Concordato Preventivo

Oleificio Medio Piave e Tassullo Materiali in concordato


Sono stati richiesti sessanta giorni per la proposta definitiva di concordato preventivo. Il tribunale di Treviso ha dato l’ultimatum all’Oleificio Medio Piave attualmente in liquidazione. I creditori avevano già bocciato la proposta del 20 maggio 2014.

Il Tribunale ha accolto la proposta e ha dato sessanta giorni per la definizione dei dettagli

Dopo la risposta negativa, la società di Fontanelle il 9 aprile scorso ha deciso di presentare una nuova proposta di concordato, alzando la posta e portando la proposta di pagamento ai creditori ad un raddoppio. Per la ricerca delle risorse, il gruppo ha inserito sul piatto nuovi capitali e una quota in aggiunta del terreno di proprietà di Medio Piave Marghera. Il Tribunale ha così prestato accoglimento alla proposta e ha fornito 60 giorni di tempo per la definizione dei dettagli, nominando Mario Toso commissario giudiziale.
Ci si sta evidentemente giocando la speranza di poter evitare il fallimento. L’azienda presenterà la propria situazione finanziaria aggiornata al commissario giudiziale entro il prossimo 3 giugno.

La recente storia dell'Oleificio

Nel giugno del 2014, era ripartita la produzione, con cinque lavoratori che erano stati messi in mobilità volontaria. La società Medio Piave Fontanelle ha deciso di riprendere l’attività interrotta dall'Oleificio Medio Piave continuando ad applicare ai suoi lavoratori il contratto nazionale dell’industria olearia e sono state ricercate soluzioni di alleggerimento del costo del lavoro. Alla fine erano state trattenute anche le perdite occupazionali che potevano essere circoscritte a cinque  lavoratori che volontariamente hanno scelto di essere messi in mobilità. “Facendo uso di tutto il senso di responsabilità che la situazione richiedeva, consapevoli che, soprattutto in questa fase, ogni posto di lavoro salvato è preziosissimo, ci siamo concentrati su ogni possibilità di salvaguardare il futuro occupazionale nel sito di Fontanelle», avevano detto i sindacati, “I lavoratori hanno condiviso e sostenuto questo spirito attraverso una grande solidarietà reciproca”.

La storia dell’Oleificio Medio Piave si è icrociata con quella della Vinyls di Porto Marghera: la famiglia di Saverio Dal Sasso, titolare dell’azienda di Fontanelle, ha presentato istanza di concordato preventivo al tribunale di Treviso al fine di escludere il fallimento dovuto al «grave deficit patrimoniale», con una massa debitoria nei confronti di banche e fornitori pari a circa 80 milioni di euro. Tutto ciò era avvenuto a maggio 2014, mentre si stava per realizzare, basandosi sulla nuova società Medio Piave Marghera Spa, l' investimento già promesso di oltre 100 milioni di euro nelle aree comprate da Syndial (Eni) per poter realizzare una nuova raffineria di oli vegetali, impegnandosi con un apposito accordo sottoscritto insieme a sindacati e Confindustria, ad assumere tutti i 130 cassintegrati della Vinyls. «Ad oggi», hanno spiegato recentemente le associazioni sindacali, «nessuno stabilimento è stato costruito e nessun lavoratore ex Vinyls è stato assunto, mentre l’Oleificio usa l’area come magazzini degli scarti di produzione dell’impianto di Fontanelle a Treviso».

Anche la Tassullo Materiali ha chiesto il concordato preventivo

La Tassullo Materiali di Trento, azienda del gruppo Cementi Tassullo, ha posto in deposito al tribunale di Trento il ricorso perché avvenga l'ammissione alla procedura di concordato preventivo in continuità, dovuto alla crisi economica che continua ad abbattarsi su tutto il settore edilizio anche in Trentino.
Di seguito la nota aziendale:"Un dato su tutti è che se nel 2008 il mercato nazionale assorbiva annualmente 50 milioni di tonnellate di cemento, oggi ne impiega 18 milioni, il che significa che due terzi dell’attività, e degli operatori, è letteralmente sparita. Il piano proposto da Tassullo si fonda sugli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo che l’azienda ha fatto negli ultimi anni, durante i quali, di fronte alla crisi del mercato storico, ha puntato sulla diversificazione delle proprie attività e sulla valorizzazione delle conoscenze acquisite in ambito di utilizzo sostenibile del territorio. La prosecuzione in continuità dell’attività poggia sulla valorizzazione di unicità specifiche quali la tradizione della calce naturale, da sempre core business dell’azienda, e lo sviluppo dei nuovi spazi ipogei. In particolare Tassullo punta su prodotti specifici destinati al settore della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente tanto auspicata. Nel piano viene poi valorizzata la recentissima tecnologia sviluppata per utilizzare gli spazi ipogei come ambienti ottimali per la conservazione ad alta efficienza in atmosfera controllata di generi alimentari, applicabile trasversalmente anche ai più innovativi settori dell’industria della Information Technology e della gestione dei dati e in grado di aprire nuove e significative prospettive di business. Alla luce di ciò si conferma che l’attività aziendale proseguirà regolarmente nei limiti e secondo le previsioni di legge".

L'opinione dei sindacati

I sindacati, al fine di poter proteggere al massimo gli interessi dei lavoratori, hanno presentato una richiesta per aprire un tavolo di confronto continuo, proposta alla quale l’azienda ha deciso di aderire. “Con questa scelta - spiega Lorenzo Lorenzoni Presidente del gruppo - l'obiettivo di Tassullo è mantenere la continuità dell'impresa e la sua presenza industriale. Il compito di un'azienda in tale situazione - spiega Lorenzoni - è resistere e preservare il lavoro, l'esperienza tecnologica acquisita e i capitali investiti, con l’impegno di dare ai partner una prospettiva di futuro”.

"Tassullo chiede contestualmente ai propri dipendenti, ai collaboratori, ai fornitori, ai clienti, ai partner finanziari e all’Amministrazione Pubblica di mantenere nei confronti dell’azienda il rapporto di fiducia e collaborazione sviluppato in decenni di operatività", spiega, infine, la nota.


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