Concordato Preventivo

Mercatone Uno: è concordato preventivo in bianco


La risposta alla richiesta di concordato preventivo in bianco arriva dai sindacati

La risposta alla richiesta di concordato preventivo in bianco promossa da Mercatone Business arriva da Cgil, Cisl e Uil mediante la promozione dello stato di agitazione, in quanto preoccupati dalla presentazione di tale istanza, la quale prevede sul territorio italiano circa 3700 dipendenti. Non sono state fornite ai rappresentati dei lavoratori spiegazioni in merito alle conseguenze della presentazione di questa domanda.

Chi è Mercatone Uno

Mercatone Uno è una delle massime realtà sul territorio italiano, che si occupa della distribuzione in via organizzata del mobile. La sede principale si trova ad Imola e ce ne sono ben 79 su tutta la penisola, ha sottolineato Rosa Dammicco, delegata Filcams Cigl di Castelfranco. La società ha avuto una situazione di lento e perenne degrado, sono stati, infatti, sottoscritti i contratti di solidarietà, i quali avrebbero dovuto condurre ad un processo di riordino dei punti vendita, in modo da portare avanti l'azienda, rendendola competitiva e andando a contenere, assieme, il prezzo del lavoro e andando a salvaguardare l'occupazione.

I tentativi fatti l'estate scorsa per salvarel'azienda non sono stati sufficienti

Quanto fatto la scorsa estate tra ammortizzatori sociali, piano industriale e accordo con le banche, non è stato sufficiente a bloccare la procedura che è stata annunciata dalla società, che ha perso specificiato che bisogna partire attraverso trattative con potenziali investitori che abbiano reale interesse nel sviluppare un marchio che ha storia e reale importanza nel settore dell'arredamento. Qui di seguito riportiamo una nota aziendale: “Si tratta di una scelta imposta dal perdurare della crisi e dal continuo calo dei consumi particolarmente grave nel settore dei beni durevoli, che ha determinato, a partire dalla ripresa autunnale dell’attività, una costante riduzione del fatturato, il tutto aggravato dal contesto deflazionistico a cui conseguono prezzi di vendita sempre più bassi e perdita di marginalità”.
Si contano circa 425 milioni di debiti, rispetto ad un fatturato che lo scorso anno ha percepito un calo che supera di poco il  mezzo miliardo di euro. Da questo momento è stata presentata l’istanza di concordato preventivo in bianco, su richiesta dei soci di sempre di Mercatone Uno e degliazionisti di maggioranza, ovveroè gli imprenditori Luigi Valentini e Romano Cenni, affinché potesse essere assicurata la continuità aziendale, l'adempimento degli impegni assunti dai consumatori e garantita la continuità dei servizi nei punti vendita.
Secondo la voce dei sindacati, però, questi provvedimenti sono stati presentati senza garanzie. Infatti, questi specificano che a causa di questa particolare notizia, non si saancora quali ricadute l'istanza può avere sui dipendenti di Mercatone Business, né sono giunte informative sul piano industriale che dovrà essere consegnato presso il Tribunale di Bologna.

Le conclusioni di Dammicco

Ci sono altri aspetti che Cgil, Cisl e Uil vorrebbero chiarire partecipando ad un tavolo di trattativa con i vertici aziendali: “Ad esempio il pagamento della Cigs per i lavoratori dei punti vendita Tre Stelle e Mercatone Business chiusi solo alcuni mesi fa, e il pagamento della solidarietà per tutti gli altri lavoratori”.
Per questo i sindacati hanno decisodi promuovere lo stato di agitazione, andandosi a riservare la possibilità di promuovere una vera e propria mobilitazione se l'azienda non dovesse dare risposte opportune.
“L’immobilismo, la mancanza di iniziative anche sul piano commerciale hanno caratterizzato l’andamento di Mercatone Uno degli ultimi tre anni, contribuendo ad aggravare gli inevitabili effetti della crisi economica. A nulla, quindi, sono serviti i sacrifici che lavoratrici e lavoratori hanno fatto. È’ per questo che riteniamo necessaria l’apertura di un tavolo sia con l’azienda, sia con le massime istituzioni, a cui chiederemo di farsi garanti della salvaguardia di lavoratrici e lavoratori. Azienda, istituzioni, e i commissari nominati dal tribunale, non potranno prescindere dal diritto dei lavoratori ad essere rappresentati e tutelati. Parliamo di 3.700 dipendenti e delle loro famiglie, alcuni in azienda anche da 15 o 20 anni, che non possono pagare il prezzo delle decisioni sbagliate prese in passato dalla società”, aggiunge.

La situazione di grave incertezza permane, a causa della crisi imprenditoriale

C'è stata un'altra crisi imprenditoriale che ha posto a rischio i posti dei lavoratori all'interno della provincia Bolognese ed ha colpito l'azienda Mercatone Business. La distribuzione organizzata del mobile, dei casalinghi e dell'arredo, potrebbe perdere un alleato importante che consta di ben settantanove punti vendita sparsi sulla penisola Italiana, oltre a 3500 dipendenti, nonché punti vendita con l'insegna Mercatone Uno nell'attuale provincia anche a Cascina, presso la zona commerciale di Navacchio, raggiungendo una stima di 80 tra lavoratrici e lavoratori.