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Le nuove tecnologie per rendere più veloci le procedure


Il processo civile telematico entrerà in vigore il  30 giugno, ma stando all’avvocato Giuseppe Agozzino, che di recente è stato relatore al convegno sul processo telematico che si è svolto a Nicosia, ci sono molti dubbi:“Gli atti del procedimento sono consultabili solo dopo che la cancelleria rilascia la cosiddetta quarta ricevuta che attesta i controlli. Tale ricevuta  è generata dopo un controllo materiale degli atti effettuato dal dipendente addetto e non avviene in via automatica. Quindi se vi è carenza di personale, c’è il rischio che la ricevuta venga rilasciata in ritardo e, quindi, l’avvocato dovrà recarsi comunque personalmente ad Enna per verificare se gli atti sono tutti regolarmente presenti, con buona pace per l’efficienza del servizio giustizia”.

I problemi per carenza di personale sono davvero tanti e sono venute fuori le conseguenze   all’accorpamento del tribunale di Nicosia a quello di Enna dove ci sono rinvii, disagi e problemi. Uno dei fatti che viene evidenziato dalla situazione è l’avviso affisso alla porta dell’ufficio “ritiro atti notificati” del tribunale di Enna, con il quale gli utenti sono stati informati che “dal 10 giugno gli atti notificati verranno restituiti, per la grave carenza di personale, dalle ore 12 alle 13.30”.

C’è stata poi un’altra comunicazione, firmata dal presidente del tribunale, nella quale si legge che a causa delle “gravissime carenze di personale” e dell’aumento dei “carichi di lavoro a seguito della soppressione del tribunale di Nicosia”, gli uffici avrebbero osservato come orario di apertura le ore 7.45.
Sono stati in molti a criticare questo accorpamento e restare, in ogni caso, inascoltati. L’ispezione del ministero di routine, inviata lo scorso inverno, sarebbe stata nuovamente rimandata.

Nove mesi dopo l’accorpamento avvenuto a metà settembre 2013, le difficoltà nel gestire i due tribunali, si ripercuotono anche sull’utenza ennese che sente il forte disagio di una riforma mal concepita e mal attuata.
Corridoio pieno di avvocati e utenti: la cancelleria esecuzioni immobiliari, dove sono custoditi i documenti per le vendite all’asta degli immobili, con un solo dipendente proveniente da Nicosia addetto alle consultazioni dei fascicoli, che ha assunto su di sé un carico di lavoro impressionante.

Ieri c’è stata una causa rilevante rinviata a ottobre giacchè il fascicolo deve “salire” dall’archivio, percorso che richiede ben 4 mesi.  Tutti problemi segnalati con documenti e fotografie alla Commissione Monitoraggio nel corso dell’audizione del 7 novembre, quando fu presentato dal Movimento per la difesa dei territori di Nicosia, il progetto per il tribunale di montagna.
Un “supplemento istruttorio” documentava la situazione e segnalava che si sarebbero create “criticità non risolvibili né nel medio né nel breve periodo”. Nonostante questo la Commissione ha ritenuto di non verificare direttamente e con una ispezione le criticità rimettendo tutto al ministro della Giustizia, proprio sul limite del termine per i decreti correttivi. Tali criticità non sono state rilevate dalla Commissione di monitoraggio, ma secondo Roma senza effettuare verifiche appare onestamente difficile verificare se il sistema funziona o meno.
La Commissione, tuttavia ha rinviato al ministro della Giustizia “le verifiche ed ispezioni”, che con le notizie di un rinvio di quella prevista a Enna, non sembra rientrare nei programmi per verificare gli effetti della riforma.


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