Pignoramenti

Pignoramento mobiliare: quali sono i beni impignorabili?


Il pignoramento mobiliare è quella procedura giudiziaria attraverso la quale il creditore si attiva per chiedere il pignoramento dei beni mobili di proprietà del debitore. I beni mobili pignorati verranno destinati alla vendita coattiva e il ricavato sarà utilizzato dal creditore per soddisfare i propri interessi.

Pignoramento mobiliare: in cosa consiste

Il pignoramento mobiliare è una procedura giudiziaria che i creditori utilizzano abbastanza frequentemente nella prassi. Nell’ambito del pignoramento mobiliare assume grande rilievo ed importanza la figura dell’Ufficiale Giudiziario che, personalmente, individua i beni mobili di proprietà del debitore da sottoporre a pignoramento.

E’ chiaro che, la scelta dei beni mobili da “aggredire” spetta soltanto all’Ufficiale Giudiziario: il debitore, in questo caso, non può far altro che “subire” la procedura di espropriazione mobiliare ed assoggettarsi alla Legge.

Pignoramento mobiliare: come evitare l’espropriazione dei beni mobili

Molto spesso, nella ricerca di beni mobili da sottoporre a pignoramento, l’Ufficiale Giudiziario include anche oggetti, accessori, mobili che hanno un elevato “valore affettivo” per il debitore. Ed ecco che la procedura esecutiva mobiliare diventa estremamente fastidiosa soprattutto per coloro che si sono venuti a trovare – in maniera incolpevole – in una situazione di grande crisi economica e finanziaria.

Ogni debitore, infatti, vorrebbe evitare il pignoramento mobiliare per non dover subire l’espropriazione di un bene mobile al quale tiene in maniera particolare.

Ebbene, la Legge prevede la possibilità per il debitore di evitare il pignoramento mobiliare.

L’unico modo per non subire un pignoramento mobiliare è saldare il proprio debito prima della scadenza del termine previsto nell’atto di precetto. Infatti, prima dell’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario, il creditore avrà provveduto a notificare - presso l'indirizzo di residenza o domicilio del debitore - un atto definito “atto di precetto” che contiene l'intimazione a pagare la somma dovuta entro 10 giorni dalla notifica dell’atto. Il precetto, inoltre, contiene l’espressa indicazione che, se il debitore non provvederà a pagare l’importo nel termine indicato, si procederà ad esecuzione forzata.

Ebbene, l’unico modo che ogni debitore ha per evitare il pignoramento mobiliare è pagare la somma indicata nell’atto di precetto.

I limiti del pignoramento mobiliare: non tutti i beni sono pignorabili

La Legge è molto chiara: non tutti i beni mobili possono essere pignorati. Il codice di procedura civile distingue, infatti, tra cose mobili assolutamente impignorabili, beni relativamente impignorabili e cose mobili pignorabili solo in particolari circostanze di tempo.

I beni mobili assolutamente impignorabili

E’ l’articolo 514 del codice di procedura civile che si occupa di indicare la categoria di beni assolutamente impignorabili. La citata norma stabilisce che non possono essere pignorati:

  1. le cose sacre e quelle che servono all'esercizio del culto;
  2. l'anello nuziale, i vestiti, la biancheria, i letti, i tavoli per la consumazione dei pasti con le relative sedie, gli armadi guardaroba, i cassettoni, il frigorifero, le stufe ed i fornelli di cucina anche se a gas o elettrici, la lavatrice, gli utensili di casa e di cucina unitamente ad un mobile idoneo a contenerli, in quanto indispensabili al debitore ed alle persone della sua famiglia con lui conviventi; sono tuttavia esclusi i mobili, meno i letti, di rilevante valore economico anche per accertato pregio artistico o di antiquariato;
  3. i commestibili e i combustibili necessari per un mese al mantenimento del debitore e delle altre persone indicate nel numero precedente;
  4. gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l'esercizio della professione, dell'arte o del mestiere del debitore;
  5. le armi e gli oggetti che il debitore ha l'obbligo di conservare per l'adempimento di un pubblico servizio;
  6. le decorazioni al valore, le lettere, i registri e in generale gli scritti di famiglia, nonché i manoscritti, salvo che formino parte di una collezione.

Come avrete potuto notare, si tratta di beni mobili che hanno un’importanza fondamentale per la vita del debitore e che hanno un valore affettivo molto forte.

I beni relativamente impignorabili

L’articolo 515 del codice di procedura civile individua quali sono i beni relativamente impignorabili. Si tratta, essenzialmente, di quelle cose mobili utilizzate dal proprietario di un fondo per la coltivazione ed il servizio dello stesso. La norma stabilisce poi che: “Gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l'esercizio della professione, dell'arte o del mestiere del debitore possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall'ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito”.

Il limite previsto dall’articolo 515 c.p.c. non si applica “per i debitori costituiti in forma societaria e in ogni caso se nelle attivita' del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro”.

Cose mobili pignorabili solo in particolari circostanze di tempo

L'articolo 516 c.p.c. indica, infine, quei beni mobili che possono essere pignorati solo in determinate circostanze di tempo. Tali beni sono “frutti non ancora raccolti o separati dal suolo non possono essere pignorati separatamente dall'immobile a cui accedono, se non nelle ultime sei settimane anteriori al tempo ordinario della loro maturazione, tranne che il creditore pignorante si assuma le maggiori spese della custodia [518, 531 1]. I bachi da seta possono essere pignorati solo quando sono nella maggior parte sui rami per formare il bozzolo”.