Aste Immobiliari

Le importanti novità e una piccola battaglia vinta


Stefano Santin della Casa del Consumatore ha spiegato dettagliatamente che la riforma prevede che se il prezzo di vendita all'asta di un bene, come per esempio un appartamento, risulti molto basso (cioè tale da diminuire il prezzo del valore della casa) attualmente si può chiedere la chiusura in anticipo dell'asta e riappropriarsi del bene.

L'unico beneficio possibile in passato era la sospensione dell'asta per due anni, su richiesta del creditore

Prima, dunque, l'unica strada possibile era quella di richiedere una sospensione d'asta per due anni. La richiesta, però, doveva provenire dal creditore. La legge consente, invece, oggi, al debitore – ed ecco che si spostano gli equilibri – di chiudere l'asta in caso di vendita infruttuosa.
Santin ha anche aggiunto che adesso sono troppe le aste immobiliari dove una casa si aggiudica a prezzi irrisori rispetto alla perizia iniziale, con sconti che arrivano fino ad un improbabile 70% sul valore reale dell'abitazione. Ad esempio la Casa del Consumatore ha rilevato che un immobile periziato 200 mila euro viene venduto anche a 80.000 euro. E questo perché succede? Perchè i ribassi sono troppi.
Prima della riforma c'era una situazione da paradosso: il debitore, come sappiamo, non solo perdeva l'abitazione, ma era in debito sulle rimanenze di 120.000 euro. Con l'attuale riforma si prevede che laddove si presenti un ribasso serale ed un abbassamento di prezzo eccessivo del bene, il debitore andrà a richiedere la cancellazione del pignoramento, potendo riacquisire la disponibilità dell'immobile.
Santin ricorda che in questi casi il debitore deve, una volta bloccato il pignoramento della propria abitaziona, trattare con la banca la propria posizione, o un modo per rientrare nel debito.
La Casa del Consumatore ha annunciato che nei mesi futuri sarà fornita assistenza legale per la presentazione delle istanze alle famiglie in debito che si trovano la casa in vednita. Il modo per bloccare l'asta non è automatizzato, bisogna infatti dare il via ad una procedura precisa. Santin ha spiegato che molte volte c'è stata una situazione dove il debitore ha trovato un acquirente prima del pignoramento ma la banca non ha effettuato alcuno sconto, per poi ricavare cifre basse rispetto alle proposte, diversificate negli anni.
Solo presso il tribunale di Asti sono previste, fino al prossimo mese di febbraio, 289 aste immobiliari. Il dato dè pronto a crescere per la fine del 2015.

Intanto, in limine della nuova riforma, a Pola dopo 13 anni un cittadino riesce a liberare la casa da un'ipoteca

Dopo tredici anni è riuscito a adifendere la sua casa dalla Zagreba›ka Banka con la quale la via cruche era riuscita a intavolarsi l’immobile in virtù di un’ipoteca su un credito mai ritirato. La via crucis per lui, la moglie e i due figli è terminata con il verdetto non appellabile della Corte suprema, la quale ha dato ragione dopo una corsa verso la verità.

La storia di Livio Crljenica di Marzana è iniziata nel 2000

La Zagreba›ka Banka aveva ricevuto una richiesta per un credito di 200.000 marchi per ampliare la propria attività commerciale. Livio aveva un negozio di vari generi in una zona precisa di Valdelonga (Duga Uvala). La direzione bancaria aveva dato il placet al mutuo, chiedendo una garanzia e l'uomo aveva ipotecato la casa. Il  contratto era stato poi sottoposto a firma dalle due parti dal notaio. Ma l'uomo aveva deciso di rinunciare al credito perché questo non era mai stato firmato.La Zagreba›ka Banka cos'ha combinato, ha deciso di impugnare il contratto di ipoteca immobiliare, appropriandosi in questo modo della casa. Ha continuato, però, a vivere nell'abitazione, pur rimanendo senza lavoro e senza mezzi per sopravvivere. Nel 2007 e nel 2008 la casa è stata messa all'asta. Questa era stata denunciata al Tribunale di Pola che nel 2010 aveva emanato la sentenza per la Zagrebacka banka.

La piccola battaglia

Il cittadino ha poi fatto ricorso in appello al Tribunale regionale di Pola, il quale nel 2012 ha confermato la prima istanza. La famiglia era così sotto lo scacco matto dello sfratto. Ma non si è arresa e la Corte Suprema gli ha dato ragione. La Zagreba›ka Banka non ha potuto dimostrare in alcun modo di aver erogato il credito, e tutto ciò non è altro che la realtà. L'uomo in questa dura battaglia ha modificato sei avvocati, in quanto pienamente convinto di non essere in mano alle persone giuste. Il fantasma della corruzione della magistratura d'Istria si fa sentire.


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