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Mantova: ambulanze vendute all’asta


Mantova: ambulanze vendute all’asta

Avevano tutte più di dieci anni di vita e almeno centomila chilometri percorsi. Percorrevano su e giù le strade della provincia mantovana, prestando soccorso a feriti o ammalati. Ma l’ultima corsa che le attendeva era quella del macero. Poi una trovata geniale, l’anno scorso: perché non metterle all’asta per racimolare qualche soldino da reinvestire nelle attività sanitarie ospedaliere? Così è stato e alla fine le cinque ambulanze più la Renault Scenic all’incanto ci sono andate davvero.

Gli automezzi sono stati acquistati da un autodemolitore. L’Ong Pobic perde l’asta

Nei giorni scorsi c’è stata l’aggiudicazione: i sei automezzi dell’azienda ospedaliera Carlo Poma che ormai dovevano essere rottamati, hanno preso la strada che porta ad un autodemolitore della provincia di Brindisi che le ha acquistate per una cifra abbastanza bassa, ovvero di 3.630 euro (base d’asta 3.300 euro). Buon per lui, che potrà avere in questo modo pezzi di ricambio. Peccato per l’Ong Pobic di Bozzolo, associazione progetti ed opere benefiche per interventi in cardiopatie, che all’asta aveva offerto 130 euro in meno. L’obiettivo dell’organizzazione non governativa mantovana, da anni coinvolta in progetti umanitari, era quello di aggiudicarsi le sei ambulanze da spedire nei Paesi poveri dove svolge attività di assistenza sanitaria. La Pobic ha già 22 anni di storia alle spalle, una lunga storia fatta di solidarietà nei Paesi in via di sviluppo. Purtroppo ciò, come sappiamo non è stato possibile.

La nobile storia della Pobic e la svolta del 1996

Dopo alcuni anni di primi interventi, la svolta a livello internazionale è giunta nel 1996. Alla presidenza arriva l'avvocato Paolo Federico Novellini. Da allora l'ong si è occupata anche di missioni umanitarie in campo internazionale. Le aree in cui sono intervenute sono in particolare per  Pobic  quelle di carattere sanitario e sociale. La Ong opera: in Ucraina a Krasnograd, dove c'è il progetto di costruire un centro di riabilitazione pediatrico; in Moldavia per poter curare bimbi malati gravi di cuore; in Romania; all'estremo sud del Marocco dove è stato creato l'Emergency Transport per 32 villaggi; in Costa D'Avorio, dove sono state donate alcune ambulanze e da qualche tempo in Nigeria.

Le dichiarazioni del presidente Novellini sulla mancata vittoria dell’asta

“Se avessimo vinto l’asta – ha spiegato il presidente Novellini – le sei ambulanze sarebbero andate diritto in Africa nell’ambito del progetto umanitario Emergency Transport in Costa d’Avorio, progetto tra l’altro sottoscritto anche dal Poma e dall’Areu-118 di Mantova. Certo si poteva pensare a un’assegnazione diretta delle ambulanze tramite un ente regionale che da quanto ne so può indirizzarle presso le associazioni umanitarie. Alla fine, però, l’ospedale ha deciso di optare per l’asta, forse per evitare che qualcuno in futuro potesse sollevare qualche contestazione. Pensavamo di vincere, non credevamo proprio che partecipassero altri due concorrenti, peccato”.
La domanda che resta è la seguente: non sarebbe stato opportuno evitare un rilancio a favore di una causa nobile?
Non sta di certo a noi sindacare le scelte dei partecipanti, tuttavia, sarebbe giusto avere l’animo di lasciare “camminare” il buon cuore.


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