Crisi Aziendali

Pessina Costruzioni chiede il concordato


Depositata al Tribunale di Milano la domanda di ammissione alla procedura in continuità aziendale. Fondata nel 1954, la società controlla anche Acque Minerali d'Italia e il quotidiano l'Unità

Non c'è pace per il settore edilizio in Italia. Dopo Astaldi, Salini Impregilo, Cmc, Trevi e altri big del settore, anche la milanese Pessina Costruzioni ha presentato richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale. Lo rende noto la società con un comunicato, spiegando che la decisione arriva dopo l’istruttoria realizzata con l’ausilio dei propri advisor legali e finanziari. "I vertici di Pessina Costruzioni hanno ritenuto che nell’attuale situazione l’accesso al concordato preventivo rappresenti il percorso più efficace nell’ottica di tutelare i portatori di interesse nella continuità dell’operatività dell’azienda". Il gruppo "provvederà a comunicare prontamente al mercato ogni aggiornamento rilevante in merito a tale procedura". Le linee guida del piano concordatario, riporta il Sole 24 Ore, dovranno essere redatte nei prossimi 120 giorni. La richiesta avanzata dalla storica società italiana delle costruzioni, fondata nel 1954 da Carlo Pessina, sarebbe dovuta soprattuto alla pesante sotto-produzione registrata dai cantieri negli ultimi 12 mesi. Oggi l’azienda, pioniera del project financing in Italia, è guidata dal presidente Massimo Pessina. Con sedi a Milano e Roma, al momento Pessina Costruzioni, come riporta il sito Bebeez.it, ha un portafoglio ordini consolidato che vale 890 milioni, dei quali il 96% concentrato in Italia. La società è la numero 47 in Italia nella classifica dei costruttori per ricavi 2017, con 67,7 milioni di euro di valore della produzione, in calo di oltre il 22% dal 2016. La famiglia Pessina controlla anche Acque Minerali d'Italia e, all’80%, lo storico quotidiano l’Unità, che ha interrotto le pubblicazioni per la terza volta in 17 anni nel giugno 2017.


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