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Mercatone Uno, 24 manifestazioni d'interesse


Il futuro della catena Mercatone Uno, compreso il destino dei 1860 dipendenti, è stato al centro del nuovo vertice svoltosi al Ministero dello sviluppo economico. La catena di arredamento, elettrodomestici e casalinghi, 55 punti vendita in tutto, dopo il crac del Gruppo fondatore era stata acquisita dalla maltese Shernon Holding, poi dichiarata fallita nel maggio scorso. Durante l'incrontro, presieduto dal Sottosegretario Alessandra Todde e dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial e a cui hanno partecipato i rappresentanti del ministero del Lavoro, i commissari straordinari dell’azienda, gli enti locali e i sindacati, si è discusso delle prospettive di acquisizione del gruppo e della situazione dei lavoratori. I commissari straordinari hanno fatto il punto sul piano di lavoro per la cessione dei punti vendita, confermando il 31 ottobre come data ultima per la ricezione delle proposte vincolanti di acquisto da parte dei soggetti interessati. A tal riguardo, si legge nella nota del Mise, è stato comunicato alle parti che dei potenziali acquirenti contattati, sia italiani che esteri, sono pervenute finora 24 manifestazioni d’interesse, delle quali 11 hanno già avuto accesso alle informazioni aziendali. I commissari hanno inoltre sottolineato che i colloqui in atto continuano anche con altri operatori. L’obiettivo è quello di avviare un percorso di rilancio dei punti vendita del gruppo Mercatone e garantire lavoro a tutti i dipendenti attualmente in cassa integrazione. Nel corso del tavolo, conclude il comunicato, è stato infine fatto un aggiornamento sia sullo stato attuale della procedura fallimentare, in relazione alla definitiva stima dei debiti del gruppo verso i creditori, sia sul versante della riduzione dei costi amministrativi e della situazione contrattuale dei negozi di proprietà o in affitto ancora all’interno del gruppo. Per la Fisascat Cisl resta essenziale affrontare la grave condizione reddituale dei lavoratori in cassa integrazione a zero ore – in media a 400 euro mensili – rapportata all’orario di lavoro, ridotto nella fase di cessione alla Shernon Holding a fronte delle garanzie occupazionali fornite dall'allora direzione societaria. Inoltre, secondo quanto dichiarato da Uil-Tucs, dovrebbe essere di circa 20 milioni di euro il valore della merce nei magazzini dei 55 punti vendita.


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