredi non prendono nulla. Per tentare di risolvere questi problemi e proporre valide alternative in questi giorni è stato presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge - firmatari i deputati Marco Causi e Antonio Misiani del PD, relatore in Commissione Finanze l'onorevole Paolo Petrini del PD - che poi passerà al vaglio definitivo del Senato, sul prestito vitalizio ipotecario riservato agli over-65 che trasforma la propria abitazione in denaro contante mantenendone la proprietà e lasciando ai figli l’opzione di vendere definitivamente l’immobile o riscattarlo al momento della eredità
Cercheremo in questo articolo di capire, nello specifico, quali sono le regole sui rimborsi e quali le agevolazioni previste.
Regole sui rimborsi
La riforma andrebbe ad introdurre la possibilità di concordare, al momento della stipula del prestito vitalizio ipotecario, le modalità di rimborso graduale della quota di interessi e delle spese - derogando al principio generale secondo cui interessi e spese sono rimborsati al termine del contratto - prima del verificarsi degli eventi risolutivi del contratto che obbligano al rimborso integrale: morte del cliente finanziato, trasferimento in tutto o in parte della proprietà o di altri diritti reali o di godimento sulla casa data in garanzia – usufrutto.
Se il finanziamento non è totalmente rimborsato dal cliente o dai suoi eredi entro 12 mesi per alcuni eventi – come la morte del cliente finanziato e il trasferimento in tutto o in parte della proprietà o di altri diritti reali – la riforma prevede che la banca finanziatrice possa vendere la casa a un valore pari a quello di mercato utilizzando il ricavato dalla vendita per estinguere il suo credito. Dunque, si tratta di una norma che protegge la banca dal rischio che il cliente trasferisca ad altri i diritti sull'immobile.
Le agevolazioni fiscali
Con altre richieste, la proposta attualmente al vaglio del Parlamento prevede che il contraente riesca a concordare, al momento della stipula del contratto, le modalità per un rimborso graduale della quota di interessi e delle spese. Tra gli altri punti affrontati il divieto di iscrivere ipoteca su più immobili dello stesso proprietario e l’obbligo, a carico del Ministero dello sviluppo economico, di consultare sia l’Associazione bancaria italiana che le associazioni dei consumatori nella stesura del regolamento ad hoc per l’offerta dei prestiti vitalizi ipotecari. Relativamente alla nuova proposta di legge verrebbe introdotta l'applicazione delle agevolazioni fiscali previste per le operazioni di credito a medio o lungo termine disciplinate dagli articoli 15 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica n. 601, indipendentemente dalla data di rimborso del finanziamento. Con l'applicazione al prestito vitalizio ipotecario degli articoli 15 e 17 del DPR n. 601 del 1973 lo si esenterebbe dall'imposta di registro, dall'imposta di bollo, dalle imposte ipotecarie e catastali e dalle tasse sulle concessioni governative.