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Perini Navi: nuove offerte da Ferretti-Sanlorenzo e dal colosso The Italian Sea Group


I nuovi "pretendenti" della Perini Navi sono la Ferretti-Sanlorenzo e The Italian Sea Group. Questi hanno già avanzato al tribunale di Lucca dal curatore fallimentare la proposta definitiva per l'acquisizione dell’intero complesso aziendale. L'accordo finanziario include fatti materiali come i cantieri di Viareggio e La Spezia e persino un terreno a Pisa. In più si avrà accesso a brevetti, alla partecipazione della compagnia in America e ai rapporti giuridici con dipendenti e terzi.

La compagnia Perini Navi

Non è facile per nessuno pensare al drammatico destino della compagnia che ha costruito dei magnifici velieri per personaggi famosi di tutto il mondo. L'impresa fondata negli anni Ottanta e che porta il nome di Fabio Perini è fallita agli inizi dell'anno, come ha decretato il tribunale di Lucca. Tuttavia, la risoluzione del problema pare essere vicina, con l'acquisto all'asta dell'intero colosso. Sarebbe infatti un vero e proprio crimine economico lasciare a se stessa l'azienda, conosciuta in tutto il mondo per i suoi brevetti innovativi.

Il design sontuoso e la tecnologia avanzata hanno permesso a Perini Navi di conquistare record che nessun produttore di yacht aveva raggiunto in pochissimi anni: con oltre 60 yacht, possiede più quasi la metà del mercato mondiale delle imbarcazioni di grandi dimensioni. Nonostante ciò il cantiere di Viareggio, che ha costruito i velieri più pregiati di tutti i mari, è fallito. Non lo hanno salvato nemmeno i dispendiosi recenti acquisti dei clienti, che ancora questa estate navigavano tra le acque delle Isole Eolie con i loro meravigliosi yacht acquistati pochi mesi prima. Adesso che vi abbiamo accennato brevemente la storia della compagnia, facciamo luce sulle attuali questioni economiche. Chi partecipa al duello finanziario?

Chi sono i nuovi potenziali acquirenti

Per salvare le sorti della Perini Navi si sono candidati The Italian Sea Group, Ferretti-San Lorenzo e Palumbo Superyacht. The Italian Sea Group ha offerto ben 47 milioni di euro. Non conosciamo ancora la cifra offerta dalla coppia Ferretti-Sanlorenzo. Voci di corridoio sussurravano un interessamento anche da parte di Azimut-Bennet, che ha però smentito la notizia.

Le due proposte si prefissano di salvare l'unitarietà di Perini Navi e i 500 posti di lavoro. Questi sono spartiti tra i lavoratori diretti, 90 a Viareggio e più di 30 a La Spezia, e indiretti. L'integrità aziendale è reclamata a gran voce dalle amministrazioni locali e dai sindacati dell'impresa. Essa riflette considerevolmente il prestigio del marchio e i brevetti tecnologicamente avanzati e superiori. Questi ultimi hanno permesso infatti di progettare un'imbarcazione moderna con design, velocità, agio e abitabilità: caratteristiche che nessuno mai aveva sognato su uno yacht. In ogni caso non sono da ignorare le richieste dei sindacati, impegnati nel ridare il lavoro ai dipendenti del colosso nautico toscano. Passiamo alle loro dichiarazioni.

Chi salverà la Perini Navi?

Se non verrà raggiunto un accordo, gli ex soci avanzeranno una nuova proposta finanziare e giuridica. Tuttavia la rinascita del colosso di yacht di lusso è vicina alla realizzazione. L'occasione rappresenta un investimento imperdibile e vantaggioso per i due giganti delle imbarcazioni marine. Nessuno si lascerà sfuggire questa occasione, quindi il duello è ancora aperto. Resta ancora da scoprire infatti l'offerta avanzata da Ferretti-Sanlorenzo. La somma supererà quella di The Italian Sea Group, aggiudicandosi l'eredità e il patrimonio facoltoso di Perini Navi?

Foto: Il messaggero


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