La popstar aveva citato la sua ex assistente, colpevole, a suo dire, di averle sottratto effetti personali. Tra i pezzi "più pregiati" la lettera di addio che le aveva scritto il rapper Tupac
Madonna ha perso la causa contro la sua ex assistente Darlene Lutz e non potrà più bloccare l'asta relativa ad alcuni suoi oggetti personali. Nel 2017 la pop star era riuscita a fermare la vendita asserendo che tali importanti cimeli le erano stati sottratti senza la sua autorizzazione. Tra di essi, una sua ciocca di capelli, alcuni indumenti intimi e la lettera che il rapper Tupac Shakur, con il quale aveva avuto una breve relazione negli anni 90, le aveva scritto per porre fine alla loro storia. Per il giudice Gerald Lobovitz, Madonna avrebbe aspettato troppo tempo per chiedere la restituzione di tali oggetti, passati di diritto alla proprietà della ex assistente traditrice. Ora l'asta è stata ufficializzata dalla casa “Gotta Have Rock and Roll's” , che si occupa specificamente di cimeli delle star della musica. In totale sono 22 i pezzi in vendita. Nei documenti depositati dall'artista americana in tribunale si legge la sua preoccupazione per un cimelo in particolare ovvero la ciocca di capelli: "Il mio dna potrebbe essere estratto dalla ciocca di capelli. È oltraggioso e offensivo che possa essere venduto all'asta". Ma l'oggetto di maggior valore, che potrebbe raggiungere anche una quotazione di 100 mila dollari, è la lettera che il rapper Tupac, ucciso in una sparatoria a Las Vegas nel 1996, le aveva scritto per dirle addio. Secondo quanto riportato dalle pagine di tale missiva, Tupac avrebbe deciso di chiudere tale storia in quanto lei, in quanto bianca, avrebbe potuto danneggiare la sua immagine e di conseguenza anche la sua promettente carriera.