Notizie Fallimenti

Nel secondo trimestre dati su fallimenti ancora in calo


Pur ancora, evidentemente, degni di preoccupazione, continuano a migliorare i dati sui fallimenti delle imprese italiane. Ad affermarlo è il Cerved, secondo cui nel secondo trimestre 2016 – ultimo periodo al quale è possibile ricondurre una rilevazione statistica puntuale – il numero dei fallimenti è diminuito ancora, pur in rallentamento rispetto al periodo precedente.

Il trend dei fallimenti

Secondo il dossier Cerved, nel secondo trimestre dell’anno il numero dei fallimenti sarebbe stato pari a 3,8 mila unità, il 2 per cento in meno rispetto a quanto riscontrato nello stesso periodo del 2015. A calare è anche il numero delle procedure concorsuali non fallimentari, diminuito a quota 425 unità, il 43,6 per cento in meno rispetto al 2015.

Complessivamente, pertanto, nel trimestre in esame le imprese che hanno fatto ricorso a una procedura fallimentare sono ulteriormente diminuite, anche se il ritmo è stato più contenuto rispetto a quanto sperimentato nei trimestri precedenti: nel primo trimestre il tasso di flessione del numero dei fallimenti era infatti il 3,7 per cento, mentre nell’ultimo trimestre del 2015 era addirittura dell’11,6 per cento.

Con un primo bilancio del primo semestre 2016, si può ricordare come nel periodo gennaio – giugno 2016 il numero dei fallimenti si sia attestato a quota 7,4 mila, con un calo del 2,8 per cento rispetto a pari periodo dell’anno precedente, e a conferma dell'andamento decrescente, utile per poter ricondurre il numero dei fallimenti ai livelli del 2013.

“I dati relativi alle chiusure aziendali nella prima metà dell'anno dipingono un quadro di luci e ombre” - commenta Marco Nespolo, Amministratore Delegato di Cerved – “Seppur in modo meno marcato, prosegue la riduzione del numero dei fallimenti registrati dai tribunali, confermando il trend avviato negli scorsi mesi e fornendo quindi un'indicazione positiva. Tuttavia, l'aumento nel trimestre delle chiusure volontarie, dopo due anni di calo, indica aspettative meno ottimistiche da parte degli imprenditori”.

I fallimenti per forma giuridica

Scendendo nel dettaglio della forma giuridica, appare evidente come la flessione delle procedure fallimentari abbia riguardato solamente le società di capitale (-4,1 per cento sul primo semestre 2015) e non le società di persone e quelle organizzate in altre forme giuridiche, che invece hanno presentato numeri in aumento (rispettivamente, +1,8 per cento e +0,6 per cento).

I fallimenti per settore economico

Un’altra evidenza del dossier Cerved è, infine, che i fallimenti non diminuiscono in tutti i settori economici. Tra quelli che possono celebrare positivamente delle contrazioni nel numero di procedure fallimentari vi sono ad esempio il comparto delle costruzioni (uno dei più colpiti dalla crisi), che ha toccato quota 1,6 mila imprese fallite, più del 6 per cento in meno rispetto all'anno precedente e registrando così il calo più consistente fra i diversi settori. Cala anche il numero delle imprese fallite nei servizi (circa 4 mila imprese, -3,6 per cento sul 2015) che si conferma essere anche il settore con il maggior numero di procedure. Crescono invece i fallimenti dell'industria (+3,1 per cento), trainati in rialzo soprattutto dal segmento della metallurgia (+20,6 per cento).


News correlate







Paesi a rischio default: quali sono
Notizie > Notizie Fallimenti